Via libera alla costruzione dell’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest

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elettrodotto-udine-palo-monostelo-ilnordestConfindustria Udine: “ora lo si costruisca rapidamente senza ulteriori ritardi”

Dopo dieci anni di discussioni, è stata finalmente firmata la convenzione quadro tra il Friuli Venezia Giulia e la società Terna Rete Italia S.p.A. per la realizzazione dell’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia.

Quattro sono i punti qualificanti introdotti nella convenzione: maggiori compensazioni a favore dei comuni, tempi più rapidi e certi per la dismissione delle reti elettriche obsolete, uso di pali a basso impatto ambientale, semplificazione delle procedure in caso di danni durante i lavori per l’elettrodotto. Per quanto riguarda le compensazioni, sono stati concordati 300.000 euro in più rispetto ai 3,6 milioni di euro programmati in precedenza, per un totale di 3,9 milioni, comprese le intese già raggiunte direttamente da alcuni comuni. Come ha precisato la società Terna, le compensazioni sono pari al 6% dell’investimento complessivo (elettrodotto più stazione elettrica di Udine Sud), che ammonta a 65 milioni di euro. È stato inoltre inserito nella convenzione un preciso cronoprogramma, che costituirà il punto di riferimento per i tempi di demolizione delle linee obsolete (110 chilometri). L’avvio in autorizzazione dovrà essere effettuato entro 10 mesi dall’inizio dei lavori e non più entro 24 mesi dalla fine dei lavori del nuovo impianto. Un ulteriore elemento qualificante è che l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia verrà realizzato con pali di tipo “monostelo”, di minore impatto ambientale rispetto ai tradizionali tralicci troncopiramidali: risultano ridotti sia l’impatto visivo, sia il campo elettromagnetico che il consumo di suolo (5-6 metri quadri rispetto a 200-250 metri quadri).

Infine, sono previste procedure semplificate e rapide per ripristinare gli eventuali danni arrecati durante la realizzazione dell’elettrodotto. Per Terna farà fede ciò che verrà accertato e verbalizzato dalle amministrazioni comunali.

Soddisfatto della firma dell’accordo il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon: “dopo dieci anni di discussione, oltre centro incontri istituzionali, con la Regione, la Provincia, i sindaci dei Comuni interessati e le amministrazioni comunali, cui si aggiungono seminari e convegni senza trascurare i tanti incontri di approfondimento che sono stati richiesti a Terna da organizzazioni ambientaliste e da associazioni di categoria, tutti, ma proprio tutti hanno potuto dire la loro su questo progetto dal momento che, in questi dieci anni, non mi risulta che sia mai stato negato il confronto con alcuno, con la convenzione firmata in Regione, è stata tracciata una linea. A chi vuole seguire coloro i quali a priori sono contrari a questo elettrodotto chiedo solo che si pongano l’interrogativo se questo atteggiamento corrisponda alle esigenze dell’impresa e del lavoro. L’elettrodotto infatti – e lo è stato detto e ridetto in tutte le occasioni – serve a risolvere la condizione di fragilità delle attuali linee di trasporto nell’interesse delle famiglie e delle aziende”.

“E’ evidente – rimarca Tonon – che l’elettrodotto come ogni opera infrastrutturale ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, e la valutazione complessiva deve tenere conto di quali siano preponderanti, programmando e minimizzando un impatto che per sua natura esiste, così come per qualsiasi opera infrastutturale di qualsivoglia tipo”. 

Tonon segnala i due terzi dei piloni saranno alti tra i 50 e i 55 metri mentre nel terzo rimanente due superano i 60 metri. “Tutti e 117 i sostegni sono peraltro, e questo sarebbe opportuno ricordarlo, piloni monostelo e con minor consumo del suolo pari al 98% in meno dei tralicci tradizionali. Inoltre non va trascurato il rilevante aspetto che il progetto prevede la dismissione di 110 chilometri delle vecchie linee con diretti riflessi sulla qualità dell’ambiente. Prendo atto delle rimostranze delle amministrazioni comunali sulla entità delle compensazioni ma non posso pensare che siano le entità delle stesse a modificare la valutazione sull’opera in questione sotto il profilo ambientale e della salute dei cittadini”.