Polemiche anche a NordEst per la nomina di quattro nuovi senatori a vita da parte di Napolitano

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Federazione cooperazione Napolitano primopiano 1Giudizi positivi da parte del centro sinistra. Critiche dal centro destra: “una nuova spesa inutile di un milione di euro all’anno”. Zaia: “le priorità della gente e delle imprese sono altre”

La nomina giunta improvvisa ed inaspettata di quattro nuovi senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stupito i più. Dopo la dipartita di Pininfarina, Colombo, Andreotti e Levi Montalcini, al Senato erano vacanti quattro posti tra i banchi dei senatori a vita, che Napolitano ha colmato di punto in bianco nominando il direttore d’orchestra Claudio Abbado, la ricercatrice Elena Cattaneo, il fisico Carlo Rubbia e l’archistar Renzo Piano. Tutte persone note e famose nel loro settore di competenza, ma che nel tempo si sono spesso distinti per avere una caratura progressista. E tanto è bastato per far levare le polemiche specie dalle file del centro destra, che lamenta la mancanza di “par condicio” con personalità espressione del mondo liberal democratico di centrodestra.

Nomine che nessuno sentiva il bisogno, visto che tra deputati e senatori il Parlamento italiano è già sufficientemente affollato, oltre alla pletora di consiglieri regionali, provinciali, comunali, eccetera. Di certo, c’è il fatto che la nomina dei quattro nuovi senatori a vita peserà interamente sui contribuenti italiani – già peraltro sufficientemente vessati – per un ulteriore milione di euro all’anno per il pagamento della loro indennità di carica, che andrà a sommarsi con le pensioni di cui già godono almeno tre di loro. Una spesa che Napolitano avrebbe potuto tranquillamente risparmiare agli italiani, visto che la Costituzione dà facoltà e non obbligo al presidente della Repubblica di nominare dei senatori a vita. E tra i più maliziosi, c’è chi si spinge, forse non del tutto a sproposito, a pensare che la mossa di Napolitano sia dettata dalla volontà di riequilibrare a favore della sinistra i rapporti di forza sempre più traballanti tra la maggioranza del Senato, magari preparando il terreno a maggioranze diverse da quelle attuali.

La nomina di Napolitano ha suscitato critiche anche da parte del governatore del veneto, Luca Zaia: “in un momento di profonda crisi economica e sociale, nel quale i cittadini lanciano un incontrovertibile segnale sulla necessità di sfoltimento e riduzione drastica della spesa della pubblica amministrazione (prova ne sia la fortissima richiesta di modifica della legge elettorale e di dimezzamento del numero dei Parlamentari), la nomina di quattro nuovi senatori a vita appare come l’ennesima occasione perduta di lanciare al Paese un segnale di austerità e rigore”. Secondo Zaia, “nel massimo rispetto delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica di poter procedere in totale autonomia, mi permetto di esprimere una mia considerazione sul fatto che è evidente come la nomina delle quattro personalità non rientri fra le urgenze o delle priorità nazionali che ogni giorno i cittadini ci manifestano”.