Zaia inaugura a Padova l’acceleratore lineare dell’Istituto Oncologico Veneto

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varian-truebeam-ilnordest
varian-truebeam-ilnordestUna macchina che colpisce il tumore ma non intacca le cellule sane

L’Istituto Oncologico Veneto – IOV di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia all’interno del complesso ospedaliero di via Giustiniani, inaugurato dal presidente della Regione Luca Zaia, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale dello IOV Piercarlo Muzzio, dell’assessore al sociale del comune di Padova, Sergio Verlato, della presidente della provincia di Padova, Barbara Degani, presente il professor Guido Sotti, direttore della struttura di radioterapia dello IOV.

L’acceleratore lineare “Varian Unique” rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato. Il sistema, denominato “Intensity Modulated Radiation Therapy” ha la straordinaria caratteristica di attaccare con la giusta dose di radiazione solo la parte colpita dal tumore, lasciando intatti i tessuti sani circostanti.

Il macchinario è stato acquistato con 2 milioni di euro messi a disposizione della Fondazione Cariparo, che era rappresentata dal suo presidente Antonio Finotti. Le opere murarie ed il necessario “bunker” (400.000 euro) sono stati realizzati con gli utili degli esercizi precedenti. L’acceleratore lineare è in grado di erogare 30 trattamenti al giorno.

“Siamo di fronte ad un gioiello – ha detto Zaia – che colpisce solo le cellule malate. Passatemi l’accostamento, ma è un po’ la filosofia del nostro nuovo Piano Sociosanitario: eliminare ciò che non è utile e potenziare tutto quello che è alta specializzazione e quindi migliori cure e assistenza al malato”.

Zaia ha ringraziato calorosamente il presidente della Fondazione Cariparo, Antonio Finotti, presente alla cerimonia, per il contributo dato: “è un grazie sentito – ha detto a Finotti – perché non tutte le fondazioni bancarie venete seguono l’esempio di Cariparo nel sostenere le necessità della sanità. La Regione – ha ricordato Zaia – investe ogni anno 70 milioni in nuove apparecchiature, ma la sinergia pubblico-privato è ed resterà fondamentale”.

Zaia non ha mancato di far riferimento all’operazione “Ospedali aperti di notte” ed alle polemiche che sono seguite ad una puntata di Report. “Ringrazio Milena Gabanelli per la precisazione pubblicata sul sito della trasmissione – ha detto Zaia – perché delle due macchine ‘incriminate’, una era destinata alla dismissione e l’altra riservata ai malati infettivi. Di certo però vigileremo con la massima attenzione e se scoprissi che certe macchine non vengono utilizzate fino in fondo durante il giorno i direttori faranno i conti con me”.

Ampie citazioni, da parte di Zaia, anche per il nuovo ospedale di Padova: “attenzione perché non sarà solo una grande infrastruttura fisica, ma un grande centro universitario del sapere medico a livello mondiale, caratterizzato da strutture moderne ma ancor di più dalle grandi professionalità, perché le macchine aiutano, ma la sanità la fanno prima di tutti i medici con la loro preparazione e dedizione a quello che non è un lavoro, ma una missione. E con loro operatori sanitari e personale amministrativo. Lo stesso concetto vale per l’Istituto Oncologico Veneto, sempre più punto di riferimento veneto e nazionale in materia di lotta al cancro”.