Presentata a Venezia in Consiglio regionale la manifestazione “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”

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Senza-impresa-non-c'-è-italia-ilnordestMobilitazione generale delle imprese del Veneto: il 18 febbraio a Roma 8.000 imprenditori con 80 pullman e treni

Il Veneto dell’artigianato, del commercio, del turismo e del terziario ha risposto in massa alla chiamata delle organizzazioni di categoria Confartigianto, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. A tal punto da mettere in crisi la macchina ricettiva della capitale che, il 18 febbraio, si appresta ad accogliere, solo dal Veneto, 8.000 imprenditori.

80 pulman, tutti i treni di ordine e grado diretti a Roma, aerei e mezzi propri. Questi i mezzi a disposizione che forse non riusciranno a soddisfare la domanda di partecipazione che sta arrivando dagli imprenditori.  

«Più si avvicina il 18 febbraio e più diventa chiaro che abbiamo fatto bene a organizzare questa manifestazione» hanno dichiarato all’unisono Giuseppe Sbalchiero, Alessandro Conte, Franco Storer, Massimo Zanon e Piergiovanni Brunetta rispettivamente presidente regionale di Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, in occasione della conferenza stampa di presentazione della grande mobilitazione “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, indetta per martedì 18 in Piazza del Popolo a Roma, ospitata dal presidente del Consiglio regionale Veneto Clodovaldo Ruffato a Palazzo Ferro Fini a Venezia con la partecipazione, tra gli altri, del vicepresidente della Regione Marino Zorzato, l’assessore Maria Luisa Coppola ed i consiglieri Franco Bonfante, Luigi Tessarin, Dario Bond, Costantino Toniolo, Nereo Laroni, Bruno Pigozzo, Stefano Fracasso, Pietrangelo Pettenò, Arianna Lazzarini, Stefano Peraro e Giancarlo Conta.

Per i presidenti delle categorie «si dice sempre che le piccole imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo, sono il petrolio italiano. Nella crisi che ormai dura da anni, però, non si è mai sentita una voce concretamente a favore delle piccole imprese e delle loro esigenze». Un mondo che rappresenta solo in Veneto 279.000 imprese (artigianato, commercio e turismo), pari al 54,7% del totale imprese. Offrono lavoro a 800.000 persone la metà delle quali lavoratori dipendenti. Producono 30 miliardi di reddito all’anno e valgono un quarto dell’intero export regionale. Numeri che collocano la regione Veneto al secondo posto in Italia per importanza di artigiano e commercio. Un sistema che ha visto cessare, dal 2008 ad oggi, 176.179 attività. Più di 80 al giorno! Uno sfoltimento solo in parte compensato dalle nuove imprese che ha prodotto un saldo negativo di 18.402 aziende.  

«In questi anni di crisi – hanno rincarato i 5 presidenti – è stata cancellata la concertazione che, perlomeno, permetteva un confronto, concedeva alle piccole imprese la possibilità di presentare le proprie istanze. Solo due giorni fa i nostri vertici nazionali hanno visto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ieri il vicepresidente, Angelo Alfano. Ma, ci domandiamo, come mai? Perché abbiamo indetto la manifestazione di martedì, è la risposta». Da tempo, Rete Imprese Italia aveva chiesto di essere convocata dal governo e di essere ascoltata, ma non è arrivata nessuna chiamata. «Nel frattempo – hanno sottolineato – il Sistri procedeva per la sua strada, e il 3 marzo entra in vigore, e il fisco continuava a tartassare le imprese, che avevano chiesto invano un intervento perlomeno sull’Irap».

Martedì il mondo della politica sarà costretto a uscire dal suo torpore. «Va riconosciuta una volta per tutte la grande volontà della miriade di piccoli imprenditori – hanno puntualizzato Giuseppe Sbalchiero, Alessandro Conte, Franco Storer, Massimo Zanon e Piergiovanni Brunetta – che ogni mattina si alza all’alba e fa di tutto per mantenere in piedi la propria azienda. In piazza scenderemo prima di tutto perché venga riconosciuto alle piccole imprese il ruolo politico e sociale che esse meritano».

Quanto a eventuali confusioni con il movimento cosiddetto dei “forconi”, i presidenti hanno messo opportuni paletti. «La manifestazione di martedì 18 sarà una manifestazione di protesta sì, ma soprattutto di proposta. Le cinque organizzazioni imprenditoriali vogliono che il 2014 sia l’anno della svolta, che si vada oltre il sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino realmente l’attività economica. Azioni semplici ed efficaci, funzionali al sostegno di un modello imprenditoriale italiano quale realmente è. A tale proposito, Rete Imprese Italia ha presentato un decalogo di proposte per riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità; attuare la riforma fiscale; far ripartire le imprese uscendo dall’emergenza occupazionale; erogare il giusto credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalità; portare a competere il maggior numero di imprese possibile sui mercati internazionali: innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le piccole e medie imprese; superare il Sistri».