Friuli Venezia Giulia, debole miglioramento del settore industriale

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giuseppe bono ad fincantieri pres confindustria FVG
giuseppe bono ad fincantieri pres confindustria FVGIndagine sul I trimestre 2015 di Confindustria regionale

Confindustria Friuli Venezia Giulia rende noti i risultati dell’indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2015 svolta elaborando i dati consuntivi del trimestre in esame e previsionali sul trimestre successivo, raccolti dalle associazioni territoriali federate su campioni significativi delle aziende associate nelle rispettive province (sono circa 21.000 gli addetti delle imprese che hanno collaborato a questa ultima indagine).

Dai valori degli indicatori economici presi in esame emerge un debole miglioramento del quadro complessivo dello stato di salute del settore industriale. I risultati dell’elaborazione dei dati raccolti a consuntivo del primo trimestre dell’anno in corso, sono caratterizzati dalla non omogeneità di segno degli indicatori congiunturali, che paragonano i valori del trimestre in esame con quelli del trimestre precedente, e dalla, invece, univoca tendenza positiva degli indicatori tendenziali, che indicano un complessivo miglioramento rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. I discordanti segnali dei valori congiunturali e la positività di quelli tendenziali consentono di concludere che il trend di risalita verso tempi migliori del settore industriale regionale, che avevamo iniziato a riscontrare fin dall’inizio del 2013, sta continuando, ma con lentezza e con andamento incerto e discontinuo. I segnali sono ancora deboli e, quindi, insufficienti per poter credere e affermare che si stia uscendo dal lungo periodo di crisi senza incertezze e possibilità di ricadute.

L’esame dettagliato dei valori assunti dai principali indicatori congiunturali mette in evidenza che la produzione industriale risulta in leggera ripresa portandosi dal precedente valore di +0,6% a +1,8%. L’andamento delle vendite risulta, invece, in controtendenza segnando delle riflessioni di circa un punto percentuale sia sul mercato interno che su quello estero. In particolare le vendite Italia scendono dal -0,2% di tre mesi fa a -1,1% e le vendite estero dal precedente valore positivo di +1,8% tornano negative a -1,4% . Il totale vendite risulta pertanto negativo attestandosi sul valore di -1,3% (il valore nella precedente indagine era +1,0%). L’occupazione risulta stabile, non presentando significative variazioni. Sembra, quindi, essersi arrestato il trend negativo riscontrato nelle ultime indagini.

Le previsioni di breve periodo degli operatori dell’industria sul secondo trimestre 2015, coerentemente con i risultati consuntivi del primo trimestre, sono orientate ad un moderato ottimismo. Se prevale, infatti, nel complesso, la previsione di stabilità, va rilevato che per quasi tutti i fattori oggetto delle interviste la previsione di aumento supera largamente la previsione di diminuzione. Le previsioni più ottimistiche riguardano l’occupazione e la produzione, per le quali l’aumento supera di 6 e 4 volte la diminuzione. Meno ottimistica è l’aspettativa della domanda estera, per la quale la percentuale degli operatori che ne prevedono l’aumento supera di molto poco la percentuale di quelli che ne prevedono la diminuzione.

Per il presidente regionale degli industriali friulani Giuseppe Bono, «i dati consuntivi raccolti dalle imprese a fine marzo ci danno un segnale chiaro sul trend evolutivo della situazione del settore industriale nella nostra regione. Gli indicatori tendenziali di confronto con lo stesso trimestre dell’anno scorso sono tutti positivi ed in buona ripresa rispetto ai valori registrati tre mesi prima. Quelli congiunturali, invece, di confronto con il trimestre precedente, sono meno univoci; mentre produzione e nuovi ordini crescono, calano le vendite sia sul mercato interno che estero. Ciò significa che la timida ripresa che abbiamo iniziato a registrare da più di un anno viene confermata, ma procede, interrotta a volte da ricadute, con molta, troppa lentezza».

Secondo Bono «stiamo risalendo dal fondo della crisi che abbiamo toccato, secondo le nostre analisi, nella prima parte del 2013, ma siamo ancora bel lungi dall’averla superata. Comunque, dalle interviste fatte ai colleghi imprenditori sul prossimo futuro emerge una aspettativa cautamente ottimistica, che io condivido pienamente. Infatti, si sono aperte per l’economia europea ed italiana delle importanti opportunità che bisogna cogliere e consolidare. Il percorso – conclude Bono – non sarà né facile, né breve, ma è necessario avviarlo rapidamente. Mi sembra che a livello governativo sia nazionale che regionale ci si muova nella direzione giusta e se si riuscirà ad attivare sinergicamente il contributo responsabile di tutte le componenti attive della società i risultati non tarderanno a farsi sentire».