Friuli Venezia Giulia, gli autotrasportatori chiedono il rimborso dei pedaggi per i divieti agli autocarri sulla viabilità ordinaria

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Autobrennero A22 Isera barriera antirumore fotovoltaica traffico camion 1
Autobrennero A22 Isera barriera antirumore fotovoltaica traffico camion 1Molti tratti della Ss 14 a Monfalcone e Latisana sono vietati ai mezzi oltre i 35 quintali e sono obbligati a viaggiare in autostrada con maggiori costi

Gli aumenti dei pedaggi autostradali che sono scattati con il 1 gennaio 2013 vanno a complicare ulteriormente la già grave situazione economica dell’autotrasporto merci, in particolare quello del Friuli-Venezia Giulia dove sulla rete di Autovie Venete l’incremento è stato di ben il 12,63%.

A sottolineare questa situazione sono gli autotrasportatori merci in conto terzi di Confartigianato Udine, Confindustria Udine e Fita-Cna Udine, che lamentano altresì come tale aumento di costi di esercizio non sempre sarebbe necessario per le imprese: infatti, le interdizioni al traffico pesante esistenti sulla viabilità ordinaria nella zona di Monfalcone e di Latisana, obbligano gli autotrasportatori a dover percorrere per forza la A/4 senza alternative di sorta. Tant’è che fino al 2010, i pedaggi per i tratti dell’autostrada Villesse-Lisert e Latisana-Portogruaro, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione, venivano rimborsati agli autotrasportatori in quanto non avevano altre alternative ad usare l’A/4, vista l’interdizione della strada statale n. 14; ma dal 2011 ogni rimborso è stato soppresso.

Già in passato le associazioni dell’autotrasporto ebbero a lamentare l’aumento dei costi che così si veniva a determinare, non solo in termini di pedaggi, ma anche per il gasolio consumato per le maggiori percorrenze che impone l’itinerario autostradale. Ora, a fronte degli aumenti annuali a due cifre dei pedaggi sulla A4, del costante rincaro del carburante e della grave crisi che sta colpendo anche l’autotrasporto merci, le imprese vettoriali sono sempre più in difficoltà, con particolare riferimento a quelle che più volte nell’arco della stessa giornata sono costrette a percorrere l’autostrada in quanto la strada statale è loro vietata. Come tale, gli autotrasportatori chiedono che quantomeno venga ripristinato il rimborso dei pedaggi per i tratti soggetti a deviazioni obbligatorie o, in subordine, l’eliminazione dei divieti di transito sulla viabilità ordinaria.

A tale proposito, i vettori citano il caso della Società Autostrade Valdostane che prevede una riduzione del 50% del pedaggio a favore dei residenti, grazie ad un protocollo siglato con la locale Regione autonoma.

Per Pierino Chiandussi, presidente Confartigianato trasporti del Friuli Venezia Giulia, “in questa fase critica per tutto il settore dei trasporti, aumentare il costo dell’ autostrada è inaccettabile e di certo non può essere giustificato con la necessità di finanziare la Terza corsia. I soldi per pagare le infrastrutture – aggiunge – dovrebbero essere trovati altrove e non chiesti sempre alle tasche dei cittadini o delle imprese”.