Uri Caine tra Wagner, Verdi e Venezia

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Uri Caine 1Concerto evento per il 130° anniversario della morte del compositore tedesco
di Giovanni Greto

Nel pomeriggio del mercoledì delle ceneri, coincidendo quest’anno la data con quella del 130° anniversario dalla morte di Richard Wagner, l’Associazione Richard Wagner di Venezia ha invitato il pianista e compositore Uri Caine a tenere un concerto nella sala degli Arazzi all’isola di San Giorgio, in memoria di Bruno Visentini, già presidente della Fondazione Giorgio Cini, nonché socio fondatore dell’Associazione, costituitasi il 13 febbraio 1992 per iniziativa del suo presidente Giuseppe Pugliese, le cui linee culturali continuano per volontà della vedova, diventata presidente, Alessandra Althoff Pugliese.

L’esperto pianista, indimenticato direttore artistico di una tra le più interessanti edizioni, quella del 2003, della Biennale Musica, ha presentato nella prima parte tre pezzi di Wagner, tratti dal ‘Tristan und Isolde’, dal ‘Tannhauser’ e dai ‘Lieder’. Seguendo lo spartito appoggiato sul leggio del pianoforte Fazioli, Caine ha dato vita ad improvvisazioni che sempre più si discostavano dalla scrittura originale, evidenziando alcune sue caratteristiche personali quali brio, malinconia, leggerezza, ritmo ed evocando a tratti il Ragtime di Scott Joplin un certo tipo di pianismo-percussivo tipico di Keith Jarrett, il pop classico di Keith Emerson. Il tutto con gusto, vitalità e bellezza sonora.

Nella seconda parte, dedicata a Giuseppe Verdi, Caine ha presentato estratti dall’Otello, con una personalità ancora più marcata, visto che il 13 ottobre del 2003, al teatro Piccolo Arsenale aveva eseguito una sua interessante versione della tragedia shakespeariana per grande formazione, nella quale brillavano solisti di Jazz : ‘Othello Syndrome’. E’ stato assai gradevole ascoltare il suo percorso sulla tastiera, cogliendo un’improvvisazione sempre più feconda, con accenni anche di gospel, mano a mano che ogni brano si sviluppava. Applausi meritati hanno provocato due conosciuti bis. Il primo, la ‘cavalcata delle valchirie’ di Wagner, il secondo, una’Sonata’ di Mozart eseguita con uno spirito giocoso che ha reso preferibile la sua rilettura ad una esecuzione canonica dello spartito.