Friuli Venezia Giulia, congiuntura con timidi segnali di recupero nel II trimestre 2013-08-01 Calligaris: “gli indicatori tendenziali, seppur ancora negativi, continuano a migliorare”

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operaio-al-lavoro-industria-artigianato-ilnordestConfindustria Friuli Venezia Giulia ha reso noti i risultati dell’indagine congiunturale, relativa al secondo trimestre 2013 svolta sulla base dei dati consuntivi del trimestre in esame e previsionali sul trimestre successivo, dati che vengono raccolti dalle proprie associazioni federate delle province di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine.

Secondo, Alessandro Calligaris, presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, “dai risultati di questa ultima indagine trimestrale si possono cogliere due indicazioni molto chiare: la prima è che ci sono segnali, ancora timidi, di un’inversione di tendenza verso tempi migliori – gli indicatori congiunturali sono positivi e quelli tendenziali, pur rimanendo negativi, continuano lentamente dall’inizio dell’anno a migliorare – ; la seconda è che siamo ancora lontani dal superamento della crisi che ormai da troppo tempo investe la nostra economia”.

Secondo Calligaris, “è necessario, con determinazione, affrontare e superare l’impasse economico che attanaglia anche il Friuli Venezia Giulia, per questo abbiamo avanzato una serie di proposte alla Regione, alle quali spero sia data adeguata attenzione. In primo luogo è necessario promuovere la competitività del nostro sistema industriale, creando condizioni favorevoli agli investimenti in nuove imprese, come fanno con molta efficacia i Paesi vicini, Austria in testa. Altro fattore determinante su cui puntare – continua Calligaris – è il credito: molte nostre imprese sono sottocapitalizzate e sarebbe, quindi, molto importante orientare le finanziarie regionali, Friulia, Mediocredito e Finest, magari creando un’unica identità, al sostegno del prestito a lungo termine, senza eccessivi vincoli burocratici, per quelle che vogliono investire in progetti di sviluppo. E, ancora, internazionalizzazione, logistica, infrastrutture che sono fattori di base per il consolidamento e lo sviluppo delle imprese”.

alessandro-calligaris-confindustria-ilnordestEntrando nel dettaglio della ricerca, si evince che i principali indicatori dello stato di salute dell’industria regionale confermano che anche nel secondo trimestre 2013 non appare superata, anche se alcuni segnali meritano una analisi più approfondita, la lunga fase critica che investe l’economia del Friuli Venezia Giulia. I risultati riscontrati sono caratterizzati dalla prevalenza di segni positivi nei valori degli indicatori congiunturali, che esprimono le variazioni rispetto al trimestre precedente, e, invece, dalla quasi totale negatività degli indicatori tendenziali, che confrontano i risultati del trimestre in esame con quelli dello stesso trimestre dell’anno precedente. E’ opportuno rilevare che tutti i valori degli indicatori tendenziali, pur rimanendo negativi, segnano dei significativi recuperi rispetto ai valori riscontrati nell’indagine di tre mesi fa. Il quadro congiunturale è positivo ed il quadro tendenziale è negativo, ma migliorato sensibilmente rispetto a quello di tre mesi fa. E quindi, i segnali per poter credere che si sia toccato il fondo e che si stia cominciando a risalire ci sono, ma necessitano di conferme e di continuità perché, per poter affermare di essere usciti dalla lunga crisi, il percorso non sarà certo né molto breve, né scontato.

L’esame dettagliato dei valori assunti dai principali indicatori congiunturali (che esprimono le variazioni rispetto al trimestre precedente) evidenzia che nel secondo trimestre 2013 il valore della produzione cresce sensibilmente portandosi dai precedenti valori leggermente negativi a +8,7%. Anche le vendite presentano analoghi recuperi, attorno o superiori ai dieci punti percentuali, sia sul mercato interno che nelle esportazioni. Nel dettaglio, le vendite totali ritornano ampiamente positive salendo dal precedente -4,7% a +7,0%, grazie alle buone performance sia delle vendite Italia (dal precedente -5,8% a +7,1%), sia delle vendite Estero che salgono da -3,9% a +6,6%. L’occupazione, invece, non presenta variazioni sensibili; evento da considerare positivamente, dopo che da un anno ha sempre presentato andamenti negativi.

Il dettaglio dei principali indicatori tendenziali (che confrontano i risultati del trimestre in esame con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente) evidenzia che nel secondo trimestre 2013 la produzione, pur migliorando di circa cinque punti percentuali rispetto agli esiti della precedente indagine, rimane su valori negativi; sale infatti da -7,8% a -2,5%. Simile andamento presentano le vendite, che rimangono negative, ma migliorano rispetto ai valori precedentemente riscontrati. In particolare le vendite totali salgono dal precedente valore di -8,3% fermandosi a -3,7%. A tale risultato contribuiscono le vendite Italia che passano dal precedente -9,0% a -7,3% e, soprattutto, le vendite Estero che recuperano da -8,0% a -0,8%.

Per quanto riguarda gli altri indicatori esaminati va rilevato l’andamento in contro corrente nel confronto congiunturale dei nuovi ordini che subiscono un forte calo scendendo dal precedente +7,6% a -3,8% scontando, forse, un fisiologico rallentamento dopo i molto buoni ordinativi incassati nel trimestre precedente. Nel confronto tendenziale, invece, i nuovi ordini sono in linea con gli altri indicatori e, cioè, migliorano, ma restano negativi (dal precedente -3,9% passano a -1,6%).

Le previsioni di breve periodo sul terzo trimestre del 2013 trovano gli imprenditori intervistati abbastanza concordi su una aspettativa di sostanziale stabilità. Tranne che per le esportazioni, infatti, le previsioni di stabilita si aggirano attorno al 70% delle risposte. La previsione più ottimistica riguarda la produzione, dove le previsioni di aumento quasi raddoppiano quelle di diminuzione, malgrado che il terzo trimestre sia caratterizzato dal periodo delle pause estive.