Zaia inaugura il Museo nazionale archeologico di Altino alle porte di Venezia

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museo nazionale archeologico di altino
museo nazionale archeologico di altinoPeccato che l’apertura duri solo un giorno: subito dopo il taglio del nastro il complesso chiude per concludere i lavori di ristrutturazione. Zaia: «invece di regalare 2 milioni al decotto festival del cinema di Roma, si usino i soldi per iniziative d’avanguardia come questa»
 
Atteso da vent’anni, il Museo archeologico di Altino alle porte di Venezia ha riaperto i battenti: ma solo per un giorno, quello dell’inaugurazione alla presenza del governatore del Veneto, Luca Zaia. Per l’apertura al pubblico vera e propria sarà necessario attendere la prossima estate, quanto tutti i lavori di ammodernamento della struttura saranno completati.
 
Altino era un’antica citttà localizzata nel territorio dell’attuale comune di Quarto d’Altino in provincia di Venezia, un antichissimo insediamento paleoveneto che dopo la conquista romana si evolvette in un importante scalo commerciale grazie alla sua posizione affacciato sulla laguna veneta e al passaggio di alcune importanti strade romane.
 
Il Museo nacque nel 1960 su impulso dell’architetto Fernando Forlati e con il contributo del Conte Marcello. Nonostante le dimensioni contenute, esso conserva oltre 3.000 reperti e in magazzino ne sono inventariati altri 30.000.
 
Una situazione vergognosa per una realtà che si fregia del riconoscimento statale: «non si capisce perché regalare 2 milioni di euro a un festival decotto come quello del Cinema di Roma, invece che destinarli all’apertura di musei all’avanguardia, come quello di Altino, e al recupero dell’ingente patrimonio culturale veneto e italiano che giace nei magazzini» ha sbottato Zaia alla cerimonia d’inaugurazione. Dopo aver ricordato che dei 6 milioni complessivi necessari per realizzarlo e aprirlo, ben 4,8 milioni sono stati finanziati dalla Regione («e per fortuna questo sarebbe un Museo nazionale»), Zaia ha aggiunto che «il Museo di Altino è un esempio virtuoso di sinergia fra Istituzioni, ma soprattutto una dimostrazione per tutta Italia di come la Regione Veneto sa utilizzare i Fondi Ue».
 
Zaia ha anche approfittato dell’occasione per lanciare un appello al Governo, affinché rielabori le linee politiche di gestione dei beni culturali per consentire un efficace coinvolgimento dei privati.
 
«Occorre – ha detto – che si faccia strada una nuova concezione di fruizione dei Musei attraverso il coinvolgimento dei privati, non solo in funzione di sponsor, ma anche di coinvolgimento e assorbimento delle collezioni private o dei tanti reperti ritrovati e detenuti al di fuori da ogni conoscenza da parte delle autorità competenti».