Crisi: unica via d’uscita è la politica degli incentivi per il rilancio dei consumi di famiglie e imprese

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casa euro soldi 1Divina: “qualunque sia il Governo, è necessario agire per favorire i consumi dando a famiglie e imprese accesso al credito a tassi BCE, rendendo deducibili tutta la quota interessi della prima casa e dedurre il 50% in cinque anni degli importi per acquisto di mobilia ed elettrodomestici”

La crisi è ben lungi dall’essere finita, almeno stando ai dati della cassa integrazione ordinaria e in deroga in continua crescita, al crollo dell’industria edilizia, al calo deciso della richiesta di nuovi mutui immobiliari e alla caduta inesorabile del mercato dei beni durevoli (autoveicoli, motocicli, mobilia elettrodomestici, ecc.). “Non occorre essere dei tecnici o dei professori per capire che se non si agisce subito, invertendo il volano dell’economia favorendo la domanda da parte delle famiglie e delle imprese, il tunnel della crisi e della disoccupazione sarà ancora molto lungo” esordisce il senatore Sergio Divina, già presidente della commissione speciale prezzi e tariffe del Senato nella scorsa legislatura.

Secondo il senatore leghista “il Governo, qualunque esso sia, deve agire da subito per controllare l’andamento delle tariffe, specie dei servizi essenziali e del mercato dell’energia, per evitare ulteriori aumenti che graverebbero eccessivamente sulla capacità di spesa delle famiglie, già in profonda crisi economica. I consumi non sono mai stati così bassi: urgono provvedimenti per il loro rilancio attraverso la leva degli incentivi e degli sgravi fiscali”.

Le politiche ultra rigoriste attuate nell’ultimo anno e mezzo dal Governo Monti hanno piegato il sistema economico italiano, “ma le ricette per la ripresa – secondo Divina – sono semplici e di buon senso, ad iniziare dall’accesso al credito. Le banche che ricevono denaro al 1% o allo 0.75% dalla BCE devono prestare il denaro ai giovani, alle piccole imprese e a chi acquista la “prima casa” allo stesso tasso, senza applicare ricarichi fino a tre-quattro volte il tasso BCE. Se le banche non si sentono in grado di fare il loro mestiere prestando denaro a tassi di mercato assumendosi i relativi rischi – sottolinea il senatore – spetta al Governo trovare nuovi strumenti (magari attraverso la Cassa depositi e prestiti) per garantire credito a tassi accettabili (quelli della BCE) alle famiglie, ai giovani e alle piccole e medie imprese (le grandi multinazionali accedono già ora direttamente alla liquidità BCE e a condizioni di favore)”. Sempre in tema di “prima casa”, Divina ritiene indispensabile che i mutui contratti possano fruire della detrazione completa della quota interessi, senza alcun limite.

Per fare ripartire la produzione manifatturiera del comparto dei beni durevoli, deve essere rinnovata la politica degli incentivi alla rottamazione, sostituzione e ristrutturazione: “è necessario prorogare le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie che scadono a giugno 2013, dando così respiro al settore immobiliare che sta vivendo una depressione senza precedenti. Si deve consentire – prosegue la proposta di Divina – a tutti coloro che acquistano per la loro “prima casa” mobilia e/o elettrodomestici ad alto rendimento energetico la possibilità di portare in deduzione il 50% del prezzo d’acquisto spalmato in cinque anni. Per rilanciare il mercato degli autoveicoli, in fortissimo affanno in Europa e soprattutto in Italia, è necessario iniziare dalle aziende, adottando la normativa europea già da anni applicata dai principali Paesi e in Italia continuamente derogata, considerando gli acquisti intestati ad una partita iva come un bene strumentale interamente detraibile ed ammortizzabile, senza limiti di costo e tetti di spesa. Nessuno compra più automobili e il dramma del settore risente soprattutto dell’arretratezza delle politiche italiane del settore che sono come al solito il fanalino di coda dell’Europa”.