Bolzano, presentata la Stagione di opera e danza 2014/15

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Tratro BZ 2014 ParsonsDance InTheEnd foto A Redaelli 2 1Tre titoli d’opera (con un’anteprima assoluta) e tre di danza (coreografie in prima italiana ed europea)

La Fondazione Teatro Comunale e Auditorium Bolzano presenta il programma della XIV Stagione di opera e danza.

Firmata del responsabile dell’area artistica Emanuele Masi, la nuova Stagione traccia un ponte artistico tra diverse epoche e stili, dalla tradizione tedesca e francese a quella più globale della realtà contemporanea. Ciò è reso possibile dalla presenza di direttori d’orchestra, registi, cantanti e coreografi ormai affermatisi a livello internazionale e dando spazio anche a giovani compositori. Il tutto grazie anche al sostegno degli sponsor.

La Stagione di opera e danza si articola in tre titoli d’opera, di cui due nuovi allestimenti e una prima assoluta, e tre spettacoli di danza con coreografie in prima italiana ed europea, distribuiti tra novembre 2014 e aprile 2015.

Il primo sipario si alzerà sabato 22 novembre, alle ore 20.00 al Teatro Comunale di Bolzano, su una delle opere liriche più enigmatiche del più grande genio musicale mai esistito: Wolfgang Amadeus Mozart. Il Don Giovanni fa parte della cosiddetta “Trilogia Mozart-Da Ponte” e viene considerato da vari musicologi il tentativo di Mozart di confrontarsi con la figura del padre e di superare il dolore per la sua morte. La regia del nuovo allestimento, frutto dell’eccezionale coproduzione tra ben otto teatri, è stata affidata a uno dei più celebri registi, l’inglese Graham Vick, noto per la forza e soprattutto per l’originalità delle sue idee, che gli hanno fruttato vari premi, tra cui l’ambito Award della Royal Philharmonic Society nel 2013 e la nomina a “Commander of the Order of the British Empire” nel 2009. L’Orchestra Haydn di Bolzano e di Trento, nonché il Coro Lirico Regionale saranno diretti dal giovane venezuelano José Luis Gomez-Rios, vincitore del I Premio al Concorso di Direzione d’Orchestra “Sir Georg Solti” di Francoforte nel 2012. Il suo talento, la sua energia elettrizzante, da alcuni paragonata a quella di Gustavo Dudamel, e la sua creatività hanno attratto l’interesse di varie orchestre a livello internazionale.

L’opera monumentale in quattro atti Faust di Charles Gounod inaugurerà l’anno 2015. Nel nuovo allestimento in coproduzione con l’Opera di Lipsia interagiranno il giovane e pluripremiato regista olandese Michiel Dijkema e l’affermato direttore d’orchestra e Vice-Generalmusikdirektor dell’Opera di Lipsia, l’inglese Anthony Bramall, che dall’alto della sua esperienza dirigerà l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Dijkema, nel doppio ruolo di regista e scenografo, trasformerà il palco del Teatro Comunale in un capannone con enormi porte che verranno alzate da convertitori di coppia e lasceranno scorgere il mondo surreale creato a suo tempo da Johann Wolfgang von Goethe.

Punto di forza del programma lirico della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano sono i progetti di opera contemporanea, proposti in questi anni sia con prime nazionali che con debutti assoluti. Quest’anno sarà la volta di una coproduzione internazionale per la prima assoluta di un nuovo lavoro di Matteo Franceschini. Di origini trentine, dopo i suoi studi presso il Conservatorio di Milano, Franceschini si è perfezionato presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma e l’IRCAM a Parigi, dove attualmente risiede, collaborando con prestigiose istituzioni musicali europee e raccogliendo molti elogi da pubblico e critica. Con la “food-opera” Forèst, commissionatagli dalla Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano, Franceschini trasporterà il pubblico in un mondo multisensoriale, che comprende l’incontro tra arti e sensi diversi, legati dalle suggestioni, le memorie, i sapori e la natura delle Dolomiti. Gli spettatori, limitati a un numero di 50 per ogni rappresentazione, prenderanno posto al centro della scena e saranno completamente immersi in suoni, immagini e sapori per un progetto della durata complessiva di circa un’ora. Un modo tutto nuovo di vivere l’opera ascoltando, guardando, degustando e superando la passività del puro ascolto.

Il cartellone della danza presenta tre titoli e tre compagnie di assoluto rilievo. Due rivisitazioni di grandi classici del repertorio ottocentesco e novecentesco, Lo Schiaccianoci e Romeo e Giulietta, e un’icona della danza americana, David Parsons, con il suo gruppo di energici danzatori. Una stagione che fa incontrare l’italiano Mauro de Candia con la compagnia residente del teatro tedesco di Osnabrück, il belga Jeroen Verbruggen con il Balletto di Ginevra e David Parsons con il pubblico regionale.

S’inizia il 1 dicembre con Dance Company Theater Osnabrück e la danza poetica del suo direttore artistico, il pugliese Mauro de Candia, che rilegge nell’anno dei festeggiamenti dei 450 anni dalla nascita di Shakespeare, il suo dramma più celebrato in ambito tersicoreo: Romeo e Giulietta. Stile post-classico cesellato sulla celeberrima partitura di Prokof’ev, luci che sottolineano gli aspetti emotivi, corpi che raccontano il dramma dell’incomunicabilità sociale con gli occhi di due adolescenti innamorati.

Il 18 dicembre, a ridosso del Natale, il balletto che più rappresenta le festività: Lo Schiaccianoci. A darne una nuova versione è la promessa della coreografia internazionale Jeroen Verbruggen pronto a rileggere con la sua fervida immaginazione il racconto fatato di E.T.A. Hoffmann che Petipa-Ivanov-Čajkovskij misero in danza e musica nel lontano 1892. Pochi i dettagli rivelati al momento sulla produzione che si annuncia sfarzosa – marchio di fabbrica del Ballet du Grand Théâtre de Genève – nelle sue scene ‘barocche’ create da Livia Stoianova e Yasen Samouilov, nel numero di interpreti coinvolti e nell’esuberanza dello stile di Verbruggen, già definito dalla stampa francese “tsunami creativo”.

Terzo e ultimo appuntamento il 3 marzo con la compagnia americana di David Parsons. Una raccolta di titoli cult per celebrare la storia più che trentennale della compagnia-icona della danza made in USA. Parsons Dance porta, per la prima volta in Regione, il suo mix di atletismo, vitalità e gioia pura, mostrando al pubblico le sue infinite sfumature. Dal capolavoro stroboscopico Caught alla nuovissima creazione Whirlaway, in prima europea a Bolzano, su musiche di Allen Toussaint, il programma non smentisce il successo planetario di David Parsons.