Filarmonica di Trento, ultimo concerto della prima parte della Stagione 2014

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Janine-Jansen-credit-Sara-Wilson-and-Decca-ilnordest
Janine-Jansen-credit-Sara-Wilson-and-Decca-ilnordestUn duo violino e pianoforte con pagine del Romanticismo

Venerdì 11 aprile (ore 20.45) ultimo concerto della prima parte della Stagione 2014 della Società Filarmonica di Trento. Il duo comporto da Janine Jansen (violino) e da Itamar Golan (pianoforte) condurrà il pubblico attraverso un programma che spazia nel tardo Romanticismo.

Al suo debutto a Trento, la violinista olandese Janine Jansen si presenta come una delle massime interpreti attive oggi sulla scena musicale internazionale. Un concerto speciale quindi, che allinea quattro intense pagine del primo e secondo Ottocento per la gioia del pubblico anche più raffinato. Cresciuta in una famiglia di musicisti Janine Jansen debutta con la Royal Concertgebouw Orchestra nel 1997 salutata immediatamente da un successo strepitoso. Il richiamo di quella serata produce una serie di inviti se possibile ancor più prestigiosi: Berliner Philharmoniker, Filarmonica di New York e decine di altre orchestre si contendono l’artista, ora diretta da Gustavo Dudamel, Daniel Harding, Valery Gergiev, Antonio Pappano o Esa-Pekka Salonen. Janine incide in esclusiva per Decca (Universal Music). Lo strumento suonato da Janine Jansen è il ‘Barrere’ di Antonio Stradivari (1727) dato in prestito dalla Fondazione Elise Mathilde.

Itamar Golan è nato nel 1970 a Vilnius ed è di origine israeliana. Emigrato in Israele con i suoi genitori all’età di un anno, ha studiato pianoforte in Israele trasferendosi poi in America presso il New England Conservatory. In poco tempo Golan ha costruito una carriera come solista e pianista da camera, affermandosi soprattutto in quest’ultimo settore in coppia con il violinista russo Maxim Vengerov, così come Janine Jansen, Barbara Hendricks, Shlomo Mintz, Mischa Maisky, Tabea Zimmermann e Julian Rachlin. E’ regolarmente invitato a esibirsi presso le sale da concerto più famose e festival, tra cui quelli di Ravenna, Chicago, Tanglewood, Salisburgo, Edimburgo, Verbier e Lucerna. Attualmente è docente di musica da camera al Conservatorio di Parigi.

«Nella Sonata per violino e pianoforte del 1914, la mia mente irrequieta percepiva i clangori dell’acciaio»: così ricordava Janáček a proposito della genesi della Sonata per violino, terminata dopo numerose rielaborazioni nel 1921. Il clima teso della guerra pare riflettersi in quest’opera, che procede per frammenti contrastanti in uno stato d’animo per lo più inquieto, disteso dalla liricità della Ballada o dall’insolito Adagio finale.

Ben diversi sono il carattere e la forma della Fantasia op. 159 di Schubert, un’opera assai brillante e luminosa, in cui i movimenti si susseguono senza soluzione di continuità e al cui centro splendono le variazioni sul Lied Sei mir gegrüßt.

Grande ricchezza e varietà tematica sono presenti anche nella Terza Sonata per violino di Brahms, portata a termine nel 1888 e dedicata a Hans von Bülow. La forte tendenza all’espressività, sia essa quella cantabile e introspettiva dei movimenti lenti o quella più vitale di quelli mossi, fu particolarmente apprezzata da Clara Schumann, che ne sottolineò da subito la raffinatezza compositiva («le ondate di armonie intrecciate» del primo movimento, tra i tanti entusiastici commenti).

Poème di Ernest Chausson (1896), dedicato al celebre violinista Ysaÿe, è un brano ispirato esplicitamente alla novella russa di Turgenev Le Chant de l’Amour Triomphant (1881), una storia d’amore e di magia ambientata nell’atmosfera rinascimentale della corte di Ferrara. Tra i brani più amati del repertorio violinistico, quest’opera (composta dapprima per violino e orchestra) si caratterizza per il suo andamento libero e per un’atmosfera intima e melanconica, in cui come nel romanzo viene evocata una melodia esotica e conturbante, movente del dramma. Debussy, in una recensione del 1913, descrisse Poème come una «musica piena di ardore» che superando l’ispirazione letteraria diventa «la forza stessa che governa i nostri sentimenti».