Tradizionale incontro ferragostano con la stampa di Luis Durnwalder

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Durnwalder a falzes 2013
Durnwalder a falzes 2013Bilancio della legislatura che sta per chiudersi e della carriera politica di chi ha governato l’Alto Adige negli ultimi 25 anni

Per la 24esima volta, l’ultima nelle vesti di presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder ha ospitato nella sua casa di Falzes i rappresentanti dei media per il tradizionale incontro estivo. Tanti i punti analizzati durante il colloquio, a partire dall’Accordo di Milano, che Durnwalder ha definito “passaggio fondamentale per la nostra Autonomia. Prima lo Stato ci assegnava un determinato ammontare di fondi, ora invece l’Autonomia si finanzia trattenendo sul territorio il 90% delle entrate”. Durnwalder ha ricordato che “l’Accordo di Milano fissava paletti importanti per quanto riguarda la politica fiscale, i controlli, le opere pubbliche, i fondi da destinare alle zone di confine, le competenze in tema di Rai e Poste. Purtroppo – ha aggiunto il presidente altoatesino – il governo Monti non lo ha rispettato, mettendo anche in dubbio l’ancoraggio internazionale della nostra Autonomia. Da questo punto di vista è stato uno dei peggiori governi di sempre per quanto riguarda i rapporti Bolzano-Roma, ma con il nuovo presidente del Consiglio Letta abbiamo ritrovato la strada di un rapporto positivo in grado di ripristinare le condizioni ottimali”. Il riferimento chiaro è al Memorandum Letta-Durnwalder sottoscritto di recente a Bolzano, “che fa ripartire il dialogo su temi come il patto di stabilità, la toponomastica e il finanziamento ai comuni di confine”.

Sempre nell’ambito dei rapporti tra Roma e Bolzano, Durnwalder ha poi ricordato gli ottimi risultati raggiunti con gli accordi di permuta sulle aree militari. “Abbiamo realizzato 450 alloggi per i militari di stanza in Alto Adige – ha spiegato – ricevendo in cambio terreni pregiati all’interno di città e paesi. L’investimento di circa 210 milioni di euro ha consentito alle nostre imprese di avere importanti boccate d’ossigeno”. Altro fronte, invece, è quello relativo al trasporto ferroviario, con la Provincia che ha proseguito le trattative con RFI e Trenitalia per avere sempre più competenze su treni, binari e stazioni. “Il passaggio da gomma a rotaia resta fondamentale – ha sottolineato Durnwalder – nei prossimi mesi verranno rifatte le stazioni di Bressanone, Brunico, Merano e San Candido, mentre l’areale ferroviario di Bolzano sarà un progetto che avrà ricadute per i prossimi 10-20 anni, e cambierà il volto della città”.

Tracciando un bilancio dell’ultima legislatura, il presidente della Provincia ha posto l’accento su quello che è stato fatto per superare una crisi economica che, seppure in misura minore rispetto al resto d’Italia e d’Europa, come confermano i dati relativi a PIL e occupazione, ha colpito anche l’Alto Adige. “Abbiamo il 4% di disoccupazione, con punte dell’11% tra i giovani – ha spiegato – ma non ci basta essere ai vertici delle classifiche europee: vogliamo dare risposte concrete a chi attraversa un momento di difficoltà. Abbiamo un programma che punta al 2020, con la creazione di 21.000 nuovi posti di lavoro, e che mette al centro non solo i giovani, con il cosiddetto patto generazionale, ma anche i disoccupati ultra cinquantacinquenni, senza dimenticare le donne. Da questo punto di vista, voglio ricordare quanto fatto per la famiglia, con fondi quasi quadruplicati negli ultimi 5 anni grazie anche alla legge sulla non autosufficienza”.

Per quanto riguarda invece la formazione, Durnwalder ha sottolineato le novità introdotte negli ultimi anni con particolare attenzione al calendario scolastico e alla riforma delle scuole superiori, senza dimenticare i passi in avanti compiuti in tema di apprendimento linguistico “pur nel rispetto delle prerogative dell’articolo 19 dello Statuto di Autonomia”, ha concluso il presidente della Provincia.

“In questa legislatura – ha spiegato Durnwalder – abbiamo avviato e in parte completato molti progetti importanti per quanto riguarda la rete stradale: penso alle diverse circonvallazioni in Val Pusteria, ma anche a quelle di Merano, Bressanone, San Giacomo e Pineta”. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, il presidente altoatesino ha posto l’accento sul miglioramento dei collegamenti diretti con Innsbruck e Lienz, mentre resta prioritario l’impegno per il completamento della rete di piste ciclabili, ampliata con ulteriori 550 km. di percorsi a misura di due ruote. Tra i progetti di mobilità, inoltre, Durnwalder ha sottolineato il Metrobus Bolzano-Oltradige, “che rappresenta un sistema realistico e adeguato per risolvere i problemi di traffico nella zona del capoluogo”.

Uno dei temi principali della politica altoatesina negli ultimi 5 anni è stata l’energia. “Ci siamo posti l’obiettivo di trasformare l’Alto Adige in un vero e proprio ‘Klimaland’ – ha spiegato Durnwalder – dando priorità all’energia alternativa. Entro il 2015, infatti, il 75% del fabbisogno energetico sarà coperto con energia prodotta da fonti rinnovabili: dall’acqua al sole, alla biomassa. La rete di teleriscaldamento è estremamente sviluppata su tutto il territorio, per il futuro abbiamo lanciato i primi progetti relativi all’idrogeno e stiamo valutando la fattibilità della geotermia”.

Il presidente altoatesino si è dunque detto “molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto da quando, nel 1997, la competenza in tema di energia è tornata in mani altoatesine”, ma non ha voluto negare il proprio rammarico per le vicende giudiziarie degli ultimi anni. “La falsificazione di documenti non è mai accettabile – ha commentato – ma non deve mettere in secondo piano quello che è stato fatto con l’energia: il bilancio provinciale ogni anno può contare su 50 milioni di euro in più, e i comuni altoatesini, nei prossimi 30 anni, riceveranno oltre 430 milioni dagli investimenti ambientali che prima non c’erano. Per il futuro, la strada maestra dovrà essere quella del dialogo con tutti i partner attivi nel campo dell’energia: l’obiettivo è arrivare ad un accordo che possa consentire di evitare processi e rifacimento delle gare”.

Fra i provvedimenti messi in atto per ridurre la burocrazia Luis Durnwalder ha sottolineato la soppressione e l’accorpamento di Ripartizioni e uffici provinciali, il taglio del 20% applicato a consulenze e incarichi esterni, e la semplificazione nell’assegnazione dei terreni produttivi inserita con la riforma urbanistica. Capitolo Euregio: molto è stato fatto con progetti di collaborazione lungo l’asse Trento-Bolzano-Innsbruck (scuola, economia, ambiente, mobilità, energia, cultura), “per rendere l’Euregio un accordo presente non solo sulla carta – ha spiegato Durnwalder – ma in grado di avere concreti effetti sulla vita di tutti noi”.

Continua ad essere prioritario, inoltre, l’impegno in tema di banda larga, con la possibilità di garantire l’accesso a collegamenti internet ad alta velocità al maggior numero possibile di famiglie e imprese. “Il progetto di portare la rete in fibra ottica in tutti i comuni altoatesini entro la fine del 2013 è in fase di completamento – ha ribadito il presidente della Provincia – tanto che 93 comuni su 116 sono già collegati. Abbiamo realizzato 750 km. di tubazioni, posato 640 km. di cavi e siamo davvero ad un passo dalla conclusione. Molto è stato fatto, infine, per risolvere la questione dell’ultimo miglio, con i comuni che potranno attingere ad un fondo di rotazione per elaborare il Masterplan e collegare materialmente le centrali ai singoli edifici”.

Un programma di coalizione realizzato quasi per intero, con due sole eccezioni: così il presidente Durnwalder ha sintetizzato il lavoro della Giunta provinciale nella legislatura che sta per concludersi. I due cantieri ancora aperti riguardano la stesura del Lerop, il piano strategico con le linee di indirizzo e sviluppo del territorio, e la soluzione della questione toponomastica. “Non siamo riusciti ad elaborare il Lerop – ha riconosciuto Durnwalder – ma lo studio dell’Eurac e i dati raccolti hanno preparato il terreno al documento che dovrà essere elaborato dalla prossima Giunta. Con un’impostazione di fondo: meno utilizzo di terreno, più recupero dell’esistente”. Riguardo alla toponomastica, Durnwalder ha ricordato che le due posizioni storiche di partenza, completamente divergenti, non hanno favorito una soluzione nel corso degli anni: “servono comprensione, pazienza e buona volontà per arrivare a un risultato condiviso. Ma con l’accordo Fitto-Durnwalder sulla segnaletica di montagna abbiamo fatto progressi e gettato le basi per un’intesa”. Con il governo si continua a trattare, la via è quella della modifica in alcuni punti dell’attuale legge provinciale e di una nuova norma di attuazione.

Luis Durnwalder ha anticipato anche gli interventi che la Giunta provinciale ha intenzione di compiere entro la fine della legislatura: “sarà strategico impostare i programmi per l’utilizzo dei finanziamenti comunitari per il periodo 2014-2020”. Circa 120 milioni di euro l’anno arriveranno in Alto Adige tra fondi UE e statali, da ripartire tra FSE, sviluppo rurale, fondi regionali, programmi Leader, Interreg ecc., con attenzione anche a nuovi ambiti di impiego, dettati dalle trasformazioni in atto nella società: la famiglia, i nuovi cittadini, le lingue, la crisi economica. In primo piano nei prossimi mesi sarà anche l’attuazione del Memorandum siglato a Bolzano ad inizio agosto con il premier Letta, “in particolare per le parti riguardanti la riscossione dei tributi, l’IMU gestita e trattenuta dai Comuni, le modalità chiare di compartecipazione della Provincia al risanamento dei conti pubblici: fissata la cifra, tocca alla Provincia decidere dove e come risparmiare”, ha detto Durnwalder.

Entro l’autunno la Giunta confida di vedere approvate due misure considerate essenziali: da un lato il nuovo modello del risparmio edilizio (Bausparen), il nuovo strumento per garantire alle giovani coppie di costruirsi nel tempo la casa per la vita; dall’altro la ripartizione dei 250 milioni di euro di fondi regionali attribuiti ad “Alto Adige Finance” per incentivare progetti di sviluppo di aziende, innovazione e promozione dell’economia.