PdL del Veneto, via alle primarie di partito e di coalizione

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PDL presentazione Veneto primarie bond zorzato 1Zorzato, Bond e Cortelazzo lanciano una nuova stagione di partecipazione e rinnovamento

Decolla nel PdL del Veneto la stagione delle primarie di partito e di coalizione. C’è chi ha parlato di “primarie di contenuti”, chi invece di una “nuova stagione di partecipazione”, chi ancora di rinnovamento. Di certo, a Padova nella sede del coordinamento regionale del partito azzurro, il PdL veneto ha lanciato una proposta che vuole precorrere i tempi a livello nazionale, ovvero le primarie regionali del partito e della coalizione per le elezioni al Parlamento – sia Camera dei deputati che Senato della Repubblica – e nei comuni principali.

“Il classico listino non crea dibattito né partecipazione, ma soprattutto non crea rinnovamento. Il dato che ci arriva dalla Sicilia è lampante e ci dice che sono troppi i cittadini schifati dalla politica”, ha detto il capogruppo del PdL in Consiglio regionale Dario Bond. Quanto al centrodestra, sempre a detta di Bond, “c’é bisogno di un sistema che si rinnovi partendo dal livello locale dopo una gestione ventennale che si è basata, per buona parte, su Forza Italia e Alleanza nazionale”. Bond ha confermato poi l’apertura nei confronti di tutte le anime del centrodestra: “il percorso di rinnovamento deve coinvolgere tutti, nessuno escluso. Chi vuole intraprendere questo percorso accanto a noi è il benvenuto”.

Non è mancato nemmeno un riferimento alla tempistica del voto: “vogliamo arrivare al giorno delle primarie preparati e con le idee chiare dopo una campagna elettorale fondata sui contenuti. Per questo, il termine del 16 dicembre, data annunciata per le primarie nazionali, mi sembra prematuro”, ha sottolineato il capogruppo azzurro.

Sulla stessa lunghezza d’onda il vicecoordinatore del PdL regionale e vicepresidente della giunta regionale del Veneto Marino Zorzato: “dobbiamo essere noi a decidere chi sarà la futura classe dirigente del nostro partito e del nostro schieramento. Questo non è un esercizio accademico. Anzi, a Roma dovranno prendere atto delle nostre scelte”.

Si è concentrato sul contenuto innovativo delle primarie regionali il vicecapogruppo del PdL in Consiglio regionale Piergiorgio Cortelazzo: “il Veneto è sempre stato un laboratorio politico. Adesso tocca a noi fare la nostra parte. Per troppi anni abbiamo pensato che Silvio Berlusconi potesse risolvere tutti i problemi”. Cortelazzo ha poi rilevato come “in passato il centrodestra abbia perso importanti città solo perché non sono stati scelti i candidati giusti, perché non si è sentito davvero quello che voleva il territorio”.

E un contributo fondamentale all’iniziativa è arrivato dai ragazzi della Giovane Italia che hanno presentato un primo vademecum per le primarie e che hanno spinto i vertici regionali del partito ad accelerare i termini della proposta. “L’elettorato di centrodestra necessita di identità e partecipazione, tutti sentimenti che sono stati minati dagli scandali degli ultimi tempi”, ha affermato Silvio Giovine, presidente veneto della Giovane Italia, ribadendo “vogliamo però delle primarie serie e di coalizione”.

Gli ha fatto eco il coordinatore regionale della Giovane Italia, Davide Tumicelli: “chiediamo regole chiare e precise con l’auspicio che queste primarie siano aperte veramente a tutti”.

A rappresentare gli amministratori locali è stato il sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno), Luca De Carlo: “le primarie sono l’unico modo che abbiamo per riavvicinare i giovani e non solo alla politica. Finalmente vedremo chi conta davvero sui territori e chi invece crede di contare”. De Carlo ha parlato anche di “un’apertura libertaria che responsabilizza l’elettorato”.