Riforme costituzionali, incontro a Roma tra Stato e Regioni

0
311
zaia-incontro-nazionale-Regioni-ilnordest
zaia-incontro-nazionale-Regioni-ilnordestZaia: «disegno centralista del governo per fare sparire le regioni». Documento congiunto dei presidenti delle regioni autonome del Nord

La Camera dei Deputati ha ospitato un convegno nazionale su “Le Regioni e le riforme costituzionali”, promosso dalla Conferenza delle Regioni insieme a quella dei Presidenti delle assemblee Legislative regionali.

Tra i vari interventi, critico quello del governatore del veneto, Luca Zaia: «per quanto riguarda la riforma del Titolo Quinto, dal governo esce un progetto nel quale sostanzialmente si dice che le Regioni debbono sparire. Non c’è un solo accenno all’autonomia differenziata, un tema invece da affrontare. Nel Veneto ci sono stati dei rappresentanti del governo che addirittura ci hanno rimproverato di non aver mai fatto richieste in tal senso. La verità è che in questi ultimi dieci anni abbiamo chiesto lo Statuto speciale, l’applicazione degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione, chiederemo l’indipendenza… sino ad ora non è mai arrivato nulla». Ammonendo sull’importanza di non intraprendere «la via che hanno imboccato le Province» per far nascere un “sindacato delle Regioni”, Zaia si è detto “inquietato” dai contenuti del disegno di legge del governo, perché da esso «non emerge uno spirito federalista». «Vi sono delle cose positive come il Senato delle Autonomie – sottolinea il Presidente –, una riforma sicuramente virtuosa perché dà visibilità alle Regioni e assicura loro operatività, anche se non sappiamo ancora quanta. Potremmo spingerci più in là e invocare il coraggio di mettere le mani sulla Camera e quindi fare le riforme fino in fondo».

Il Governatore veneto ha ribadito che «una delle battaglie da fare è proprio quella sulle competenze che, rispetto a quelle dello Stato, non devono essere concorrenti ma esclusive» e ha concluso sollecitando un «rapporto chiaro e solidale» con l’Anci, l’associazione dei Comuni, evitando la «guerra tra poveri» di cui godrebbe solo «chi ha un disegno centralista che non è certamente favorevole alle Regioni».

Le regioni autonome Friuli Venezia Giulia e Val d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano hanno inviato ai rispettivi parlamentari due proposte di emendamento, già fatte pervenire al Governo, all’art.33 del decreto di legge costituzionale di riforma del Titolo V della Costituzione in discussione a Roma. I presidenti Debora Serracchiani, Augusto Rollandin, Ugo Rossi e Arno Kompatscher hanno infatti concordato sul testo di un emendamento che, sostituendo l’attuale comma 13 dell’art.33, definisce come l’adeguamento degli Statuti speciali delle Autonomie differenziate alle nuove norme debba avvenire secondo una “previa intesa” per qualsiasi tipo di modifica e, quindi, senza alcun automatismo normativo. Friuli Venezia Giulia, Val d’Aosta, Provincia di Bolzano e Provincia di Trento, inoltre – sottolineano i presidenti Serracchiani, Rollandin, Kompatscher e Rossi – hanno proposto (sempre per quanto riguarda l’art. 33) l’integrazione di un comma aggiuntivo secondo il quale l’esercizio della funzione legislativa e di quella amministrativa in materie o funzioni di competenza esclusiva statale, per le Regioni a Statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano “possono essere delegate, anche su richiesta delle stesse, previa intesa, con norme di attuazione, secondo le previsioni dei rispettivi Statuti”.

Dunque, sottolineano i quattro presidenti, le Autonomie potrebbero, sempre attraverso lo strumento dell'”intesa” preventiva, assumere nuove potestà legislative anche in settori oggi di competenza esclusiva dello Stato.