Assemblea dei soci Hera: approvati i conti del 2014

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hera assemblea soci 2015Confermato il dividendo dello scorso anno, 9 cent ad azione, pari a un rendimento di circa il 4,6%. Ricavi per 4.189,1 milioni di euro, margine operativo lordo di 867,8 milioni di euro e utile netto di 164,8 milioni

Si è riunita a Bologna l’assemblea dei soci Hera, in seduta sia ordinaria che straordinaria. Fra le diverse deliberazioni assunte, si è provveduto all’approvazione di alcune modifiche dello Statuto sociale. Sono stati inoltre approvati il bilancio economico e di sostenibilità 2014 e la distribuzione di 9 centesimi di dividendo per azione.

Quanto allo Statuto, l’assemblea ha approvato la modifica dell’articolo 7 che consiste nell’eliminazione della percentuale minima del 51% di capitale della società che deve essere di proprietà dei soci pubblici. Per garantire il mantenimento del controllo pubblico è stata introdotta nello stesso articolo la prevalenza dei diritti di voto di titolarità dei soci pubblici. Essendo Hera una “società a prevalente capitale pubblico”, nonostante l’eliminazione della percentuale minima del 51%, non ci saranno variazioni nella gestione della società, anche in relazione al confermato mantenimento dei vincoli statutari previsti in precedenza per il limite al possesso dei singoli azionisti privati.

L’assemblea ha approvato la modifica dell’articolo 6 dello Statuto con l’introduzione della cosiddetta maggiorazione del voto, che consente di attribuire a ciascuna azione fino ad un massimo di due voti. In particolare, il voto maggiorato spetta alle azioni detenute da un medesimo azionista (pubblico o privato) per almeno 24 mesi, iscritte in un apposito elenco, e in Hera sarà applicato solo nelle votazioni per la nomina e/o revoca del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale e per la modifica del limite al possesso azionario, nonché per la modifica dello stesso articolo che istituisce il voto maggiorato.

La scelta di adottare il voto maggiorato vuole favorire il coinvolgimento, in talune specifiche scelte decisionali a medio-lungo periodo, degli azionisti anche di minoranza che abbiano dato prova di fedeltà. Ciò è ancor più importante nella prospettiva di una società come Hera, che ha come obiettivo strategico la creazione di valore e opera nei settori di pubblica utilità nonché caratterizzati da concessioni ed investimenti pluriennali, ed è quindi interessata ad avere una compagine azionaria allineata agli interessi di medio lungo periodo della Società, così da consolidare il legame con i portatori d’interesse del territorio nonché con gli investitori di lungo periodo.

Per un migliore equilibrio di gestione fra diritti di voto dei soci pubblici e diritti di voto degli altri azionisti, è stato inoltre approvato l’incremento, a partire dal 2017, del numero degli attuali componenti il consiglio di amministrazione da 14 a 15 membri, 4 dei quali (anziché 3) da eleggersi nell’ambito delle liste presentate dai soci di minoranza.

Quanto al documento di bilancio, l’assemblea ha approvato il conto economico e il bilancio di sostenibilità relativi al 2014, unitamente alla proposta del consiglio di amministrazione di distribuire un dividendo di 9 centesimi di euro per azione (confermato rispetto allo scorso anno), in ragione di risultati economici che hanno evidenziato, al 31 dicembre 2014, ricavi per 4.189,1 milioni di euro, un margine operativo lordo di 867,8 milioni di euro e un utile netto di pertinenza di 164,8 milioni. Lo stacco della cedola avverrà il 22 giugno, con pagamento a partire dal 24 giugno 2015. Il dividendo erogato, in base alla quotazione del titolo Hera al 31 dicembre 2014, corrisponde a un rendimento annuo di circa il 4,6%: tutt’altro che disprezzabile in considerazione all’andamento del rendimento dei titoli pubblici.

L’assemblea, oltre alla relazione sul governo societario e sulla politica di remunerazione, ha infine approvato il rinnovo dell’autorizzazione al consiglio d’amministrazione all’acquisto di azioni proprie (e le modalità di disposizione delle medesime), per un controvalore fino ad 150 milioni di euro per ulteriori 18 mesi. L’autorizzazione è stata richiesta per perseguire le finalità consentite dalla normativa e dalle prassi di mercato ammesse, fra cui le opportunità d’investimento che implichino l’utilizzo di azioni proprie per aumentare la creazione di valore ed eventuali acquisizioni di partecipazioni che prevedano anche scambi azionari.