Le previsioni di produzione di mele per la stagione 2014/2015

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AltoAdige mrkt mela alto adige
AltoAdige mrkt mela alto adigeRiunione a Istanbul di tutti i rappresentanti dei produttori europei del settore. L’Italia si conferma il secondo produttore continentale dietro la Polonia. Trentino e Alto Adige leader italiani

Come ogni anno, i produttori di mele europei si sono riuniti ad inizio agosto – questa volta ad Istanbul in Turchia – per presentare e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione che inizierà a breve. Le previsioni di produzione per il 2014 riportano un volume di mele di 11.893.000 ton., con un aumento del 9% rispetto alla produzione consuntiva del 2013 e del 12% sulla media produttiva del triennio 2011-2013.

Per i paesi della “vecchia” Europa, come Austria, Germania, Belgio, Olanda, i volumi sono in aumento rispetto all’anno precedente. In Francia, al contrario, la produzione attesa è inferiore del 6% rispetto a quella dell’anno scorso, ma sostanzialmente in linea con la media dei tre anni precedenti. In Germania, tradizionale mercato per le mele italiane, si stima un aumento di produzione del 29% rispetto allo scorso anno, quando però il raccolto aveva subito una pesante abbassamento. Segno positivo anche per altri importanti paesi produttori, tra cui il Belgio (+37%), l’Olanda (+11%) e l’Austria (+21%). La Polonia, leader continentale, prevede un incremento di produzione del 12%, così come per l’Ungheria (+33%) che torna ad alti livelli dopo il raccolto non entusiasmante dell’anno passato. Grecia e Spagna segnano un leggero calo della produzione, rispettivamente del 2% e del 4%. Tra i paesi extra Europa va menzionata la Turchia, che prevede una significativa riduzione della produzione rispetto al 2013. Questi fattori potrebbe ridurre la competitività di tali paese in diverse aree del Nord Africa.

Grazie ad una primavera caratterizzata da bassi livelli di piovosità e temperature favorevoli, la fioritura è stata generalmente particolarmente buona. L’estate fresca e piovosa in diversi paesi, ha permesso un buon accrescimento dei frutti che avranno un calibro tendenzialmente superiore al normale. Come conseguenza dei fattori climatici e dell’accurato lavoro di diradamento, si prevede una ottima qualità dei frutti.

L’Italia rispetta la tendenza generale dei principali paesi produttori europei, con una crescita della produzione attorno all’11%, che porta il quantitativo di mele per la raccolta per la prima volta al di sopra delle 2.300.000 ton. A livello regionale l’Alto Adige presenta un aumento del 8,9%, il Trentino del 12,1% e le altre regioni italiane del 14,1%.

Le dinamiche varietali confermano tendenzialmente la situazione comunitaria ad accezione di alcune varietà tra cui la Fuji e la Granny Smith per le quali in Italia l’aumento sarà più significativo che per gli altri paesi.

La raccolta piena inizierà regolarmente verso la metà/fine di agosto con le varietà più precoci, con un anticipo di 7 – 8 giorni rispetto all’anno precedente. Le condizioni climatiche sono state molto favorevoli e, come nella generalità dei paesi, i calibri si presentano superiori al normale. I problemi fitosanitari che avevano caratterizzato la stagione precedente sono pressoché inesistenti. La quantità di mele da destinare alla trasformazione industriale sarà di conseguenza più contenuto rispetto alla scorsa stagione, con un volume di mele disponibili per il mercato “fresco” stimabile ad oggi in 2.168.268 ton. Dal punto di vista qualitativo ed organolettico la situazione ad inizio agosto è giudicata in ogni caso molto positiva.

L’annata che si sta chiudendo è giudicata “positiva” da parte degli operatori. Le condizioni di mercato prospettate in occasione del convegno Prognosfruit 2013 si sono via via confermate, la stagione si è sviluppata con regolarità, sia sul mercato nazionale che estero, con quotazioni buone particolarmente per i frutti di qualità superiore. A fine luglio 2014 le giacenze di mele del raccolto 2013 sono in esaurimento, così come le importazioni dall’emisfero sud. Il volume di mele prodotto nell’area comunitaria aumenta considerevolmente. La Polonia prevede un elevato volume di frutti vendibili sul mercato fresco elevato, con una qualità complessivamente buona. La Germania, che nell’annata precedente ha assorbito un buon volume di frutti, si riporta su una produzione normale con paese di riferimento per l’esportazione italiana, che con un –17% sul 2012 si presenta come un’area di esportazione interessante per la campagna entrante.

L’industria di trasformazione prospetta quotazioni del prodotto da succo in ribasso rispetto alle annate precedenti, con una contrazione del volume di mele da desinare alla trasformazione. Il trend dei consumi si conferma ancora una volta in leggero ma costante calo. In questo scenario, che giustifica una certa preoccupazione, le prospettive per la stagione commerciale 2014/2015 restano comunque interessanti, in particolare per tutte le realtà, come i consorzi italiani, che negli anni hanno saputo innovare, investire in internazionalizzazione ed organizzazione.

L’area del Nord Africa, che ha assorbito volumi costantemente crescenti di mele italiane, presenta un buon potenziale anche per la stagione entrante. La Francia, tradizionale competitor sui mercati, si presenta con una produzione medio/bassa, così come la Spagna, la Grecia e l’area dei Balcani

Prospettive di interesse emergono anche dall’analisi dei volumi provenienti dall’Emisfero Sud, che anche per la primavera ed estate 2014 si sono confermati a livelli bassi. I maggiori eccessi di produzione riguardano varietà meno coltivate in Italia (Elstar, Jonagold, Jonagored, Idared, Morgenduft, Shampion), mentre Golden e Gala, particolarmente importanti per l’Italia e per i mercati tradizionali di riferimento presentano incrementi più limitati.

La capacità di frigoconservazione del sistema italiano consentirà di programmare con attenzione i volumi da immettere sul mercato, con prospettive che potrebbero progressivamente migliorare e la qualità elevata della produzione, sia in termini di gusto che sicurezza, consentono di guardare avanti con ragionevole fiducia.

Tutto quanto espresso va infine rapportato alla evoluzione dei rapporti tra Unione Europea e Russia, che ad oggi paiono confermare l’applicazione di misure di divieto di importazione di mele e diversi altri prodotti alimentari in territorio russo. Su questo aspetto Assomela e tutte le principali associazioni rappresentative del settore ortofrutticolo si sono immediatamente attivate per valutare possibili vie di risoluzione o mitigazione del problema, in particolare per una azione politica incisiva da parte delle autorità competenti a livello nazionale e comunitario.