Raccolta differenziata dei rifiuti: a Trento cresce ancora, attestandosi al 74,34%

0
720
rifiuti riciclaggio 1
rifiuti riciclaggio 1Dal riciclaggio ottenuti 930.000 euro girati all’abbattimento dei costi del servizio. A breve il riciclaggio di pannolini e pannoloni con un impianto unico in Italia

A Trento si differenzia sempre di più. Lo conferma il dato sul calo dei rifiuti indifferenziati inviati in discarica: tra giugno di quest’anno e lo stesso mese dell’anno scorso, il residuo si è ridotto del 23,8%, passando da 9.754,95 tonnellate a 7.430,29 tonnellate. Parallelamente, cresce la raccolta differenziata. A giugno il valore medio si è attestato al 74,34%, circa dieci punti percentuali in più rispetto allo stesso mese del 2012.

Se non si considera il contributo dello spazzamento la percentuale sfiora il 77%, mentre il valore medio annuo si attesta (senza spazzamento) sopra il 76%. Dati molto incoraggianti, secondo l’assessore comunale all’ambiente Michelangelo Marchesi che ha presentato i dati assieme al dirigente del servizio Carlo Realis Luc.

L’aumento registrato rispetto allo scorso anno è da attribuire anche all’introduzione della tariffazione puntuale, per cui da gennaio di quest’anno si paga anche sulla base del rifiuto residuo prodotto. Un concetto che i cittadini dimostrano di aver compreso, dando il loro contributo con una maggiore attenzione nella differenziazione dei rifiuti.

Nei primi sei mesi del 2013, è diminuita del 4% anche la produzione totale di rifiuti rispetto allo stesso periodo del 2012, passando da 29.012,78 tonnellate a 27.850,55 tonnellate.

Riciclare conviene: nei primi sei mesi di quest’anno i ricavi dalla vendita dei rifiuti riciclabili (vetro, imballaggi leggeri, carta e cartone, metalli e batteri, olio vegetale, fino agli abiti usati) superano i 930.000 euro. Un valore da cui sono già stati dedotti i costi per il trasporto dei rifiuti differenziati nei diversi centri di lavorazione. I costi di selezione e trattamento, invece, si attestano a 425.000 euro.

Discorso a parte merita, almeno per il momento, l’organico con erba e ramaglie. Il trattamento di questi rifiuti, infatti, attualmente incide in maniera consistente sui costi di gestione, per un valore complessivo che nei primi sei mesi di quest’anno è pari a 620.000 euro. A tale costo devono essere aggiunti circa 110.000 euro per il trasporto agli impianti di trattamento, parte del quale fuori Trentino.

Rifiuti in stradaTra i materiali riciclabili quelli che attualmente hanno una migliore “resa” sul mercato sono gli abiti usati, che nel primo semestre hanno reso mediamente 298,70 euro a tonnellata (ma il nuovo contratto stipulato nel mese di aprile stabilisce un corrispettivo pari a 550 euro a tonnellata) e gli imballaggi leggeri, per i quali si ricavano mediamente 180 euro a tonnellata (suscettibili di variazione in base ai risultati delle analisi merceologiche mensili e quindi alla qualità della separazione effettuata dai cittadini) e il cartone (136,88 euro a tonnellata).

Effettuare una corretta raccolta differenziata, sia da parte dei cittadini che del gestore del servizio, non ha solo una forte valenza ambientale, ma anche economica. Da un lato, i materiali riciclati diventano base per la creazione di nuovi prodotti, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente, la produzione e l’utilizzo di nuovi materiali, dall’altro il guadagno della vendita di materiali riciclabili libera risorse utili a coprire parte del costo della gestione del servizio d’igiene urbana, che per legge deve essere interamente coperto dalla tariffa pagata dagli utenti. Riciclando si attiva un circolo virtuoso che permette di ridurre il costo del servizio a carico di cittadini e imprese, che altrimenti si troverebbero a pagare bollette più elevate.

Un aspetto fondamentale della raccolta differenziata è la qualità del materiale raccolto, che, se elevata, garantisce il miglior trattamento e la maggior quantità di recupero effettivo. In questo senso, ad esempio, l’accordo stipulato tra Anci e Conai per la valorizzazione degli imballaggi in plastica ha previsto un abbassamento delle soglie di impurità tollerate, stabilendo una penalizzazione economica in caso di supero delle stesse e la possibilità di respingere i carichi che presentano una frazione estranea superiore al 20%, percentuale che dal 1 ottobre sarà abbassata al 16%.

La raccolta differenziata effettuata oggi nel comune di Trento presenta elevati standard di qualità. Ecco il dettaglio dei vari tipi di rifiuto:

cartone: le analisi effettuate dal Comieco hanno sempre evidenziato valori di impurità molto bassi, normalmente inferiori a 1%;

carta: l’ottima qualità consente alla ditta Moser di vendere il materiale di Trento anche a recuperatori del nord Europa che provvedono alla selezione per ottenere materiale da indirizzare a cartiere produttrici di carta da quotidiano, più pregiata rispetto all’impiego tradizionale per la produzione di imballaggi in cartone;

organico: le impurità sono di norma inferiori alla soglia del 3% considerata dagli impiantisti quale fascia di prima qualità, e dal 2001 ad oggi non è mai stato respinto alcun carico dagli impianti di compostaggio;

verde: le quantità prevalenti sono raccolte nei CRM e al CRZ, con un sistema di controllo che consente di avere un’ottima qualità del materiale;

vetro: l’accordo Anci-Conai prevede soglie molto basse di impurità, basti pensare che il passaggio dalla prima fascia (corrispettivo pari a 34 euro/tonnellata) alla seconda (corrispettivo pari a 17,75 euro/tonnellata) è data dal superamento del 2,5% di impurità non imballaggi, del 1,5 % di imballaggi non metallici, o dal limite di 0,2% per gli infusibili (tipicamente un frammento di porcellana delle stoviglie di cucina);

imballaggi leggeri: il vecchio sistema di raccolta congiunta di tutti gli imballaggi, compreso il vetro, presentava valori di impurità mediamente superiori al 35%, mentre il nuovo sistema con sacco azzurro ha consentito un miglioramento della qualità, con un valore medio di impurità prossimo al 25%.

Le ragioni delle impurità riscontrate nella raccolta degli imballaggi leggeri, confrontate con la qualità complessivamente molto buona delle altre raccolte differenziate, evidenziano la difficoltà per gli utenti di distinguere prioritariamente la funzione del bene che si vuole gettare, rispetto al materiale di cui è costituito.

Per fare qualche esempio, un giocattolo in plastica non può essere inserito nel sacco azzurro perché non è e non ha mai avuto la funzione di imballaggio; potrà essere recuperato, ma solo portandolo al CRM, dove è disponibile un container per la “plastica”, mentre potrà invece essere inserita nel sacco azzurro la confezione in materiale plastico in cui quel giocattolo era imballato nel punto vendita.

A breve il riciclaggio si allergherà anche ai pannolini, pannoloni e assorbenti igienici: Trento sta studiano per dotarsi di un impianto all’avanguardia (che sarebbe l’unico in Italia) capace di trattare questo genere di rifiuti che rappresentano fino ad un quarto dei rifiuti indifferenziati che ora finiscono in discarica: tramite un procedimento di sanificazione a caldo e successiva lavorazione a freddo utilizzando un brevetto americano, si ricaveranno materia plastica e cellulosa da rivendere sul mercato.