Padova in lizza con Cheshire per sede radiotelescopio più grande del mondo

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rendering SKA Square Kilometer Array 2 1Padova in testa, ma gli inglesi non demordono, puntando sull’esperienza dell’Università di Manchester

Gran Bretagna e Italia sono “ai ferri corti” su quello che dovrà essere il quartier generale del radiotelescopio più grande del mondo, lo Square Kilometer Array (Ska), che costituisce il più ambizioso progetto radioastronomico attualmente in fase di studio. Sarà una rete caratterizzata da un 1 km quadrato di area di raccolta, un grande campo di vista, un’estensione di alcune migliaia di km, e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo.

Lavorerà su un grande intervallo di frequenze con un miglioramento di 50 volte in sensibilità e di oltre 100 volte in velocità di osservazione del cielo, rispetto agli strumenti attuali. Il progetto Ska prevede la costruzione di migliaia di antenne e milioni di ricevitori radio distribuiti su una superficie vastissima, dal Sudafrica all’Australia occidentale, che verranno gestiti da un quartier generale.

Considerate le prestazioni ed i costi conseguentemente previsti (1.500 milioni di euro), il finanziamento necessita del coinvolgimento di tutti i maggiori centri di ricerca astronomica mondiali. I quali si disputano la sede che dovrà gestire la nuova struttura.

Dopo una fase di scrematura, rimangono le candidature dell’italiana Padova e dell’inglese Cheshire. Nonostante la sede di Padova sia data per favorita, come emerso nell’ultima riunione della Commissione internazionale chiamata a valutare le proposte finaliste, secondo quanto riportato da l’Independent i sostenitori del Jodrell Bank Observatory, appartenente all’Università di Manchester, si oppongono, affermando che per la decisione devono essere valutati altri criteri, come le capacità organizzative ed operative.

Nelle prossime settimane si dovrebbe conoscere chi sarà il centro prescelto. Intanto, secondo il giornale inglese, i due governi continuano a fare pressioni per vincere la sfida. Il presidente dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) Giovanni Bignami ha ribadito la superiorità della “culturalmente ricca” Padova rispetto all’isolato Cheshire, contea in cui si trova l’osservatorio dell’università inglese. Il governo di Londra non ha voluto rispondere a queste dichiarazioni. A difesa dell’opzione inglese è intervenuto Avi Loeb, a capo del dipartimento di astronomia nell’università americana di Harvard, secondo cui Padova ha sì una comunità di astronomi più numerosa, ma la tradizione nella ricerca radioastronomica è maggiore nel centro britannico.