Sorpresa Letta: l’Imu abolita per tanti, ma non per tutti

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Rovereto zona stazione autocorriere corso rosmini palazzo condominio alto 11 piani 1
Rovereto zona stazione autocorriere corso rosmini palazzo condominio alto 11 piani 1I proprietari di “prima casa” nei comuni che hanno aumentato l’aliquota (quasi tutte le grandi città) dovranno comunque pagare la quota relativa all’aumento. Secondo la Cgia importi da 71 e 104 euro

Una sorpresa inaspettata, infilata con felpata destrezza democristiana dal giovane premier Letta all’interno del maxiemendamento che costituisce la legge di Stabilità così come è uscita provvisoriamente dal Senato dopo l’approvazione a suon di fiducia.

All’interno dei commi in cui è suddiviso il provvedimento, iniziano a saltare fuori le novità molte delle quali inaspettate, come quella che l’Imu appena uscita dalla porta rientra dalla finestra per tutti quei proprietari di “prima casa” che hanno la ventura di abitare in uno dei comuni che l’anno scorso ha aumentato l’aliquota Imu. Così, a costoro toccherà pagare la quota aggiuntiva deliberata dal proprio comune, in quanto il provvedimento di abrogazione deliberato dal governo Letta copre solo la parte dell’aliquota standard (4‰) fissata dallo Stato, non gli aumenti deliberati in sede locale. Decisione che ha sollevato una ventata di proteste da parte di tanti primi cittadini in maggioranza espressione del centro sinistra che non sanno come abrogare la quota Imu di loro spettanza.

Quanto dovranno pagare i malcapitati proprietari di “prima casa” nei comuni dove la pressione fiscale sul mattone è stata rialzata? Non eccessivamente stando al tempestivo studio condotto dalla Cgia di Mestre: l’importo da versare entro la metà di gennaio dell’anno prossimo oscilla tra i 71 e i 104 euro. Secondo la CGIA, ipotizzando la situazione più sfavorevole nella quale si potrebbe trovare un proprietario di “prima casa”, che corrisponde all’aumento dell’aliquota IMU 2013 di due punti (dal 4 al 6 per mille); tuttavia, all’atto pratico, si tradurrebbe nel pagamento di un solo punto (l’altra metà, sarà coperta dallo Stato). Per una abitazione di tipo civile (categoria catastale A2) con una rendita di poco superiore ai 621 euro (dato medio nazionale), l’aumento di aliquota di due punti si potrebbe tradurre in un aggravio complessivo di circa 209 euro. La quota in capo al contribuente sarà di 104 euro.

Per una abitazione di tipo economico (categoria  catastale A3), con una rendita di 421 euro (dato medio nazionale), l’incremento di due punti dell’aliquota sulla prima casa  si tradurrà in un aumento complessivo di 142 euro. Essendo solo la metà a carico del proprietario, quest’ultimo dovrà pagare 71 euro.