Carrozzieri del NordEst allo scontro con le compagnie assicurative

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carrozziere verniciatura auto 1Le metodiche di riparazione delle auto incidentate proposte dalle assicurazioni respinte dai riparatori. Sartori: «si rischia di uccidere la libera concorrenza tra le imprese». Huber: «sia il danneggiato a scegliere liberamente come e dove riparare il proprio veicolo»

Come ogni gennaio torna alla ribalta l’annosa questione dell’affidamento esclusivo della riparazione delle auto incidentate alle carrozziere fiduciarie delle assicurazioni, come modalità per ridurre l’ammontare dei premi RC auto in capo agli assicurati, che rimangono i più alti d’Europa. Materia oggetto di scontro tra le associazioni che rappresentano i carrozzieri e le compagnie.

Quest’anno lo scontro sembra avvicinarsi all’epilogo finale con le carrozzerie indipendenti, che hanno scelto di non stipulare contratti di collaborazione, destinate a soccombere. Da tempo, la potente lobby degli assicuratori preme perché le riparazioni dei veicoli vengano fatte confluire esclusivamente ad officine convenzionate, cosiddette “fiduciarie” e i contenuti del cosiddetto “Provvedimento concorrenza”, in corso di elaborazione da parte del Governo, sembrano andare proprio in questa direzione.

I carrozzieri non ci stanno: «la libera concorrenza è destinata a sparire. Ci si sta muovendo verso un mercato delle riparazioni controllato dalle compagnie – afferma Armando Sartori, presidente dei carrozzieri di Confartigianato Marca Trevigiana -. In provincia di Treviso il settore conta 380 imprese distribuite in maniera capillare nel territorio e circa 1.200 addetti. Nella Marca si contano 250 contratti di fiduciariato, concentrati per oltre la metà in 30 carrozzerie di medio-grandi dimensioni (da 5 a 15 addetti), posizionate generalmente nelle aree a maggiore densità di popolazione. L’altra metà è in capo ad una sessantina di carrozzerie dalle dimensioni più contenute».

Sulla stessa lunghezza d’onda i carrozzieri altoatesini: «è fondamentale garantire la libera concorrenza tra le autofficine e consentire a coloro che subiscono un danno alla propria autovettura di rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia» – afferma il presidente dell’Unione Altoatesina dell’Automobile Manfred Huber. A tal proposito, l’associazione nazionale degli artigiani ha presentato pochi mesi or sono una proposta di legge che mira ad un trattamento della situazione corretto ed equo in ambito di assicurazione RCA.

Nell’ambito del recente incontro nazionale organizzato a Roma dalla consulta dei carrozzieri, i rappresentanti altoatesini Manfred Huber ed Harald Freitag, così come quello trentino Gianpaolo Melzani, hanno avuto modo di esprimere la propria opinione e le proprie richieste. «Il nostro obiettivo è quello di proteggere i consumatori e gli operatori economici dal diktat imposto dalle compagnie assicurative – ha spiegato Huber -. Nel corso degli ultimi anni, quest’ultime hanno infatti cercato in tutti i modi di imporre a consumatori ed artigiani la scelta dell’autofficina a cui rivolgersi, cercando al contempo di influire a piacimento sulle condizioni e sui prezzi da applicare».

Il provvedimento che si sta rifinendo a Palazzo Chigi, che verrà presentato il prossimo 20 febbraio, spianerebbe la strada al meccanismo per cui un automobilista sarà obbligato a riparare il suo mezzo non dal suo carrozziere di fiducia ma presso una delle officine affiliate alle compagnie assicurative. E la contropartita? Una promessa di calmierare le tariffe RC auto, che sono le più alte d’Europa, mediamente del 45% rispetto alla media degli altri paesi europei (la polizza costa mediamente 491 euro l’anno contro i 278 euro nel resto del continente, dove si va da un massimo di 357 euro nel Regno Unito a un minimo di 199 nella Spagna).

«Promesse di questo genere – spiega Sartori – ne sono già state fatte tante con l’unico risultato di aver migliorato  i bilanci delle compagnie senza vantaggio alcuno per i consumatori. Imporre l’obbligo di ricorrere alle officine fiduciarie è il provvedimento più semplice da attuare, in realtà il meno efficace per la riduzione dei premi; l’unico che rischia di essere adottato dal Governo, con il risultato che gli automobilisti continueranno a pagare gli stessi importi senza aver garantita la qualità della riparazione, la sicurezza del mezzo riparato e soprattutto senza aver potuto scegliere il proprio carrozziere di fiducia. Se il cliente è colui che paga un servizio, il sistema delle carrozzerie fiduciarie non considera l’automobilista come tale in quanto istituisce un rapporto esclusivo con il carrozziere che nel suo intervento agirà seguendo le indicazioni delle compagnie che imporranno tempi di riparazione costi, orari fornitura di ricambi, tipologia delle riparazioni , a discapito dei diritti dell’automobilista danneggiato» conclude Sartori che auspica un rinsavimento tardivo del Governo Renzi finora appiattito sulle posizioni degli assicuratori.