“Sblocca Italia”: cambiano (per il momento) le aliquote Iva sugli immobili ristrutturati e nuovi

0
327
Confartigianato veneto Bassani Paolo pres edilizia 1
Confartigianato veneto Bassani Paolo pres edilizia 1Per ecobonus e bonus casa Iva al 4%. Le “prime case” nuove passano dal 4% al 10%

Notizia sorprendente proveniente dai lavori di modifica e correzione in opera sul decreto “Sblocca Italia” in corso di discussione a Montecitorio: chi fa lavori in casa utilizzando i bonus fiscali del 50% (per ristrutturazioni) e del 65% (riqualificazione energetica) – per altro appena riconfermati per i prossimi tre anni – pagherà l’Iva ridotta al 4% invece dell’attuale 10%.

A bilanciare lo sconto sul ristrutturato, l’innalzamento dal 4% al 10% per tutte le nuove costruzioni acquistate come “prima casa”, con un aggravio notevole per gli acquirenti. Un provvedimento che, però, potrebbe aprire nuovi buchi in un bilancio statale sempre più traballante, oltre che essere a rischio contestazione da parte dell’Unione Europea che chiede da tempo all’Italia l’abrogazione dell’Iva ridota al 4%.

Il provvedimento, sempre che sia confermato, viene salutato positivamente dagli artigiani edili, impegnati nel settore della riqualificazione edilizia: «uUna misura importante – dichiara Paolo Bassani, presidente regionale degli edili di Confartigianato Veneto – che, dopo il Piano Casa ter della Regione Veneto, si pone in maniera ancora più intensa nella direzione di incentivare il recupero edilizio (con ulteriore effetto, o meglio tentativo, di disincentivare il lavoro nero in edilizia)».

Il correttivo è contenuto nel testo fuoriuscito dai lavori della commissione Ambiente della Camera, in questo momento all’esame della Camera dei deputati. Mediante tale abbassamento della percentuale, chi ristruttura il proprio immobile o effettua interventi per migliorarne le prestazioni energetiche (come ad esempio) la sostituzione degli infissi, vedrà scendere l’Iva dal 10% al 4%. Uno sgravio non indifferente sulla mole complessiva della spesa per effettuare lavori di ristrutturazione o riqualificazione energetica della propria casa.

«La scelta di privilegiare l’edilizia che non consuma suolo – prosegue Bassani – la condividiamo anche se capiamo la preoccupazione dei costruttori certamente penalizzati dal provvedimento di compensazione che prevede l’aumento al 10% dell’aliquota Iva per le nuove costruzioni. Penalizzazione solo in parte mitigata da altre misure contenute nello “Sblocca Italia” (che dovrà essere convertito entro l’11 novembre) quali la deduzione Irpef del 20% sul prezzo dell’immobile (fino a un tetto di spesa di 300.000 euro) per chi acquista un immobile nuovo o pesantemente ristrutturato da un costruttore, agevolazione non è più vincolata alla cessione in affitto a canone concordato dell’abitazione per almeno otto anni».

Per bassani «gli eco bonus e bonus casa sono e restano fondamentali per il comparto artigiano edile. Il loro impatto è straordinario: in regione oltre 677.000 contribuenti veneti coinvolti, detrazioni per 421 milioni di euro pari al 4,9% del valore aggiunto dell’edilizia regionale solo nel 2012 (in base ai dati sulle detrazioni Irpef 2013). Ed è alla luce di questi dati che L’efficientamento energetico del nostro Paese, insieme al recupero e all’ammodernamento del patrimonio edilizio, sono due fra gli strumenti più importanti in grado di contribuire al riavvio della domanda interna, allo sviluppo, all’occupazione, con effetti positivi sul fronte delle entrate».