Burocrazia, alle PMI un costo improprio per 31 miliardi di euro

0
453
Studio della Cgia sui costi che gravano sulle imprese grazie all’inefficienza degli enti locali

Sulle spalle delle Piccole e medie imprese (Pmi) la burocrazia “pesa” con un costo di quasi 31 miliardi di euro. Per ciascuna di queste imprese si stima che l’onere economico medio sia di circa 7.000 euro all’anno. Un costo improprio che potrebbe essere eliminato se solo la pubblica amministrazione di ogni livello fosse più efficiente.

I costi sono stati calcolati su base annua e sono aggiornati al 31 dicembre 2012. L’elaborazione è stata realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Rispetto agli anni precedenti – fa notare il segretario degli artigiani mestrini Giuseppe Bortolussi – i costi della burocrazia sono addirittura in crescita. Non perché sia aumentato il carico degli oneri amministrativi sulle imprese, ma perché è diventato più preciso e puntuale il sistema di rilevazione di questo fenomeno. In pratica, sono state scoperte delle nuove ‘sacche di burocrazia’ che prima non erano conteggiate. Alla luce di ciò, non è da escludere che il costo complessivo pari 31 miliardi di euro sia sottodimensionato”.

La denuncia del segretario della Cgia mette in evidenza anche un altro aspetto: “31 miliardi di euro corrispondono a 2 punti di Pil circa, una cifra spaventosa. Di fatto, la burocrazia è diventata una tassa occulta che sta soffocando il mondo delle Pmi. Nonostante gli sforzi e qualche buon risultato ottenuto, i tempi della burocrazia rimangono troppo lunghi ed il numero degli adempimenti richiesti continua ad essere eccessivo. Non è un caso che gli investitori stranieri non vengano in Italia anche per la farraginosità del sistema burocratico. Una legislazione spesso indecifrabile, l’incomunicabilità esistente tra gli uffici delle varie amministrazioni, la mancanza di trasparenza, l’incertezza dei tempi e un numero spropositato di adempimenti richiesti, hanno generato un velo di sfiducia tra imprese private e pubblica amministrazione che, nonostante gli sforzi fatti dal legislatore, non sarà facile rimuovere”.

Il settore che incide di più sui bilanci delle Pmi  è quello del lavoro e della previdenza: la tenuta dei libri paga; le comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazioni di lavoro; le denunce mensili dei dati retributivi e contributivi; l’ammontare delle retribuzioni e delle autoliquidazioni costano al sistema delle Pmi complessivamente 9,9 miliardi all’anno (6,9 miliardi in capo al lavoro, 3 miliardi riconducibili alla previdenza e all’assistenza). Su ciascuna Pmi il costo medio annuo è di 2.275 euro.

La sicurezza nei luoghi di lavoro pesa sul sistema imprenditoriale per un importo complessivo pari a 4,6 miliardi di euro. La valutazione dei rischi, il piano operativo di sicurezza, la formazione obbligatoria del titolare e dei dipendenti sono solo alcune delle voci che compongono i costi di questo settore. Ogni azienda è costretta a subire un peso economico annuo di 1.053 euro.

Nel settore dell’edilizia, che è una delle nuove aree che sono state prese in esame dalla Presidenza del Consiglio, il costo medio annuo è di 4,4 miliardi, pari a un importo medio per ciascuna Pmi di 1.016 euro.

L’area ambientale, invece, pesa sul sistema delle Pmi per 3,4 miliardi di euro l’anno. Le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, la documentazione per l’impatto acustico, la tenuta dei registri dei rifiuti e le autorizzazioni per le emissioni in atmosfera sono le voci che determinano la gran parte degli oneri di questa sezione. Su ogni Pmi grava un costo annuo medio di 781 euro.

Di rispetto anche il costo amministrativo che le aziende devono “sopportare” per far fronte agli adempimenti in materia fiscale. Le dichiarazioni dei sostituti d’imposta, le comunicazioni periodiche ed annuali Iva, etc, costano complessivamente 2,7 miliardi di euro. Dalla Cgia si sottolinea che in quest’area non sono inclusi i costi legati alla tenuta della contabilità aziendale. Questo settore pesa sul bilancio di una Pmi per 632 euro all’anno.

Gli altri settori che vanno ad aggravare i costi amministrativi delle Pmi sono la privacy, con 2,6 miliardi di euro (593 euro per ogni Pmi), la prevenzione incendi, con 1,4 miliardi di euro (pari a 323 euro per Pmi), gli appalti, con 1,2 miliardi di euro e la tutela del paesaggio e dei beni culturali, con 0,6 miliardi di euro (pari a 142 euro per Pmi). 

La Cgia ricorda che negli ultimi anni il legislatore ha approvato una serie di misure di alleggerimento del peso burocratico che, una volta andate a regime, dovrebbero far risparmiare alle Pmi quasi 8,5 miliardi di euro. “Speriamo che con il nuovo decreto sulla semplificazione che il Governo Letta ha presentato, questo vantaggio economico sia implementato e gli effetti si possano misurare in tempi certi e ravvicinati” conclude Bortolussi.


I costi amministrativi per le PMI (imprese fino a 250 addetti)

AREA MISURATE

COSTI AMMINISTRATIVI ANNUI
(in miliardi di euro)

STIMA COSTO MEDIO PER IMPRESA
in euro (**)

Risparmi potenziali per le PMI connessi alla piena implementazione delle misure adottate

Stima 2011

Stima maggio 2012

Stima al 31.12.2012 (*)

In miliardi di euro

In % dei costi

Lavoro e previdenza

9,94

9,94

9,94

2.275

4,78

48,1%

Sicurezza sul lavoro

1,54

4,60

4,60

1.053

0,00

0,0%

Edilizia

n.d.

n.d.

4,44

1.016

0,24

5,4%

Ambiente

3,41

3,41

3,41

781

0,97

28,4%

Fisco (***)

2,76

2,76

2,76

632

0,46

16,7%

Privacy

2,19

2,59

2,59

593

0,92

35,5%

Prevenzione incendi

1,41

1,41

1,41

323

0,65

46,1%

Appalti

1,21

1,21

1,21

277

0,30

24,8%

Paesaggio e beni culturali

0,62

0,62

0,62

142

0,17

27,4%

TOTALE

23,08

26,54

30,98

7.091

8,49

27,4%

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Presidenza del Consiglio dei Ministri

(*) Si tratta delle 93 aree misurate dal progetto taglia oneri coordinato dall’Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica.

(**) Si è considerato il numero di imprese fino a 250 addetti (dati Istat 2010, struttura e competitività delle imprese).

(***) Costo dei principali obblighi dichiarativi (non comprende il costo per la tenuta della contabilità).

Mestre 15/06/2013

I provvedimenti legislativi adottati in questi ultimi anni per ridurre gli oneri amministrativi

Area di intervento

Principali

provvedimenti

Descrizione

Lavoro e previdenza

Piano di riduzione

Legge n. 133/2008

Disposizioni che hanno portato all’eliminazione del libro paga e del libro matricola e all’istituzione del libro unico del lavoro, alla previsione dell’acquisizione d’ufficio del Durc. Adottate anche misure organizzative e tecnologiche che hanno consentito l’unificazione delle denunce mensili dei dati contributivi e retributivi (UniEmens) e l’informatizzazione delle comunicazioni obbligatorie relative alle assunzione e alle cessazioni dei rapporti di lavoro.

Edilizia

Decreto legge n.83/2012 (convertito, con modificazioni, in legge 134/2012)

I primi interventi sono stati adottati con il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 134: trasformazione dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) da sportello istruttorio a sportello decisorio, quale unico punto di accesso in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti l’attività edilizia; obbligo per le amministrazioni di acquisire d’ufficio la documentazione catastale e gli altri documenti già in possesso della P.A., che non possono più essere richiesti a cittadini e imprese.

Ambiente

Regolamento di semplificazione per le PMI (D.P.R. n. 227/2011)

Decreto “Semplifica Italia” (D.L. n. 5/2012 convertito, con modificazioni, in legge n. 35/2012)

Con il regolamento di semplificazione per le PMI in materia ambientale sono state semplificate l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue e la documentazione di impatto acustico. Tutte le istanze devono essere presentate allo Sportello Unico per le Attività produttive. È prevista l’adozione di una modulistica standardizzata a livello nazionale. Ulteriori semplificazioni sono inserite nel decreto legge “Semplifica Italia”; in particolare tale decreto elimina, per gli impianti termici, la duplicazione nelle certificazioni di conformità.

Fisco

Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 1/E del 25 gennaio 2011)

L’Agenzia delle Entrate è già intervenuta con la circolare n. 1/E del 25/01/2011 eliminando l’obbligo di presentare la comunicazione dati IVA per coloro che anticipano la presentazione della dichiarazione.

Privacy

Decreto “Sviluppo” (D.L. n. 70/2011 convertito, con modificazioni, in legge n. 106/2011)

Decreto “Semplifica Italia” (D.L. n. 5/2012 convertito, con modificazioni, in legge n. 35/2012)

Con il DL n. 70/2011 si definiscono con chiarezza la nozione di finalità amministrativo-contabili per le quali è già previsto un regime semplificato. Le disposizioni di semplificazione prevedono che il Codice della Privacy non si applichi ai trattamenti di dati personali relativi a persone giuridiche, nei rapporti tra loro per sole finalità di natura amministrativo-contabile. In questo modo, si allinea la normativa italiana a quella degli altri Paesi dell’Unione Europea. Il decreto “Semplifica Italia”, ha soppresso l’obbligo di predisporre e aggiornare il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS).

Prevenzione incendi

Piano di riduzione

Regolamento di semplificazione per le PMI (D.P.R. n. 151/2011)

Con il  regolamento di semplificazione per le PMI: per le attività a basso rischio viene eliminato il parere di conformità e sarà sufficiente utilizzare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), con tempi certi per tutte le imprese; per le attività a medio ed elevato rischio la valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio verrà rilasciato entro 60 giorni.

Appalti

Decreto “Sviluppo”(D.L. n. 70/2011 convertito, con modificazioni, in legge n. 106/2011)

Decreto “Semplifica Italia” (D.L. n. 5/2012 convertito, con modificazioni, in legge n. 35/2012)

Il decreto legge n. 70/2011 prevede che le stazioni appaltanti sono tenute a predisporre i bandi sulla base di modelli (bandi-tipo) e richiedono, di norma, l’utilizzo di moduli di dichiarazione sostitutiva dei requisiti di partecipazione di ordine generale e, per i contratti relativi a servizi e forniture o per i contratti relativi a lavori di importo pari o inferiore a 150.000 euro, dei requisiti di partecipazione economico-finanziari e tecnico-organizzativi.
Ulteriori semplificazioni nel decreto legge “Semplifica Italia”: prevede che la documentazione comprovante il rispetto dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativi ed economico-finanziario individuati dal Codice degli appalti sia acquisita presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, con la quale le amministrazioni potranno consultare un fascicolo elettronico della documentazione di impresa ed effettuare i controlli sul possesso dei requisiti.

Paesaggio e Beni Culturali

Piano di riduzione

Regolamento interventi di lieve entità (D.P.R. n. 139/2010)

Gli interventi più rilevanti, previsti dal piano di riduzione del Ministero per i Beni e le Attività culturali, sono la semplificazione dei procedimenti, in particolare dell’autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità e la semplificazione e standardizzazione della modulistica con relativa presentazione telematica.

Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri