XI Giornata dell’economia: la Camera di commercio esamina le prospettive del Trentino

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CCIAA Giornata economia 2013 Pacher Dalpez Leveghi AgFB170613 04 1Quattro i pilastri su cui puntare: autonomia, sistema pubblico, internazionalizzazione e nuove tecnologie

La Giornata dell’Economia, giunta quest’anno all’undicesima edizione, è il momento istituito dal Sistema delle Camere di Commercio per illustrare e mettere a disposizione della comunità il patrimonio d’informazioni di carattere economico-statistico in possesso degli Osservatori camerali.

In questo modo sono messi in luce i vari aspetti delle tendenze evolutive dei sistemi produttivi e vengono formulate, attraverso la presenza di esperti e rappresentanti delle istituzioni, alcune riflessioni in prospettiva.

L’indagine della Camera, coordinata dal segretario generale Mauro Leveghi, ha ampliato il proprio ambito di ricerca estendendolo anche alle imprese di più piccole dimensioni, quelle con 1-4 addetti, portando il campione rappresentativo di imprese, intervistato ogni tre mesi, a superare le 2.000 unità. “Questi dati ci permettono di fornire con costanza, coerenza e rigore un quadro aggiornato e attendibile dell’evoluzione dei principali settori economici provinciali” ha sottolineato Leveghi, introducendo l’analisi dei dati condotta dall’ufficio studi della Camera.

Dai risultati dell’indagine sulla congiuntura economica in provincia di Trento, riferiti al I trimestre 2013 si rileva una situazione ancora negativa determinata ora non solo dalla contrazione della domanda interna, ma anche da un lieve arretramento dell’export. I dati suggeriscono comunque una tendenza all’attenuazione, pur modesta, della fase recessiva – se confrontati con le rilevazioni riferite ai trimestri centrali dell’anno scorso – che interessa però esclusivamente i risultati economici delle imprese, mentre l’occupazione non mostra segnali di inversione di tendenza. Più incoraggiante è invece l’andamento della demografia d’impresa che nel periodo marzo-maggio ha registrato un saldo tra imprese iscritte e imprese cessate pari a +383.

“Certo – ha spiegato Adriano Dalpez, presidente dell’ente camerale – i dati mostrano una situazione di difficoltà. A partire dall’inizio del 2012, l’Italia e, di conseguenza, il Trentino sono entrati in una nuova fase di recessione che, se nei valori appare meno acuta rispetto alla crisi di 4 anni fa, preoccupa di più perché nasce da cause precise e strutturali: l’alto debito sovrano, le incertezze dei mercati sulla solvibilità italiana, la necessità di mettere sotto controllo la spesa pubblica, le difficoltà dell’accesso al credito, la diminuzione della domanda interna, sia pubblica che privata.

L’economia provinciale – sotolinea Dalpez – seppur con qualche mese di ritardo, ha cominciato a mostrare un rallentamento generale; rallentamento che in alcuni ambiti – mi riferisco in particolare al manifatturiero che garantisce una parte importante del Prodotto interno lordo della nostra provincia – appare meno marcato rispetto ai dati provenienti dalle altre regioni italiane, con alcune realtà che mostrano tuttora performance degne di nota e valori produttivi in crescita; dall’altra, occorre anche prendere atto che due comparti, quello edilizio e quello estrattivo, stanno vivendo mesi drammatici”.

“Per costruire insieme il Trentino di domani – ha proseguito il Presidente Dalpez – dobbiamo fare leva su quattro pilastri: l’autonomia, intesa nel senso più ampio di cultura, spirito, consapevolezza, fiducia nelle nostre capacità; il mondo pubblico, che ci sostenga con meno regole, meno agenzie e con più capacità di indirizzo e supporto sui temi strategici per la competitività; l’internazionalizzazione, fondata sulla conoscenza e la capacità di rapportarsi con altri mercati e altre culture; le nuove tecnologie, sulle quali si è molto investito e che ora dobbiamo valorizzare e impiegare al meglio”.

Riprendendo alcuni spunti offerti da Dalpez, il presidente della provincia di Trento, Alberto Pacher ha richiamato la necessità di rendere sempre più “a trazione integrale” l’Autonomia speciale. “Siamo passati da anni di povertà ed emigrazione all’attuale situazione di benessere grazie anche ad un forte ruolo trainante dell’Ente pubblico.

Tuttavia, siamo i primi convinti – sottolinea Pacher – della necessità di adeguare configurazioni e strumenti al contingente e proprio per questo abbiamo avviato un piano di miglioramento della pubblica amministrazione che ha attivato la riorganizzazione delle strutture e l’invenzione di nuove modalità di gestione della macchina, a partire dalla diminuzione delle pratiche amministrative alla riduzione dei tempi”. Pacher ha poi ricordato i giovani, che la Provincia accompagna attraverso un apposito programma di sostegno all’impresa o con iniziative speciali per far decollare un centinaio di start up nel volgere dei prossimi quattro anni.