Crisi, a picco il fatturato degli studi professionali

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professionsti sagome 1Secondo Contribuenti.it il calo nei primi sei mesi del 2014 è stato del 54%. Numerose le chiusure con problemi occupazionali

In Italia, avvocati, sociologi, giornalisti, veterinari, medici, dottori commercialisti e biologi sono le professioni stanno risentendo maggiormente della crisi con un calo del fatturato del 54% nei primi 6 mesi del 2014 e con la chiusura del 33% degli studi professionali.

La crisi degli studi professionali in Italia è particolarmente significativa se messa a confronto con quella europea. La nuova indagine, presentata dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “iKrls” di KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, attesta che nei primi 6 mesi del 2014, in tutti i principali paesi europei, si registra una lieve ripresa del fatturato dei professionisti: +1,1% in Francia, +1,0% in Inghilterra, + 0,7% in Germania, + 0,5% in Irlanda, + 0,3% in Olanda e + 0,1% in Svezia.
In Italia, invece, le professioni che fanno da traino e supporto all’economia sono in forte difficoltà. Secondo l’indagine di iKrls, che ha preso in esame alcuni indicatori economici dei primi 6 mesi del 2014 ed incrociato i dati del fatturato, delle prenotazioni, dell’occupazione e delle prestazioni professionali, nel Bel Paese la situazione è davvero preoccupante.
Il settore giuridico-economico (avvocati e dottori commercialisti) è uno dei comparti più colpiti dalla crisi. Nel primo semestre del 2014, il fatturato globale è diminuito del 58% rispetto al periodo precedente, segnando un -45% nelle prenotazioni, un -34% nell’occupazione ed un -61% nelle prestazioni professionali.
Il settore medico (veterinari, medici e biologi), altro comparto di punta nelle professioni, presenta anch’esso tutti gli indicatori negativi: il fatturato globale, nel primo semestre del 2014, ha segnato un -51% rispetto all’anno precedente, il – 47% nelle prenotazioni, il -31% nell’occupazione ed il – 55% nelle prestazioni professionali.
Male anche il settore della comunicazione (sociologi e giornalisti). In calo del 46% la contrazione del fatturato, del 31% le prenotazioni, del 34% l’occupazione e del 54% le forniture professionali.
«Di fronte alla chiusura del 33% degli studi professionali, costituiti prevalentemente da piccoli studi ed al crollo del fatturato – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – è impostante che il governo intervenga sostenendo il comparto delle professioni, prevedendo per i professionisti misure straordinarie, come il pagamento immediato delle parcelle da parte della pubblica amministrazione, il credito d’imposta sugli acquisti di macchinari e il bonus occupazione per chi forma giovani praticanti professionisti».