Università di Trento, via libera al bilancio consuntivo 2013 e al piano strategico triennale

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PAB Daria de pretis e Arno Kompatscher 1Ricavi per 181 milioni di euro, con chiusura in utile per 3 milioni

Il consiglio di amministrazione ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2013 dell’Università di Trento. Il conto economico che evidenzia ricavi e contributi per 181,1 milioni euro chiude con un risultato d’esercizio positivo pari a circa 3 milioni di euro.

Nonostante l’impatto della manovra di finanza pubblica nazionale, la provincia di Trento, principale ente finanziatore dell’Università di Trento in virtù della delega conferita dallo Stato, ha confermato gli impegni finanziari per il 2013: questi trasferimenti costituiscono la voce più consistente dei contributi alla ricerca e alla didattica rilevati nell’esercizio ed ammontano a 126,7 milioni (+1,8% rispetto all’esercizio precedente).

Oltre ai trasferimenti dalla Provincia, da segnalare i contributi ricevuti dall’Unione Europea, che ammontano a 9,3 milioni (7,4 per finanziare progetti di ricerca e 1,9 milioni per borse di studio e altri progetti nell’ambito della mobilità internazionale), a conferma della capacità dell’Ateneo trentino di attrarre finanziamenti consistenti anche a livello internazionale. Calano rispetto allo scorso anno i contributi ricevuti dallo Stato (1,9 milioni) così come i contributi da altri enti pubblici e privati (4,9 milioni di euro).

Tra i proventi propri, le tasse e i contributi universitari, che ammontano a 18,9 milioni, in aumento del 3,8% rispetto allo scorso anno. Si ricorda che il sistema di contribuzione studentesca prevede l’accantonamento delle risorse necessarie per erogare agli studenti, alla fine del loro corso di studio, premi di merito e per finanziare specifici servizi agli studenti tra cui l’attività di tutorato. La quota generata nell’esercizio 2013, accantonata nell’apposito “Fondo premi e servizi agli studenti”, ammonta a 5,4 milioni di euro. L’attività commerciale generata da ricerca e didattica (che comprende ricavi commerciali e commesse in corso) raccoglie fondi per 8,2 milioni di euro.

Il totale della voce altri ricavi e proventi, che raccoglie altre componenti positive di reddito di natura accessoria o escluse dai raggruppamenti già citati, ammonta a 9,2 milioni riconducibili prevalentemente al rilascio di fondi rischi e oneri eccedenti o all’utilizzo di fondi precedentemente accantonati.

Il totale dei costi d’esercizio 2013 ammonta a 169,9 milioni, con un incremento del 1,7% rispetto all’esercizio 2012. La voce più significativa rimane il costo del personale (79,1 milioni), in leggero aumento rispetto allo scorso esercizio sostanzialmente dovuti a variazioni nella composizione dell’organico.

Un’altra voce consistente è quella dei costi per servizi che è pari a 60,7 milioni, di cui 29,7 connessi ad attività didattiche e di ricerca, in aumento dell’9% rispetto allo scorso anno. Tale incremento è relativo ai maggiori costi per gli assegni di ricerca, (6,3 milioni), per l’erogazione dei contributi per premi di merito (2,2 milioni) e per l’accantonamento dell’extra-gettito al “Fondo premi e servizi agli studenti” (5,4 milioni). Sempre per quanto riguarda i costi per servizi, quelli a favore del personale si assestano sui valori dello scorso anno (1 milione). In aumento rispetto all’esercizio precedente (12,5 milioni) i costi relativi alle prestazioni di servizi e collaborazioni connessi principalmente all’attività didattica e di ricerca. Crescono anche i costi per la gestione degli immobili e per le utenze collegate che ammontano a 10,1 milioni, mentre si riducono i costi relativi a servizi diversi: 7,4 milioni.

Per quanto riguarda il capitolo edilizia, il programma di potenziamento delle strutture universitarie avviato nel 2001 è proseguito nel 2013 nel rispetto delle tempistiche stabilite e coerentemente con le risorse finanziarie a disposizione. Gli investimenti sostenuti nell’esercizio sono stati pari a 16,9 milioni, principalmente legati alla realizzazione del secondo lotto del Polo scientifico di collina.

Anche per l’esercizio 2013 (come per i precedenti due anni), l’Ateneo ha deciso di sottoporre il proprio bilancio consuntivo a revisione contabile volontaria. Un passaggio che garantisce ulteriormente la correttezza e la trasparenza dei conti. Le verifiche svolte dalla società di revisione, che si aggiungono alle consuete attività di controllo sulla gestione contabile-amministrativa demandate al Collegio dei revisori dei conti, sono state effettuate in conformità ai principi di revisione di riferimento.

Oltre al bilancio consuntivo 2013, il consiglio d’amministrazione ha dato via libera al Piano strategico dell’Università di Trento 2014-2016, dove emerge l’impegno dell’Ateneo per una didattica innovativa, coinvolgente e internazionale e per un migliore inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. Nell’ambito della ricerca scientifica, poi, la linea politica espressa dall’Università consiste nel far convergere le molte iniziative presenti in Ateneo su cinque principali aree tematiche nel segno dell’interdisciplinarità e con un’attenzione particolare alle ricadute sulla collettività. Consiste ancora nel valorizzare e promuovere i giovani ricercatori. Il Piano, infine, punta a rafforzare il trasferimento delle conoscenze scientifiche come contributo concreto della comunità accademica allo sviluppo, all’innovazione e alla crescita della società trentina, italiana ed europea.

«La sfida che un ateneo come il nostro ha di fronte – chiarisce la rettrice Daria de Pretis – è fare crescere insieme e congiuntamente le sue attività formative, di ricerca e di partecipazione allo sviluppo della società locale, nazionale ed europea. Non si tratta di scegliere l’una o l’altra di queste missioni bensì di integrarle in modo virtuoso. Come le migliori università europee, dobbiamo essere ad un tempo una “research università” e una “teaching university”, ancorata alla società in cui viviamo. In un momento nel quale le risorse a disposizione non abbondano, abbiamo scelto di progettare il nostro futuro in modo sobrio, realistico e virtuoso».