Confcooperative: Federsolidarietà apprezza la riforma del “Terzo settore”

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Simone Brunello direttore confcooperative Rovigo
Simone Brunello direttore confcooperative RovigoFabbri: «erano anni che attendavamo adeguamenti alle mutate esigenze della società»

Il disegno di legge sulla riforma del “Terzo settore” è stato presentato dal ministro del Lavoro Poletti e dal sottosegretario Bobba tra la soddisfazione degli operatori del comparto.

Per Dario Fabbri, presidente di Federsolidarietà Rovigo, «erano anni che attendevamo questa cornice che, per la prima volta, ci colloca nel cuore di un progetto di riforma. In primo luogo è importante che finalmente si liberi questo settore dai troppi lacci, dall’incertezza di un quadro normativo datato, confuso e stratificato, e poi c’è bisogno di strumenti di sussidiarietà che accompagnino la messa a sistema delle innovazioni sociali che abbiamo sperimentato e prodotto nei territori e che vogliamo diffondere. Per affrontare le sfide del welfare e, per rispondere ai nuovi bisogni che sono emersi in questi anni di crisi, infatti, è necessario usare anche strumenti nuovi».

Servizio civile universale, cinque per mille e impresa sociale le aree maggiormente interessate e toccate dai sette articoli nati dalla partecipazione attiva di cittadini, organizzazioni sindacali e organizzazioni del “Terzo settore”. Tra queste ultime, in particolare, hanno avuto un ruolo rilevante cooperative e imprese sociali impegnate a costruire un nuovo quadro di riferimento rivolto al riconoscimento e allo sviluppo di azioni solidaristiche e a un impatto positivo sul territorio attraverso l’economia sociale e civile.

Si tratta di previsioni importanti per sprigionare il potenziale delle organizzazioni dell’economia sociale e delle imprese sociali in un quadro innovativo: le disposizioni per l’assegnazione di beni pubblici inutilizzati al terzo settore, l’ampliamento dei settori in cui possono operare le imprese sociali e le nuove misure per promuovere la finanza etica, i finanziamenti privati e la capitalizzazione di queste organizzazioni, la stabilizzazione del 5 per mille e la nuova disciplina del servizio civile universale che ci permetta di attivare i giovani in progetti per le comunità.

«Ci aspettiamo di poter usare questi strumenti dal 2015, per avviare nuove azioni di welfare e per continuare a creare vera e buona occupazione – continua Fabbri – L’invito che rivolgiamo ai due rami del Parlamento e al Governo è di approvare al più presto il disegno di legge perché da li in avanti la riforma si misurerà sugli effetti prodotti: la nascita di nuovi soggetti, il consolidamento di quelli esistenti e soprattutto la crescita che produrrà in termini di inclusione sociale e occupazione. Per uscire dalla crisi c’è bisogno del contributo che può dare il settore dell’economia sociale e siamo pronti a fare la nostra parte».

È proprio in questa direzione che la Federazione delle cooperative sociali di Confcooperative Rovigo sta promuovendo, con la collaborazione della Camera di commercio, la nuova agenzia per l’impresa sociale: Elàicos. «Dare la possibilità alle cooperative di dialogare tra loro e condividere buone prassi conclude Simone Brunello, direttore provinciale di Confcooperative – permette di creare un elevato impatto sociale frutto di azioni comuni e di un terzo settore consapevole del proprio potenziale e lungimirante dei propri obiettivi».