Provincia di Trento, i dirigenti generali si riducono volontariamente lo stipendio

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InformaticaTrentinaPresidIvanoDalmonego2 1Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale abbia giudicato illegittima la decurtazione imposta dal Governo per il triennio 2011-2013, questa non sarà applicata

Una notizia che fa merito a chi l’ha presa e che sarebbe bello se fosse imitata anche da tutti gli altri dirigenti della cosa pubblica del NordEst e d’Italia. Nonostante la sentenza n. 223 dell’8 ottobre 2012 della Corte Costituzionale abbia deciso l’illegittimità della normativa state contenuta nel decreto 78/2010 che aveva imposto la decurtazione dei redditi oltre i 90.000 euro (5% oltre tale soglia e fino a 150.000 euro e 10% oltre questo importo), questa non avrà riflessi in provincia di Trento grazie ad una decisione volontaria da parte dei tredici dirigenti generali della Provincia che hanno deciso di mantenere il loro “contributo” alla riduzione delle spese dell’ente pubblico, rinunciando anche alla richiesta delle somme già trattenute, come sarebbe stato loro diritto a seguito della sentenza.

La Giunta studierà ora la formula giuridico-contrattuale per dar corso a questa decisione, che potrebbe estendersi anche ad altri membri della dirigenza degli enti e delle aziende provinciali. Il presidente Lorenzo Dellai ha espresso il suo apprezzamento per un gesto “che dimostra come la nostra dirigenza sia composta non solo di persone di grandi capacità professionali ma anche dotati di senso di responsabilità nei confronti della collettività”.

Sia quindi dato il giusto merito ai 13 dirigenti generali della provincia di Trento con in testa il direttore generale Ivano Dalmonego, che con il loro gesto consentiranno di risparmiare 240.000 euro all’anno con la possibilità di crescere fino ad un milione di euro all’anno se tale decisione verrà fatta propria anche dai vertici di altre amministrazioni e società dipendenti dalla Provincia.