Pensioni, il Governo Renzi restituisce solo l’11% dell’importo spettante

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confindustria padova assemblea 2015 luca zaia 1Il conteggio della mancetta l’ha fatta la Cgia. Zaia: «siamo alle solite, ad ogni campagna elettorale c’è un regalo»

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul mandato adeguamento delle pensioni al costo della vita, arriva dal Governo Renzi una sorpresa: a beneficiare parzialmente di quanto spetta sarà solo una piccola fetta di pensionati, con la probabilità più che forte che si assisterà ad una coda di ricorsi e contro ricorsi per conseguire quanto spetta.

«Se i dati illustrati ieri pomeriggio dal Premier Renzi nel corso della trasmissione “L’Arena” su Rai 1 dovessero essere confermati, il rimborso erogato sarà pari a circa l’11% dell’importo effettivamente spettante ai pensionati» dichiara il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che precisa: «secondo le affermazioni rilasciate dal presidente del Consiglio, a fronte di 18 miliardi di euro a cui ammonterebbe l’importo economico derivante dal blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori di tre volte il minimo bocciato dalla Corte Costituzionale, il rimborso interesserà 4 milioni di pensionati che riceveranno, in un’unica tranche ad agosto, un importo complessivo pari a 2 miliardi di euro. Pertanto, il rimborso promesso dal Governo equivale all’11,1% dell’impatto complessivo della sentenza della Consulta (18 miliardi di euro)».

La Cgia ha calcolato anche la platea degli aventi diritto: circa un milione di pensionati. E, così come annunciato da alcuni sindacati nei giorni scorsi, non dovrebbero essere pochi coloro che ricorreranno contro questa decisione. Con il pericolo che tra qualche anno ci ritroveremo nella stessa situazione di oggi.

Sulla questione interviene anche il governatore del Veneto Luca Zaia: «ad ogni campagna elettorale c’è un regalo, lo scorso anno furono gli 80 euro, adesso abbiamo i 500 euro per i pensionati. Sono conti che paghiamo profumatamente, ricordo che il giorno dopo gli 80 euro si inventarono nuove tasse e aumentato l’aliquota Iva. Con una mano ci vengono dati e con l’altra ci vengono presi, questo non è un Paese che può permettersi di regalare 500 euro ai cittadini». Secondo Zaia «si annunciano i 500 euro, ma non si ha il coraggio di dire che si è procrastinato il taglio della sanità a dopo le elezioni. Per la prima volta nella storia non abbiamo il fondo ripartito l’anno prima, a novembre, come tutti gli anni per l’anno successivo, ma siamo arrivati a giugno e noi stiamo governando la sanità da sei mesi senza sapere quale sia il budget».

«Nessuno – ha poi aggiunto Zaia – discute il diritto dei pensionati di riavere integralmente quanto stabilito dalla Consulta. Ma il governo non si può fermare ad “una tantum”, che potrebbe diventare una “una semper” conoscendo questo governo, dal sapore totalmente elettorale. Questa una tantum – ha concluso Zaia – segna la sconfitta dei tre governi di centrosinistra sul fronte delle riforme previdenziali. Pensionati attenti: i vostri 500 euro, come fu per gli 80 euro, saranno presto annullati da nuove imposte. Ormai è un classico di Renzi». Guarda caso, entro giugno si deve decidere circa la nuova “Local tax” e, da più parti, si scommette che sarà una botta più pesante di Imu e Tasi sulle tasche dei contribuenti.