Terza corsia A4, inaugurato il tratto Quarto D’Altino – San Donà di Piave

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Autovie venete inaugurazione ponte piave da sx Maria Grazia Santoro Emilio Terpin Debora Serracchiani Luca Zaia Isi Coppola 1
Autovie venete inaugurazione ponte piave da sx Maria Grazia Santoro Emilio Terpin Debora Serracchiani Luca Zaia Isi Coppola 1Aperto al traffico il nuovo ponte sul fiume Piave. Nel giro di pochi giorni saranno completate anche le ultime rifiniture, segnaletica orizzontale e asfalto, alla terza corsia

E’ stata realizzata con otto mesi di anticipo sui tempi previsti la terza corsia nel tratto di A4 compreso fra Quarto D’altino e San Donà di Piave, diciotto chilometri e mezzo di autostrada sui quali il traffico – soprattutto pesante – è molto intenso.

Realizzato da un’associazione temporanea di imprese di cui è capofila Salini – Impregilo, gruppo italiano attivo in oltre 50 paesi, il nuovo tratto comprende 5 sottopassi, nove cavalcavia e 5 ponti, fra i quali il nuovo ponte sul fiume Piave, un’opera di particolare impegno sia per le dimensioni sia per le caratteristiche dell’alveo del fiume. Il manufatto, inaugurato dai presidenti del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e del Veneto Luca Zaia, è costituito da due viadotti separati, in acciaio e calcestruzzo, uno per ciascuna carreggiata. Quello in direzione Trieste, a 7 campate, è lungo 672 metri, mentre quello in direzione Milano, a 8 campate, arriva a 740 metri. Nel tratto autostradale Quarto D’Altino San Donà di Piave, rientra anche il casello di Meolo-Roncade, posizionato a cavallo tra i due comuni (province di Venezia e Treviso) che dispone di 9 porte in uscita (più una per i carichi eccezionali), 4 in entrata (più una per i carichi eccezionali) e di un parcheggio scambiatore. Ultimato anche questo sei mesi prima del previsto, connette l’autostrada A4 con la strada regionale “Treviso-Mare”.

Il tratto Quarto D’Altino – San Donà di Piave è il primo dei lotti della terza corsia della A4 la cui completa apertura al traffico è imminente. Mancano solo, infatti, alcuni interventi di asfaltatura e la segnaletica orizzontale, impossibili da effettuare in presenza di condizioni atmosferiche come quelle dei giorni scorsi.

All’inaugurazione del ponte hanno partecipato, oltre ai due governatori, il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin, l’amministratore delegato Maurizio Castagna, il direttore operativo di Salini-Impregilo, Giorgio Desideri oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali, delle forze dell’ordine e alle maestranze delle imprese che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera. «Sono loro – è stato sottolineato durante tutti gli interventi – i veri protagonisti della giornata di oggi, quelli ai quali va il nostro ringraziamento».

Piuttosto complesso, per la presenza di numerose interferenze, il cantiere del primo lotto, caratterizzato da 40 chilometri di fibre ottiche e linee telefoniche; 65 linee elettriche; 41 fra acquedotti e condotte irrigue; 9 fognature; 22 fra oleodotti, metanodotti e gasdotti. Ben cinque i corsi d’acqua principali attraversati: Sile, Musestre, Vallio, Meolo e Piave, 484 le ditte espropriate. Il tutto in un territorio intensamente urbanizzato e difficile dal punto di vista idraulico. L’investimento complessivo è stato di 427.400.000 euro (di cui 35 milioni per gli espropri). I lavori hanno visto impegnati, oltre al personale dell’A.T.I. aggiudicataria dei lavori, lo staff del Commissario delegato per l’emergenza della mobilità riguardante la A4 (tratto Venezia–Trieste) e il raccordo Villesse-Gorizia, nonché la società concessionaria Autovie Venete, braccio operativo del Commissario che gestisce una rete di oltre 200 chilometri (A4 Venezia-Trieste; A23  Palmanova-Udine Sud; A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano; A34  Villesse-Gorizia (ex raccordo R17); A57 tangenziale di Mestre – fino all’uscita del Terraglio. Sulla rete, il cui ruolo è strategico nel Corridoio Mediterraneo (ex Corridoio V) confluisce la maggior parte dei veicoli in transito da e per l’Austria nonché in entrata e in uscita verso la Slovenia L’autostrada A4, infatti, rappresenta il corridoio privilegiato di lunga percorrenza Est-Ovest. Sull’intera rete, nel 2013, sono passati 43 milioni di veicoli, di cui  quasi 11 milioni pesanti. Una media di 117.800 veicoli al giorno con punte, durante i week end estivi di 175.000.

Mauro Castagna, amministratore delegato di Autovie Venete, ha delineato la situazione attuale e il probabile scenario futuro dei lavori, illustrando l’evoluzione dei lavori di costruzione della terza corsia in A4 nel tratto Venezia-Trieste, sulla base delle mutate condizioni economiche che hanno richiesto la revisione dei tempi e delle modalità di realizzazione dell’intero progetto. «Lo scenario attuale e sul quale Autovie sta lavorando – ha spiegato – tiene conto della possibilità di un allungamento della concessione, vista l’azione che il Governo ha intrapreso a Bruxelles». Castagna, in relazione ai tre lotti ancora da realizzare, ha ribadito che per tutti «è stata completata la progettazione definitiva; per il terzo (Alvisopoli-Gonars) e il quarto (Gonars-Villesse) sono state esperite le gare d’appalto con relative aggiudicazioni, mentre per il secondo (San Donà di Piave-Alvisopoli) è stata stabilità un’ulteriore suddivisione in stralci (Alvisopoli-Portogruaro il primo; San Donà-San Stino il secondo; Portogruaro-San Stino il terzo) scelta che agevola la sostenibilità economica, consente la partecipazione alle gare delle imprese locali, e riduce i disagi all’utenza». Sulla base della stessa logica, di autonoma valenza trasportistica e funzionale, anche il quarto lotto sarà suddiviso in due sub lotti. Alle questioni prettamente tecniche si affiancano quelle riguardanti le risorse. «Le opere ancora da realizzare – ha ricordato Castagna – valgono 1.480 milioni di euro, investimento che il Piano economico finanziario presentato a giugno 2014, prevedeva di scorporare in più tranche: 849 milioni a copertura di interventi da realizzarsi entro il giugno 2022 e ulteriori 579 entro il 30 giugno 2031. Questo a fronte di incrementi tariffari contenuti entro il 6% fino al 2018 per allinearli poi al solo recupero dell’inflazione».  Anche questo piano è in fase di ulteriore revisione, dopo che il Governo ha ritenuto troppo oneroso per l’utenza l’incremento delle tariffe previsto. «Ci stiamo dunque ancora lavorando – ha ribadito Castagna – ma nel frattempo con il supporto della Regione ci siamo adoperati per reperire le risorse necessarie a dare continuità ai lavori. Un’azione sinergica, favorita dal costante pressing esercitato dal Commissario, ha permesso di ottenere 130 milioni di euro (di cui 30 già incassati quest’anno, gli altri 100 previsti nel 2015); ulteriori 30 milioni di euro inseriti nel decreto “Sblocca Italia” e altri 150 frutto del rinnovo del prestito con la Cassa Depositi e prestiti. Somme a cui andranno ad aggiungersi risorse proprie di Autovie».

Obiettivo del lavoro impostato, quindi «è quello di riuscire a realizzare entro il 2017 il tratto Palmanova-Latisana – ha aggiunto Castagna – e poi, a piano approvato, l’intero tratto Palmanova-Portogruaro entro il 2022. Sempre entro quella data saranno realizzate tutte le opere di mitigazione ambientale previste sia nel secondo sia nel quarto lotto. In questo modo avremo realizzato più del 70% delle opere previste inizialmente, equamente suddivise sul territorio delle due regioni».

Cinquecento e trenta milioni di euro in cinque anni. Sono le risorse che, dal luglio 2009 al giugno 2014, Autovie Venete e struttura commissariale hanno distribuito alle imprese del territorio sotto forma di affidamenti per la fornitura di servizi e l’acquisto di beni. Una simulazione di massima consente di tradurre il denaro in “occupazione”: per la società, nell’arco di tempo preso in considerazione, hanno lavorato 699 ditte; 2.243 persone per un monte ore complessivo di 3.440.000 ore lavorate. I dati sono stati forniti dal presidente della Concessionaria Emilio Terpin: «il consiglio di amministrazione dal luglio 2009 al giugno 2014, ha deliberato per quasi 100 milioni di euro, mentre il Commissario, nello stesso periodo, ha superato i 430 milioni di erogazioni solo per quanto riguarda la parte di infrastrutture che rientrano nell’ambito dell’emergenza