Commissione Europea, ritirato a sorpresa il regolamento del “Made in”

0
550
Eurodeputato-Giancarlo-Scotta
Eurodeputato-Giancarlo-ScottaScottà: “un affronto alle piccole e medie imprese, e il nostro Governo è immobile di fronte a Gran Bretagna e Germania”

Il Commissario europeo al Commercio, Karel de Gucht, ha comunicato al Parlamento di aver rinunciato a portare a compimento la proposta di regolamento sul “Made in” a causa dell’impraticabilità di raggiungere il necessario consenso con gli Stati membri. Di fatto documento viene ritirato. Immediata la protesta dell’europarlamentare veneto Giancarlo Scottà, tra gli artefici del provvedimento a tutela dei prodotti italiani: “la Commissione ha preso questa decisione e ora ne deve rispondere di fronte alle migliaia di aziende del settore manifatturiero e agricolo che soffrono sempre più a causa della scorretta concorrenza dei paesi terzi. È vergognoso che la Commissione assuma questa decisione quando il Parlamento si era già espresso favorevolmente nel 2010. Dobbiamo tutelare le nostre aziende, per questo vogliamo maggiore impegno anche parte del Governo italiano, perché non ci lasci soli in questa battaglia”.

Il regolamento intendeva introdurre l’obbligo di specificare su un prodotto proveniente da fuori l’Ue il luogo di produzione, in modo da fornire al consumatore una chiara indicazione. Il riferimento al Governo è che dal 2005 ad oggi non si è mai riusciti a trovare una mediazione con Gran Bretagna e Germania per veder riconosciuto a livello di legge ciò che è previsto altrove.

Per Scottà e gli europarlamentati italiani “saranno ancora le nostre piccole e medie imprese a farne le spese, perché sempre più esposte alla concorrenza sleale dei paesi asiatici ed extra europei che potranno continuare a introdurre sul mercato europeo merci di bassissima qualità. E il nostro Governo non sa difendere gli interessi delle nostre industrie in questo frangente”. E per l’europarlamentare veneto è scandaloso che sia stato ritirato il documento senza una preventiva consultazione con il Parlamento europeo che aveva già approvato il regolamento.