Ras, al via il 15 ottobre nuovo bouquet di canali radio trasmessi in Dab+

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pab attivazione dabIn Alto Adige sui canali della radio digitale grazie al supporto tecnico della sede Rai di Bolzano e agli investimenti della Provincia saranno disponibili ben 33 differenti programmi radiofonici in italiano e tedesco. In Trentino è tutto fermo

Da mercoledì 15 ottobre in Alto Adige la radio digitale Dab+ diventa ancora più ricca, con la diffusione di ben 33 programmi radiofonici digitali grazie allo sforzo tecnico della RAS (la sezione Rai che produce e trasmette la programmazione in lingua tedesca e ladina), della RAI e delle emittenti locali, cui s’aggiungono i programmi prodotti dalle emittenti austriache, svizzere e tedesche. La ricezione è assicurata dal nuovo centro di trasmissione per la radio digitale realizzato da RAS Radiotelevisione Azienda Speciale a Bolzano e inaugurato ufficialmente dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dai rappresentanti dei vari rappresentanti dei consorzi della radio digitale.

Grazie all’attivazione del nuovo centro di trasmissione della radio digitale della RAS a Bolzano e la messa in esercizio di nuovi ripetitori consentono la diffusione di programmi radio digitali aggiuntivi, più qualità con il sistema Dab+, la programmazione in digitale raggiunge ora tutte le vallate altoatesine, coinvolgendo anche le emittenti private locali e nazionali. Attraverso la RAS è assicurata la ricezione digitale di 16 programmi radiofonici della RAS e di 4 programmi della RAI, dopo l’iniziale sperimentazione lungo la Val d’Adige, anche in Val Venosta, Val d’Ultimo e Valle Aurina nonché la ricezione in tutto l’Alto Adige – e questa è una novità importante – di 13 programmi delle radio locali private riunite nel Consorzio DAB Media. Il nuovo “playout” permette anche di trasmettere su tutti i programmi diffusi da RAS gli avvisi della Protezione civile e quelli relativi alla sicurezza stradale, come i casi di automobilisti che viaggiano contromano di blocco della circolazione per incidente.

Il presidente Arno Kompatscher ha ricordato che il vertiginoso sviluppo del settore telecomunicazioni ha esteso la collaborazione della RAS anche alle emittenti private locali, «sempre al servizio dell’utente e del pluralismo dei mezzi di informazione». Inaugurando il nuovo centro, Kompatscher ha parlato di «passo fondamentale per aumentare la qualità e la diffusione» e ha assicurato che la Provincia proseguirà su questa strada, da un lato ad esempio potenziando ulteriormente la ricezione radio nelle gallerie (già ora il servizio è discretamente efficae in tutte le gallerie più recenti) e dall’altro anche sostenendo finanziariamente la promozione dell’emittenza privata.

Il presidente di Ras Rudi Gamper e il direttore Georg Plattner hanno sottolineato che con l’avvio del nuovo centro di trasmissione per la radio digitale, la RAS ha inoltre convertito la diffusione di alcuni programmi dal Dab al qualitativamente migliore Dab+: il programma ladino Radio Rumantsch, il programma dedicato ai bambini Kiraka e Bayern 1. Considerato che anche il consorzio delle emittenti private locali trasmette i suoi 13 programmi in qualità DAB+, con un nuovo ricevitore Dab+ in ampie parti dell’Alto Adige è possibile sintonizzarsi su oltre 60 programmi radio digitali, compresi quelli di RAI e emittenti nazionali, in Bassa Atesina i programmi a disposizione sono addirittura oltre 90.

Per continuare a ricevere tutti i programmi radio digitali disponibili, è necessario che mercoledì 15 i possessori di un apparecchio radio digitale effettuino una nuova ricerca automatica dei programmi. La radio digitale consente una ricezione senza disturbi e interferenze di programmi radiofonici con una qualità pari al CD. La conversione a Dab+ è imposta dal Ministero e solo la RAS ha ottenuto un’autorizzazione speciale per realizzare gradualmente la conversione entro il 2017, in considerazione del fatto che molte famiglie altoatesine possiedono un ricevitore digitale acquistato da qualche anno e idoneo però a ricevere solo il precedente standard Dab.

Se l’Alto Adige corre, la provincia di Trento è ferma, nonostante siano partiti assieme nella sperimentazione del Dab+ in Italia. Complice la normativa emanata dall’Autorità delle comunicazioni, in Trentino nel 2013 è stato attivato l’impianto della Paganella, seguito poi da quello di Ravina di Trento e di Rovereto. Con soli tre ripetitori (in Alto Adige si è già a quota 13!) si sono sì soddisfatti i criteri di minima del regolamento Agcom (copertura del 40% della popolazione), ma si sono lasciate scoperte tutte le vallate laterali a quella dell’Adige, comprese quelle ad alta frequentazione turistica, specie di clientela tedesca che avrebbero interesse a seguire la programmazione delle loro emittenti nazionali. I responsabili dei consorzi delle emittenti private italiane e trentine non capiscono l’immobilismo della provincia di Trento, che avrebbe dovuto curare la diffusione sul territorio della rete degli impianti Dab+ (che poi, come in Alto Adige, sarebbero stati affittati alle singole emittenti), ma così non è stato. La stessa sede Rai di Trento ha fatto poco o nulla per migliorare il proprio segnale (qualitativamente inferiore e più disturbato di quello delle emittenti private), tanto che varrebbe la pena di chiudere la sede di Trento per accorparla a quella di Bolzano, risparmiando così anche un bel po’ di soldi pubblici. Ancora, non si capisce perché la diffusione di centri programmi in digitale, sia televisivo che radiofonico, rilanciati dalla Ras di Bolzano arrivino solo fino alla zona di Trento, lasciando scoperto tutto il Trentino Meridionale e le valli laterali.

Richiesto circa la possibilità di estendere il servizi Ras anche alla “cugina” provincia di Trento, Kompatscher ha elegantemente glissato («non voglio invadere competenze altrui»), ma in questo come in tanti altri casi sarebbe meglio che il Trentino (e i suoi amministratori) delegassero all’Alto Adige la gestione dei servizi pubblici.

Tornando all’inaugurazione dei nuovi impianti Ras a Bolzano, i vertici dell’azienda hanno anche ricordato le ricadute positive della digitalizzazione delle trasmissioni radiofoniche, con la nascita di un’azienda che sviluppa e produce radio digitali. A novembre, sarà pienamente operativa la Lenuss, inizialmente con un solo modello, Dolomit, che promette interessanti caratteristiche tecniche e audio, con progettazione “Made in Alto Adige – Südtirol” e assemblaggio materiale in Corea del Sud. Ne riparleremo in occasione della presentazione ufficiale con un’approfondita prova.