Danni da maltempo in Polesine

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maltempo polesine danni coltivazioni 2 1Giuriolo: “una vera e propria apocalisse, con la devastazione dei raccolti a buon punto”. Stella: “danni che si ripercuoteranno anche nelle annate future, specie nei frutteti”

Ha causato una devastazione vasta e pesante il fortunale che ha colpito l’altro giorno i comuni del Medio e Alto Polesine. Le strutture regionali dell’agricoltura hanno iniziato i sopralluoghi e la verifica dei danni e nei territori colpiti si è recato lo stesso direttore di Avepa, Fabrizio Stella, che ha visitato assieme ai rappresentanti delle organizzazioni professionali frutteti, orti, campi, stalle e aziende agricole di Giacciano con Baruchella, Canda, Badia, Lendinara, riscontrando una situazione gravissima. Pioggia, tromba d’aria e grandine hanno risparmiato ben poco in una zona molto ampia.

“Da una prima sommaria analisi, ci troviamo di fronte ad un fenomeno che non solo penalizzerà i raccolti per questa annata agraria – ha commentato Stella – con tantissimi ettari il cui raccolto è stato compromesso, ma nei frutteti ad esempio ci sono piante rovinate che andranno sostituite, con penalizzazioni economiche anche per le annate future. Il tutto in un’area che ha subito lo scorso anno gli effetti della siccità, a maggio quelli della sovrabbondanza di piogge e ora un’ondata di maltempo ferragostano davvero con pochi precedenti analoghi”.

L’invito, in ogni caso, è quello di procedere alla individuazione e segnalazione di ogni danno, per poter attivare con la massima celerità tutti i meccanismi di supporto utilizzabili in caso di avversità eccezionali. Certo che l’area interessata è davvero molto ampia.

“Ho percorso chilometri e chilometri di strade con terreni devastati da una parte e dall’altra. La cosa che impressiona è che ci sono interi comuni colpiti, non solo piccole aree a macchia di leopardo, come succede normalmente, ma una fascia apocalittica di almeno 15 chilometri che attraversa il Polesine dall’Adige al Po” dichiara il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, che con Stella e diversi dirigenti locali di Coldiretti, ha visitato il territorio e le aziende agricole altopolesane falcidiate dalla violenta tempesta tropicale con tromba d’aria e grossa grandine del 14 agosto scorso.

“Stiamo facendo la prima conta dei danni – spiega Giuriolo – ed il direttore di Avepa è voluto essere presente per rendersi conto di persona e mostrare la sua vicinanza alle imprese disastrate. L’Avepa avvierà le procedure di controllo necessarie per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, che può avvenire quando il danno è superiore al 30%”.

“Quello che stiamo vedendo – continua Giuriolo – sono veramente scene apocalittiche. Produzione frutticola azzerata per quest’anno e per il prossimo: i frutteti sono distrutti e questo farà perdere anche il raccolto della prossima annata, perché la reazione degli alberi sfregiati nella corteccia sarà di dischiudere le gemme che sarebbero servite il prossimo anno. Del mais è rimasto lo stelo, delle barbabietole solo le radici. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato il vento forte, anche sotto le reti e che si è portato via la tettoia di un impianto di biogas appena costruita in un’azienda fra Lendinara e Canda; la bufera ha divelto e scoperchiato le serre e i tunnel. Le orticole in campo sono andate perdute. I danni appaiono molto più gravi di quanto ci eravamo prospettati, non solo alle produzione, ma anche alle strutture. E’ comunque ancora presto per fare una stima reale e non è opportuno sparare numeri a caso. Le denunce delle aziende continuano a pervenire ai nostri uffici”.