“Lo spirito della musica di Venezia”

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La-fenice-madama-butterfly-mariko-mori-ilnordestFestival estivo itinerante fino al 28 luglio, con serata finale a Cortina d’Ampezzo il 24 agosto. Il Teatro la Fenice presenta la sua offerta lirica in digitale, gratuita fino a fine anno
di Giovanni Greto

Dopo una partenza in punta di piedi, allo scopo di sperimentare le strategie organizzative e di vedere la risposta del pubblico, ha preso il via la prima edizione del festival ‘Lo spirito della musica di Venezia’, ideato e curato dalla Fondazione Teatro La Fenice, in collaborazione con la regione del Veneto, il comune di Venezia, la Camera di commercio di Venezia e con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali. Tra i numerosi appuntamenti che proseguiranno fino al 28 luglio, con una serata conclusiva a Cortina d’Ampezzo il 24 agosto, evento di punta sarà la rappresentazione nel cortile di Palazzo Ducale, a più di 40 anni di distanza, dell’Otello di Giuseppe Verdi.

la-fenice-Myung-Whun-Chung-ilnordestDopo la trionfale tournee in Giappone del Teatro La Fenice lo scorso aprile, che ne inaugurò la stagione lirica, il 10, 14 e 17 luglio l’opera riprenderà la tradizione degli storici spettacoli negli anni ’60 con Mario del Monaco protagonista, che fecero di Venezia il palcoscenico del mondo, con un nuovo allestimento ideato dal regista Francesco Micheli e diretta dal maestro coreano Myung-Whun Chung. Grazie ad un lavoro che dura da tre anni tra il Teatro e la Soprintendenza ai beni architettonici, con il massimo rispetto, ha sottolineato in conferenza stampa la soprintendente Renata Codello, da parte della Fenice per il luogo, le condizioni degli attori e il rigore delle questioni relative alla sicurezza, il progetto shakespeariano-verdiano sta per diventare realtà. E sarà ancora la musica di Verdi con il ‘Requiem’, la protagonista nel secondo ed ultimo concerto a Palazzo il 19 luglio.

Un altro appuntamento operistico imperdibile, che s’inserisce nella sezione “Venezia e l’Oriente”, sarà la rappresentazione della ‘Madama Butterfly’, tragedia giapponese in due atti di Giacomo Puccini. Più volte rimaneggiata dall’Autore dopo l’insuccesso della prima alla Scala nel 1904, l’opera sarà proposta nella versione definitiva di Parigi nel 1906 e di New York nel 1907. A Venezia si vedrà un nuovo allestimento di notevole interesse artistico, che farà parte come progetto speciale della 55-esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con due serie di rappresentazioni al Teatro La Fenice, all’inizio e alla fine della mostra, in giugno dal 21 al 30 ed in ottobre in date da definire. Scene e costumi sono affidate a Mariko Mori, una delle più interessanti artiste contemporanee giapponesi, ospite per la prima volta della Biennale d’Arte nel 1997, autrice di installazioni ispirate all’intersezione tra l’antica tradizione culturale nipponica e i più sofisticati mezzi tecnologici contemporanei, nonché all’equilibrio profondo fra uomo e natura. La Mori, che si è detta felice di contribuire alla rivitalizzazione del mondo dell’Opera godendo dell’opportunità di portare la sua cultura in Occidente, proporrà un contenitore scenico, attraverso la creazione di Mobius, una scultura di 8 metri che si svilupperà in forme e colori nel corso dell’opera, e di un set di costumi ed accessori di inconsueto impatto visivo, che permetterà di sviluppare in modo inedito il cruciale incontro tra Oriente ed Occidente, alla base dell’opera di Puccini. Il regista è lo spagnolo Alex Rigola, dal 2010 direttore della sezione teatro della Biennale. Il direttore musicale è l’israeliano Omer Meir Wellber, già applaudito lo scorso anno alla Fenice in ‘Carmen’ e nell’Elisir d’amore’, per tutte le recite, salvo quelle del 23 e 27 giugno, affidate a Giacomo Sagripanti. L’orchestra e il coro del Teatro diretto da Claudio Marino Moretti accompagnano un doppio cast.

Il direttore artistico del festival, Fortunato Ortombina, si è soffermato sul titolo dell’iniziativa: “‘Lo spirito della musica di Venezia’ vuol dire che Venezia ha un primato assoluto su tutte le città del mondo quanto a longevità, in 500 anni di vita, nel proporre arte in ogni maniera possibile”. Sfogliando il programma, il 21 luglio alla Fenice ci sarà un Gala internazionale di danza, che vede protagonisti i giovani talenti diplomati presso le migliori Accademie internazionali. Nello spirito di apertura verso il mondo si colloca il secondo ed ultimo appuntamento della sezione Venezia e l’Oriente’, il concerto della ‘Vietnam National Symphony Orchestra’, che per i 40 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Vietnam eseguirà musiche di Beethoven. Il 6 luglio alle 11 e alle 15, a 40 anni dalla scomparsa di Bruno Maderna, avrà luogo nelle sale Apollinee una ‘Maratona per Bruno’: 37 compositori hanno scritto un pezzo che sarà eseguito dall’Ex Novo Ensemble, una realtà veneziana di punta nel repertorio contemporaneo. Il sovrintendente Cristiano Chiarot, dopo aver dichiarato che il festival si regge con finanziamenti propri, senza intaccare il fabbisogno della struttura Teatro la Fenice, si è soffermato sulla creazione per l’occasione di un ‘Orchestra Barocca del Festival’, diretta da Stefano Montanari, che cambierà di anno in anno. L’Orchestra si esibirà in luoghi diversi, perché il Festival vuole espandersi nelle isole, è il caso di Murano, e a Mestre. Di sicuro interesse, la sezione ‘ L’officina di Monteverdi’, con un curioso ‘processo a Monteverdi’ di Lorenzo Arruga, su musiche dall’Incoronazione di Poppea, il 13 luglio alle sale Apollinee. Nella sezione ‘Vivaldi Millennium’ ci sarà spazio non solo per ‘Il prete rosso’, ma anche per compositori come Bach, Telemann, Galuppi, Pergolesi, Tartini, Vivaldi, Gabrieli, Albinoni, Corelli e le sue eredità veneziane nel tricentenario della morte, oltre ad una serata di barcarole il 1 luglio alle Apollinee con la soprano Rosemary Farbes-Butler e la pianista e cembalista Marina Baudoux. Un solo concerto, ma attesissimo, per la sezione ‘ Altre Musiche’. A distanza di qualche anno Veneto Jazz riporta il 16 in laguna il pianista Keith Jarrett, non più in solitudine, ma alla testa dello ‘Standard trio’, punto di forza dell’etichetta ECM di Monaco di Baviera.

Detto del festival, Luca De Michelis ha annunciato la nascita di un progetto di teatro digitale realizzato dalla Fenice e dalla casa editrice. La Fenice diventa così il primo teatro in Italia e tra i primi in Europa a dotarsi di un servizio digitale di trasmissione via web delle proprie opere liriche – al momento Otello, Tristan und Isolde, Il Barbiere di Siviglia, la Boheme, Don Giovanni, Le nozze di Figaro, Così fan tutte, La traviata, Manon Lescaut, Madama Butterfly, Luisa Miller -, raggiungibile dalla home page del sito. I modelli cui la Fenice e Marsilio hanno guardato sono quello tedesco, la ‘Digital concert Hall’ della Berliner Philarmoniker e quello spagnolo del ‘Palcodigital’ del teatro Real di Madrid. La ‘Fenice teatro digitale’ dovrebbe arricchirsi con nuove produzioni, per diventare un’estensione del teatro, con la visione delle opere in diretta. Gratuito fino alla fine dell’anno, il teatro digitale non prevede la possibilità di scaricare ma è fruibile da qualsiasi tipo di Ipad. A partire dal 2014 ci sarà la possibilità di acquistare un biglietto od un abbonamento per assistere in diretta alle opere rappresentate sul palco. Se la lirica avrà successo, è facile pensare che si passerà alla musica sinfonica e alla danza.

In occasione del restauro della Cantoria lignea realizzata nel 1789 intorno all’organo della chiesa di San Rocco, il 20 giugno alle 19, anteprima del festival, si terrà un concerto con il Coro del teatro la Fenice per un programma di musiche di Mendelssohn, Frescobaldi e Brahms.