Aggressione anarchica alle “Sentinelle in Piedi” a Rovereto

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aggressione anarchica sentinelle in piedi 1Solidarietà alle vittime da parte delle forze politiche del centrodestra trentino

Brutto episodio di antidemocrazia da parte di un manipolo di anarchici a Rovereto: una ventina di facinorosi hanno aggredito preventivamente, prima ancora dell’inizio della pacifica manifestazione delle “Sentinelle in Piedi” mobilitate per la difesa della famiglia tradizionale e della vita.

Vittma dell’aggressione anarchica anche un sacerdote amico e sostenitore di Pro Vita, don Matteo Graziola, è stato fatto oggetto di lancio di uova, è stato percosso, gli sono stati sottratti e distrutti effetti personali. Uno dei portavoce delle “Sentinelle” ha subito contusioni al volto e i due sono stati portati via in ambulanza. «Questa è la “democrazia, tolleranza, accoglienza, inclusione, non discriminazione”, come la intendono i sostenitori della legge Scalfarotto e dell’ideologia gender – si domanda ProVita -. Non sarà mica un caso di “sentinellofobia”?»

A sostegno degli aggrediti e della libertà di manifestare il pensiero giunge la solidarietà di buona parte del mondo politico trentino vicino alle posizioni della famiglia tradizionale. «Davvero un brutto episodio quello occorso a piazza Loreto a Rovereto contro un gruppo di inermi “Sentinelle in piedi”, impegnate nella difesa dei più autentici valori del popolo trentino. Ancora una volta, gli animi esagitati degli anarchici non hanno trovato di meglio che rispondere con la violenza a danno di chi è solo colpevole di professare pacificamente le proprie idee» scrive in una nota il senatore trentino della Lega Nord, Sergio Divina, per il quale «oltre ad esprimere la mia personale e incondizionata solidarietà alle persone aggredite dal blitz anarchico, voglio fermamente sollecitare i responsabili delle forze dell’ordine a iniziare dal Commissario di Governo Squarcina e dal questore Iacobone, affinché mettano in campo ogni sforzo sia per individuare i responsabili dell’accaduto, ma soprattutto per garantire la possibilità di esprimere pacificamente le proprie idee nei luoghi pubblici del nostro Trentino».

Per il gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino «quanto accaduto in piazza Loreto a Rovereto lascia senza parole ed è assolutamente da condannare. Non si è trattato di un tafferuglio politico – il quale sarebbe stato comunque esecrabile, data la violenza bieca e ottusa con la quale è stato attuato – bensì un atto delinquenziale vero e proprio». «Come gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino esprimiamo solidarietà sia alle persone ferite sia a tutte quelle associazioni che nel rispetto dell’incolumità e della dignità altrui lavorano quotidianamente portando avanti le proprie convinzioni».

Solidarietà anche dal gruppo consiliare Progetto Trentino che in una nota «condanna severamente l’accaduto senza se e senza ma. Un’aggressione molto grave – scrivono Walter Viola, marino Simoni e Gianfranco Zanon – e appare fuori da ogni logica che nel 2014 in Trentino, chi si esprime a favore di ciò che è previsto all’articolo 29 della Costituzione Italiana (“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”), uno degli scopi delle “Sentinelle in piedi” è proprio la promozione della famiglia costituzionalmente intesa, debba oggi farlo con il timore di subire violenze».