Banca Popolare di Vicenza, approvato il bilancio 2012

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ASSEMBLEA BPVI 2013 1Utile e impieghi in crescita. Dall’assemblea nuovi finanziamenti per i soci. Innalzato il limite azionario del capitale sociale, portato all’1%

Si è svolta a Vicenza l’assemblea dei soci della Banca Popolare di Vicenza che ha approvato i risultati di bilancio 2012. All’incontro, presieduto da Giovanni Zonin, hanno partecipato 6.639 soci in proprio e per delega. L’assemblea ha manifestato particolare apprezzamento per i risultati positivi ottenuti dalla banca, nonostante il periodo ancora molto complesso che il Paese sta attraversando a causa del perdurare della crisi economica e finanziaria.

E’ stata espressa soddisfazione nei confronti dell’attività dell’istituto che, in linea con il proprio modello di banca cooperativa al servizio dei territori, ha continuato a sostenere concretamente famiglie e imprese confermando, per il quinto anno consecutivo, un aumento degli impieghi triplo rispetto alla media del sistema bancario italiano.

BPVI assemblea 2013 ZONIN SORATO 1“Ringrazio i numerosissimi soci intervenuti all’Assemblea – ha dichiarato il presidente Zonin – che testimoniano un interesse reale e una partecipazione fattiva alla vita della nostra banca. In un anno di straordinaria difficoltà per l’Italia, la Banca Popolare di Vicenza ha protetto l’investimento dei suoi soci, salvaguardando il valore dell’azione, ha difeso il risparmio dei suoi clienti ed ha finanziato con un impegno eccezionale le piccole e medie imprese, ha contribuito concretamente alla vita sociale e culturale dei territori dove è presente, ha tutelato il lavoro dei suoi 5.500 dipendenti, senza dichiarare esuberi. Quattro risultati di grande rilievo che testimoniano la validità e l’attualità del modello della nostra banca al servizio dell’economia del Paese”. Zonin ha espresso parole di tristezza verso la scomparsa del marchio Banca Antonveneta da poche ore incorporata in Monte dei Paschi di Siena: “la sua chiusura mi riempie di tristezza, perché é pezzo della storia del NordEst che se ne va. E’ un dispiacere forte – ha aggiunto Zonin – perché il territorio veneto perde un valore, una tradizione e un’esperienza importante, in altre parole un pezzo della nostra storia. A suo tempo c’è stata una sollecitazione anche forte perché la Popolare di Vicenza entrasse in Antonveneta. Noi giustamente non abbiamo accettato, perché altrimenti avremmo chiuso anche noi ieri alle 13.15”. Zonin, a margine dell’assemblea, ha allargato il discorso anche alla situazione politica ed economica: “questo Governo non ha fatto niente per i giovani. Mi preoccupa questa situazione perché i giovani non trovano lavoro e in questo momento vanno sostenuti. Inoltre il Governo – ha aggiunto – a livello di pubblica amministrazione non ha pagato i debiti che aveva con gli imprenditori e questo è un altro fatto grave. Gli anni della crisi sono ormai tanti – ha precisato – magari nei primi due anni muoiono le aziende più deboli e ‘ammalate’ e questo può essere ciclicamente un vantaggio per rafforzare quelle più preparate. Ma ora la serie si sta allungando e c’è il rischio vadano in difficoltà anche società strutturate”.

Luca zaia palco 1All’assemblea di Banca Popolare Vicenza è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: in tema di scomparsa di Antonveneta, “qualora l’asset Antonveneta fosse sul mercato sono convinto che gli esponenti del mondo bancario veneto dovrebbero valutare di riportare a casa questa banca. Resta comunque un fatto: se la banca fosse in vendita – ha proseguito Zaia – sicuramente ci sarebbe qualcuno che se la vorrebbe comprare, per cui non condivido il pensiero di chi dice che non interessa a nessuno. Ho l’impressione che sia una delle parti buone della holding Montepaschi. Sono convinto che l’asset Antonveneta sia importante per i veneti, visto e considerato che lì ci sono i soldi dei risparmiatori veneti, e Antonveneta è sempre stata interlocutore del mondo imprenditoriale e delle famiglie del Veneto”.

I soci hanno approvato la proposta del consiglio di amministrazione di distribuire un dividendo di 0,50 euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, da corrispondersi in contanti e che sarà posto in pagamento il 3 maggio 2013 (data stacco 29 aprile 2013). E’ stato fissato in 62,50 euro il prezzo dell’azione, invariato rispetto al 2012.

I soci hanno manifestato la loro piena fiducia nei confronti del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza approvando, a larga maggioranza, le nomine di sei consiglieri di amministrazione per gli esercizi 2013, 2014, 2015 e di un consigliere di amministrazione per l’esercizio 2013. Per il triennio sono stati confermati nella carica di consigliere Giovanni Zonin, Andrea Monorchio, Maurizio Stella, Giovanni Fantoni. Due le nuove nomine: Giovanna Dossena e Paolo Angius, che subentrano a Ugo Ticozzi, che aveva rassegnato le proprie dimissioni con decorrenza 31 marzo 2013, ed a Zeffirino Filippi, consigliere in scadenza. Per il 2013 è stato confermato il consigliere Alessandro Bianchi.

Durante la parte straordinaria dell’assemblea, è stata approvata la proposta di adeguamento del limite al possesso azionario, portandolo dall’attuale 0,50% del capitale sociale al nuovo limite dell’1% ora consentito dalla legge. Un ulteriore punto all’ordine del giorno della parte straordinaria approvato dall’assemblea riguarda la concessione di finanziamenti ai nuovi soci per la sottoscrizione della quantità minima di azioni prevista dallo statuto sociale per richiedere l’ammissione a socio (100 azioni).

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi al termine dell’assemblea dei soci, ha rinnovato le cariche sociali. Giovanni Zonin è stato confermato alla presidenza per il triennio 2013 – 2015. Andrea Monorchio è stato confermato alla vicepresidenza sempre per il medesimo periodo. Monorchio affiancherà l’attuale vice presidente in carica Marino Breganze. Giorgio Tibaldo è stato confermato segretario del consiglio di amministrazione.

I componenti di diritto del comitato esecutivo sono Giovanni Zonin (presidente), Marino Breganze (vice presidente) e Andrea Monorchio (vice presidente). Sempre nel Comitato sono stati nominati: Giorgio Tibaldo (segretario), Giovanni Fantoni, Franco Miranda, Gianfranco Pavan, Nicola Tognana e Roberto Zuccato.

Quanto ai dati del bilancio, gli impieghi verso clientela raggiungono i 30,7 miliardi di euro, evidenziando un aumento di 0,7 miliardi di euro sull’anno precedente (+2,4%). A titolo di confronto si evidenzia che la crescita dei prestiti bancari per la media del sistema bancario italiano è pari allo 0,6%. Le nuove erogazioni di finanziamenti effettuate dal gruppo nel 2012 ammontano a quasi 3 miliardi di euro, destinati per il 75% ai segmenti famiglie e piccole-medie imprese, a conferma del forte e costante impegno del gruppo nel sostegno del sistema produttivo dei territori di insediamento.

Le sofferenze nette verso clientela, pari al 4,14% dei crediti netti (3,20% al 31 dicembre 2011), ammontano a 1.270,9 milioni di euro. La relativa percentuale di copertura, includendo i passaggi a perdite su crediti in procedura concorsuale ancora in corso alla data, è pari al 47,9%.

La raccolta totale assomma a 50 milioni di euro, in aumento del 10,2% sul 31 dicembre 2011. La raccolta diretta raggiunge i 32,4 milioni di euro, in crescita del 13,2% sull’esercizio precedente (+3,6% il sistema bancario italiano), grazie soprattutto alla crescita della componente retail (+16,2% rispetto al 2011). La raccolta indiretta si attesta a 17,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 5,2%.

Le attività finanziarie per cassa ammontano complessivamente a 5,7 miliardi di euro, in aumento di 1,8 miliardi di euro sul 2011 principalmente per effetto di investimenti in titoli governativi italiani. L’esposizione ai titoli di debito dei paesi periferici dell’Eurozona (Grecia, Irlanda e Portogallo) risulta trascurabile.

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo, incluso l’utile d’esercizio, si attesta a 3.321,5 milioni di euro, evidenziando un aumento di 387,9 milioni di euro (+13,2%) sul 2011, principalmente per effetto della positiva dinamica delle riserve da valutazione relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita, in particolare per quelle riferibili ai titoli di Stato italiani.

Il margine dell’attività finanziaria è positivo per 188,7 milioni di euro, a fronte dei 102,3 milioni di euro del 2011 (+84,6%), performance che beneficia principalmente degli utili realizzati con la cessione di taluni investimenti in titoli di Stato italiani. Il margine di intermediazione si attesta quindi a 1.008,9 milioni di euro, in crescita del 2,8% sull’esercizio precedente.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti ammontano a 216 milioni di euro rispetto ai 159 milioni di euro del 2011 (+35,8%). I costi operativi ammontano a 643,2 milioni di euro e risultano in flessione in valore assoluto di 27,2 milioni (-4,1%) rispetto ai 670,4 milioni di euro del 2011. In particolare, le spese per il personale si attestano a 406,3 milioni di euro, registrando un risparmio dell’1,7% sul 2011, anche per effetto della riduzione dell’organico effettivo (-1,5% rispetto al 2011).

La suddetta crescita dei ricavi e il buon contenimento dei costi operativi consentono al risultato netto della gestione operativa (corrispondente al risultato della gestione finanziaria e assicurativa al netto dei costi operativi) di superare i 123,2 milioni di euro, segnando un aumento del 3% rispetto al 2011, nonostante il significativo incremento delle rettifiche su crediti (+35,8% rispetto al 2011).

Gli utili delle partecipazioni ammontano a 14,6 milioni di euro a fronte della perdita di 13,2 milioni di euro del 2011, risultato che includeva la rettifica di valore di 20,8 milioni di euro sulla partecipazione detenuta in Cattolica Assicurazioni quale risultato dell’attività di “impairment test” effettuata sulla partecipata.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 137,4 milioni di euro, a fronte dei 106,1 milioni di euro del 31 dicembre 2011 (+29,5%). Le imposte sul reddito ammontano a 36,3 milioni di euro, a fronte dei 10,5 milioni di euro del 2011. L’utile d’esercizio di pertinenza della capogruppo si attesta quindi a 100,3 milioni di euro a fronte dei 94,1 milioni di euro del 31 dicembre 2011 (+6,5%).

A fine dicembre la rete di vendita del gruppo conta 640 filiali bancarie (+1 rispetto al 2011), cui si aggiungono 16 negozi finanziari, 32 punti private, e 3 spazi finanziari, per un totale di 691 punti vendita. Il personale effettivo è pari a 5.506 unità (-1,5% rispetto al 2011).

Nel corso del 2012 è proseguita in modo rilevante l’attività di sviluppo della clientela e di rafforzamento del presidio su tutti i territori di presenza del gruppo, sostenuta anche da importanti iniziative di comunicazione pubblicitaria a livello nazionale. Il risultato complessivo è stato l’incremento nell’anno di oltre 71.000 clienti (+6,1% rispetto al 2011) e l’ampliamento della compagine sociale di n. 6.184 soci e azionisti (+9,2% rispetto al 2011, per un totale di soci/azionisti di 73.274 unità al 31 dicembre 2012), che testimoniano la costante crescita di fiducia delle famiglie e delle imprese nei confronti dell’istituto.