Alto Adige, ecco i dati definitivi del censimento 2011

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Johanna Plasinger ASTAT e Luis Durnwalder durante la presentazione dei dati sul censimento 1
Johanna Plasinger ASTAT e Luis Durnwalder durante la presentazione dei dati sul censimento 1Gli altoatesini sono 511.750, con tendenza alla crescita. Il 20% dei nuovi nati ha madre straniera, il 44,7% dei figli viene al mondo fuori dal matrimonio

La provincia di Bolzano fa registrare un andamento demografico positivo stando ai dati del censimento 2011. Una popolazione in crescita, con un’età media più elevata e con una struttura familiare in continua evoluzione. La fotografia dei 511.750 altoatesini l’ha scattata il XV Censimento generale, da cui emergono alcuni dati particolari: il 20% dei nuovi nati ha madre straniera, il 44,7% dei figli viene al mondo fuori dal matrimonio.

Dal censimento svolto lo scorso anno in Alto Adige dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT in collaborazione con l’ISTAT, emerge che i residenti in Provincia di Bolzano sono 504.643, una cifra da aggiornare a 511.750 in quanto una parte della popolazione non è stata raggiunta oppure non ha voluto partecipare alle operazioni. Un quinto degli altoatesini (104.841) vive nel capoluogo, mentre il 56,4% è residente in paesi con meno di 10.000 abitanti. La maggior parte dei comuni ha fatto registrare una crescita demografica, eccezion fatta per 26 località. “La crescita della popolazione rispetto al censimento di dieci anni prima è nell’ordine delle 42.000 unità – ha spiegato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder – ma è dovuta principalmente, ovvero per circa i due terzi del totale, al saldo migratorio”.

Proprio per quanto riguarda gli stranieri, che sono oltre 44.000, Durnwalder ha ricordato alcuni dati interessanti. “Il loro tasso di natalità è decisamente superiore a quello della popolazione autoctona (16,8 per mille contro 9,7 per mille), tanto che il 20% dei nuovi nati ha madre straniera. Il numero di stranieri nati in Italia e residenti in Provincia di Bolzano ha raggiunto le 6.140 unità: in futuro saranno loro i nuovi altoatesini, e bisognerà tenerne conto in fase di programmazione delle politiche legate, ad esempio, alla scuola e al lavoro. Servirà un maggiore impegno per l’integrazione”. Quasi un terzo degli stranieri residenti vive a Bolzano (32,5%), e sempre nel capoluogo si registra anche la maggiore concentrazione percentuale con 13,7 stranieri ogni 100 abitanti.

Il 50,6% delle persone residenti in Alto Adige sono donne, le quali hanno un’aspettativa di vita di 85,1 anni contro i 79,9 dei maschi. L’età media è passata dai 37,2 anni del 1991 ai 41,4 del 2011, “ciò significa che la popolazione sta invecchiando sempre di più – ha sottolineato Durnwalder – e anche di questo se ne dovrà tenere conto. Occorre sviluppare un sistema sociale in grado di reggere a questi cambiamenti, con particolare attenzione alle questioni pensionistiche”.

Altri dati interessanti emergono dall’analisi della struttura familiare. La composizione media delle 210.000 famiglie altoatesine è di 2,4 persone, i single sono oltre 73.000, mentre i nuclei con un solo genitore sono 33.000. “Questi numeri – ha spiegato Durnwalder – avranno effetti sulla programmazione in un settore chiave come quello dell’edilizia abitativa: servono più alloggi, ma con metratura ridotta rispetto al passato”. Continua il calo dei matrimoni, soprattutto di quelli religiosi (oltre il 60% nelle vallate ladine, appena un quarto a Bolzano e Merano), circa il 30% delle unioni termina con separazione o divorzio, mentre il 44,7% dei figli nasce al di fuori del matrimonio (nel 1960 era appena il 6,1%).