Jordi Savall apre l’edizione 2014 del festival “Monteverdi Vivaldi”

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III festival Monteverdi Vivaldi 2013 Venezia Jordi SAVALL
III festival Monteverdi Vivaldi 2013 Venezia Jordi SAVALLUn concerto per quartetto di viole e tiorba per l’apertura della manifestazione di musica barocca
di Giovanni Greto

Un concerto di musiche per quartetto di viole della scuola veneziana dalla fine del Rinascimento al Barocco – dal 1540 al 1673 – ha riportato in laguna un musicista ormai di casa, il catalano Jordi Savall, alla guida di “Hesperion XXI” nella formazione di quintetto.

L’occasione era quella di inaugurare il festival Monteverdi Vivaldi, ideato e curato dal “Venetian Centre for Baroque Music”, all’interno del quale l’illustre musicista ricopre la carica di presidente dell’Advisory Honorary Board.

In gran forma, alla viola da gamba soprano, il più piccolo strumento della famiglia, Savall ha interagito con le viole di Philippe Pierlot (altus e basso), di Sergi Casademunt (altus), di Lorenz Duftschmidt (basso) e con la Tiorba – evoluzione del Chitarrone, un liuto di grande dimensione nel quale il manico continua per considerevole lunghezza – di Eduardo Eguez. Accanto a lavori di autori maggiormente conosciuti, come i veneziani Andrea Gabrieli (1510/15 – 1586), il nipote Giovanni (1557? – 1612) e il lombardo Giovanni Legrenzi (1626 – 1690), il programma di sala proponeva composizioni di musicisti meno noti, ma non meno meritevoli di attenzione, come il trevigiano Giovanni Battista Grillo, allievo di Giovanni Gabrieli, del quale è stato eseguito il “Capriccio V”, un brano strumentale di un certo estro e immaginazione che, invece di obbedire a canoni rigidi e prestabiliti, si affida alla fantasia, all’invenzione, appunto al “capriccio” dell’autore.

Assai apprezzata l’esecuzione di danze veneziane, di autore anonimo, tutte del XVI secolo: “Paduana del Re”, “Gagliarda ‘La Traditora’”, “El Todescho”, “Saltarello”. Ancora una volta Savall e i suoi musicisti hanno convinto grazie ad un suono limpido, all’abilità tecnica, unita a felici episodi virtuosistici, ad un affiatamento e ad un’intonazione perfetti. L’ultimo brano in programma, particolarmente malinconico, è stato la “Sonata sesta a 4 viole da gamba” di Giovanni Legrenzi, uno dei maggiori maestri del barocco veneziano, nelle cui arie, oltre ad una rigorosa tecnica formale e all’impiego del contrappunto, si trova una concentrazione di idee che sfrutta anche i contrasti coloristici.

Gli applausi copiosi e scroscianti che caratterizzano come sempre i concerti di Savall hanno ottenuto due deliziosi bis. Il primo, ha visto l’ensemble impegnato in una lunga improvvisazione sull’ostinato conosciuto con il nome di “Canarios”; il secondo, nell’esecuzione di una canzone napoletana di Antonio Valente, organista e compositore della seconda metà del XVI secolo, vissuto a Napoli, anche se non napoletano di nascita, e figura di rilievo all’inizio della ricca fioritura di musica organo-cembalistica che va sotto il nome di scuola napoletana.

Dopo la pausa agostana, il festival ritorna il 13 settembre a palazzo da Mosto con un concerto di musiche di Monteverdi, Cavalli, Ferrari, Merula, intitolato “Tormenti e dolce oblio”. Umane passioni e affetti vocali. Il 20 alla Scuola Grande di San Rocco ‘Les Arts Florissants’ eseguirà il VI libro dei Madrigali di Claudio Monteverdi, trasmesso in diretta su “Art Concert” e “Mezzo”. Il 28 a palazzo Contarini Polignac, Rinaldo Alessandrini proporrà “Il clavicembalo alla veneziana”, un programma di musiche di Vivaldi, Bach, Rameau, Benedetto Marcello, Storace, Couperin. Il festival si concluderà il 4 ottobre al teatrino di Palazzo Grassi con “Ah! Crudele e pur ten vai”. Umane passioni e virtuosismi vocali. Il clavicembalista Carlos Aragon dirigerà il V/Vox ensemble, ospite la mezzosoprano Vivica genaux, in un programma di musiche di Haendel, Alessandro Scarlatti, Porpora e Vinci.