Provincia di Trento, finalmente abrogata la legge sulla “porta girevole”

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AgFB Sala Consiglio 01 1Promulgata la nuova norma che abolisce la surroga dei consiglieri eletti nominati assessori con dei sostituti provvisori. Ridotto il numero dei componenti della Giunta

C’è voluta un’intera legislatura, ma la scandalosa norma partorita in piena stagione di clientelarismo e di politica deteriore che consentiva la sostituzione dei consiglieri provinciali eletti chiamati a comporre la Giunta con dei sostituti provvisori (e con conseguente incremento dei costi della politica) è stata finalmente abrogata con la promulgazione della nuova normativa da parte del presidente della provincia di Trento facente funzioni Alberto Pacher con cui si è eliminato il meccanismo della cosiddetta “porta girevole” dalla normativa da cui sono disciplinate le elezioni provinciali.

Il provvedimento fortissimamente voluto dall’ex governatore Lorenzo Dellai (ora transitato alla Camera dei Deputati in qualità di capogruppo di Scelta civica per Monti) per rafforzare la sua maggioranza e per moltiplicare i posti di rappresentanza politica della sua maggioranza di centro sinistra autonomista ha creato non pochi problemi, primo tra tutti quello dello svilimento del ruolo del potere legislativo nei confronti di quello esecutivo, oltre a legare a doppio filo i consiglieri sostituti alle sorti politiche degli assessori che, in caso di loro estromissione dalla Giunta, sarebbero tornati ad essere semplici consiglieri estromettendo conseguentemente i rispettivi sostituti.

Per effetto del provvedimento appena promulgato, a partire dalla prossima legislatura – dunque dal novembre di quest’anno – i sei assessori che il presidente della Provincia potrà scegliere tra i consiglieri eletti non saranno più sostituiti all’interno del parlamento trentino dai candidati più votati nella loro stessa lista, com’è avvenuto negli ultimi due quinquenni. Gli assessori rimarranno a tutti gli effetti anche consiglieri provinciali, con i conseguenti obblighi di presenza e di partecipazione ai lavori dell’Aula. Il capo dell’esecutivo potrà inoltre nominare solo un altro assessore scelto tra i cittadini non facenti parte del Consiglio provinciale. La Giunta, quindi, potrà avere in tutto non più di otto componenti.

Il motivo per cui questa legge, approvata il 30 novembre scorso, è stata promulgata solo ora, è riconducibile alla particolare importanza riconosciuta statutariamente alla disciplina elettorale, che oltre a dovere essere votata dalla maggioranza assoluta dei consiglieri, prevede l’obbligo di attendere tre mesi per consentire l’eventuale presentazione delle firme necessarie (non meno di un quindicesimo degli aventi diritto al voto, pari a 27.165 cittadini residenti in Trentino) alla richiesta di un referendum popolare confermativo della normativa. Così non è stato e la nuova norma fortissimamente voluta da numerosi comitati di cittadini che hanno spinto una maggioranza politica inizialmente fortemente riottosa è diventata finalmente legge.