NordEst, in vetta all’export. L’Italia supera i livelli di pre-crisi

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giuseppe-bortolussi-cgia-mestre-ilnordestTra il 2008 e il 2013 la variazione è stata del +2,6%. Artefici di questo risultato sono state 191.000 imprese che danno lavoro a 4.600.000 addetti

Mentre l’economia interna è in affanno a causa dell’eccesso di tassazione che drena risorse da parte delle famiglie consumatrici, viceversa il motore dell’economia gira a pieno regime grazie al volo dell’export che nei primi nove mesi del 2013 ha superato i livelli pre-crisi: rispetto al 2008, secondo sl’ufficio studi della Cgia di Mestre, l’incremento medio nazionale è stato del 2,6%.

Nei primi nove mesi di sei anni fa l’Italia ha esportato merci e servizi per un valore di 282,2 miliardi di euro; nello stesso periodo dell’anno scorso, il volume complessivo delle vendite all’estero ha toccato i 289,5 miliardi.

Le imprese italiane che operano direttamente nei mercati esteri sono quasi 191.000, pari al 4,3% del totale delle aziende presenti nel Paese. Gli addetti che trovano lavoro in queste realtà produttive, invece, sono quasi 4.615.000 (pari al 27,5% del totale). Ponendo pari a 100 il valore complessivo delle esportazioni, le Pmi (quelle con meno di 250 addetti) rappresentano il 53,9% del totale: le grandi imprese, invece, “solo” il 45,7%.

A livello territoriale gli aumenti percentuali più importanti tra il 2008 e il 2013 si sono verificati in Liguria (+23,4%), in Toscana (+21,3%) e nel Lazio (+20,6%). Primo del NordEst il Trentino Alto Adige con un +12,4%. Le regioni che hanno subìto una riduzione delle vendite all’estero sono state, in particolar modo, quelle del Sud: la Basilicata (-51,3%), il Molise (-50,5%), l’Abruzzo (-15,3%) e la Sardegna (-14,9%). In difficoltà anche due realtà a Statuto speciale del Nord: la Valle d’Aosta (-23,7%) e il Friuli-Venezia Giulia (-13,1%).

«Questi risultati dimostrano che le nostre produzioni, in particolar modo quelle riconducibili al cosiddetto “Made in Italy”, sono costituite da prodotti di alta qualità ed innovazione che riescono ad imporsi soprattutto nei Paesi extra Ue; tale fenomeno avviene nonostante l’elevata quotazione dell’Euro contribuisca a penalizzare la vendita delle nostre merci nei Paesi che non adottano la nostra moneta».

Se l’attenzione si sposta sul saldo commerciale (ovvero, la differenza tra export e import), il Paese fa segnare un valore estremamente positivo: +19,6 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2013. A livello regionale spiccano i risultati conseguiti in Emilia Romagna (+16,48 miliardi di euro), in Veneto (+10,87 miliardi) e in Piemonte (+10,18 miliardi).


Export: superati i livelli pre-crisi e nel 2013 prosegue la spinta del Centro-Nord

Valori in milioni di euro; variazioni in %

 

Regioni italiane
Rank per crescita export
da livelli pre-crisi (2008)

2008
(primi 9 mesi)

2012
(primi 9 mesi)

2013
(primi 9 mesi)

Var. % da livelli pre-crisi (2013/2008)

Liguria

3.890

5.169

4.800

+23,4

Toscana

19.212

23.953

23.297

+21,3

Lazio

10.939

13.238

13.191

+20,6

Trentino Alto Adige

4.702

5.115

5.285

+12,4

Piemonte

29.212

29.583

30.428

+4,2

Emilia Romagna

36.566

37.130

37.889

+3,6

Marche

8.404

7.708

8.690

+3,4

Sicilia

7.962

9.569

8.142

+2,3

Veneto

38.086

38.137

38.903

+2,1

Lombardia

78.810

80.433

80.331

+1,9

Umbria

2.672

2.915

2.712

+1,5

Campania

7.176

7.048

7.111

-0,9

Puglia

5.744

6.694

5.638

-1,9

Calabria

296

284

263

-11,2

Friuli Venezia Giulia

9.948

8.711

8.647

-13,1

Sardegna

4.789

4.691

4.076

-14,9

Abruzzo

5.952

5.211

5.041

-15,3

Valle d’Aosta

562

442

429

-23,7

Molise

527

291

261

-50,5

Basilicata

1.646

830

802

-51,3

ITALIA

282.288

290.508

289.513

+2,6

Centro

41.227

47.813

47.890

+16,2

Nord Ovest

112.474

115.627

115.988

+3,1

Nord Est

89.302

89.093

90.724

+1,6

Mezzogiorno

34.091

34.619

31.334

-8,1

Non specificato (*)

5.193

3.356

3.577

-31,1

 

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat

(*) Categoria residuale non regionalizzabile. Si tratta di merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie.

Saldo commerciale (differenza tra export e import): guida il NordEst

Valori in milioni di euro

 

Rank
(saldo
commerciale)

Regioni italiane

2013
(primi 9 mesi)

1

Emilia Romagna

+16.480

2

Veneto

+10.879

3

Piemonte

+10.189

4

Toscana

+7.910

5

Friuli Venezia Giulia

+3.893

6

Marche

+3.562

7

Abruzzo

+2.536

8

Umbria

+1.073

9

Trentino Alto Adige

+967

10

Basilicata

+379

11

Valle d’Aosta

+266

12

Molise

-6

13

Calabria

-162

14

Campania

-571

15

Puglia

-786

16

Liguria

-2.661

17

Lombardia

-3.051

18

Sardegna

-3.153

19

Lazio

-6.347

20

Sicilia

-6.942

ITALIA

+19.642

Nord Est

+32.219

Centro

+6.198

Nord Ovest

+4.744

Mezzogiorno

-8.705

Non specificato (**)

-14.813

 

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat

(**) Categoria residuale non regionalizzabile. Si tratta, principalmente, del saldo commerciale di prodotti energetici (quali petrolio, gas ed energia elettrica) che non sono sempre regionalizzabili.

I dati delle imprese italiane esportatrici

Anno 2011

Valori assoluti (1)

Quota %
su totale imprese attive in Italia

Imprese esportatrici

190.851

4,3

Addetti imprese esportatrici

4.614.712

27,5

Esportazioni (in mln di euro)

360.031

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat

(1) Dalle statistiche sono esclusi i gruppi ateco B062 (gas naturale) e D351 (energia elettrica).

Le esportazioni per tipologia di impresa (classe addetti)

Classe di addetti (Anno 2011)

Export
(in mln di euro)

Incidenza % su totale export

Piccole medie imprese (fino a 250 addetti) 

194.116 

53,9 

Grandi imprese (da 250 addetti in su)

164.655

45,7

Addetti non specificati

1.260

0,4

Totale (1)

360.031

100,0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat

(1) Dalle statistiche sono esclusi i gruppi ateco B062 (gas naturale) e D351 (energia elettrica).