Anche il Trentino partecipa al progetto europeo “Insert” per la diagnosi di alcuni tipi di tumore

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FBK Camere a deriva di silicio 1La Fondazione Bruno Kessler realizza i dispositivi per nuovi sistemi in grado di combinare la risonanza magnetica con la tomografia

Nel caso di alcuni tipi di tumore, una diagnosi più accurata è resa possibile anche dallo sviluppo di nuovi dispositivi tecnologici che permettono l’evoluzione delle macchine per gli esami medici. E’ uno dei settori in cui lavora l’Unità di ricerca SRS (Silicon Radiation Sensors) appartenente al Centro Materiali e Microsistemi della Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento che da quest’anno partecipa al progetto europeo “Insert” coordinato dal Politecnico di Milano.

Obiettivo del programma scientifico, la cui conclusione è prevista nel 2016, è la messa a punto un sistema innovativo che combini la risonanza magnetica con la tomografia (a emissione di singolo fotone). In questo modo, sarà possibile acquisire simultaneamente le immagini derivanti da entrambi i tipi di esame e ottenere maggiori informazioni sulla biologia dei tumori analizzati, combinando dati di tipo morfologico e di tipo funzionale. In particolare, lo studio sarà focalizzato sul glioma, un tumore del sistema nervoso centrale.

L’Unità SRS della FBK, guidata da Claudio Piemonte, si occuperà di sviluppare i sensori che costituiranno il cuore tecnologico di questi nuovi sistemi di analisi, nello specifico “fotomoltiplicatori al silicio” e “camere a deriva di silicio”. In entrambi i casi si tratta di rivelatori di luce ultra-sensibili che rivestiranno le pareti interne delle macchine e che, rispetto ai dispositivi attualmente in uso, hanno migliori prestazioni e, soprattutto, sono miniaturizzati. “Una rivoluzione paragonabile a quella che ha portato a sostituire con i transistor le valvole per il funzionamento delle radio – spiega il responsabile dell’Unità SRS, Claudio Piemonte – e che nei prossimi anni potrebbe riguardare il settore medico. Dal 2008 stiamo applicando le innovazioni tecnologiche al contesto medicale, con ottimi risultati. Recentemente abbiamo partecipato ad un progetto per lo sviluppo di una macchina ibrida in grado di combinare gli esami TAC con quelli PET, ora stiamo progettando i dispositivi per il progetto ‘Insert’. E’ importante sottolineare che tali sensori saranno realizzati anche all’interno di FBK, nella cosiddetta ‘Camera Pulita’ appartenente al Laboratorio di Microtecnologie (MTLab). Tutto ciò è reso ancora più interessante dal fatto che gli stessi sviluppi trovano applicazione nell’ambito della ricerca spaziale. Un altro motivo di soddisfazione è che in passato il Politecnico di Milano si rivolgeva all’estero per ottenere dispositivi come questi, ora li possiamo mettere a punto in Italia, alla Fondazione Bruno Kessler”.

Con il Politecnico di Milano e la Fondazione Bruno Kessler di Trento partecipano al progetto ‘Insert’ dieci centri di ricerca e aziende private di cinque Paesi europei.