Fedagri Friuli Venezia Giulia: a rischio domande Pac

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Federagri FVG presidente Giorgio Giacomello
Federagri FVG presidente Giorgio GiacomelloSi faccia pressione su Agea per sbloccare la situazione. Giacomello: «bene la Doc Friuli, ma avanti pure con quella interregionale del Pinot grigio»

Impegno a sostenere le nuove Doc Friuli nell’immediato e Pinot grigio nel prossimo futuro. Rafforzamento delle Organizzazioni Professionali (cooperative) del settore ortofrutticolo e sburocratizzazione del settore. Soprattutto, una forte pressione su Agea, l’ente che gestisce i pagamenti comunitari agli agricoltori, per velocizzare le pratiche. Saranno queste le richieste più importanti che il Consiglio di Fedagri Friuli Venezia Giulia (150 cooperative agroalimentari rappresentate con 10.967 soci agricoltori) formulerà al presidente nazionale di Fedagri, Giorgio Mercuri, in visita alle coop agroalimentari del Friuli Venezia Giulia nei prossimi giorni.

«Tra pochi giorni scadono i termini per le domande dei nostri agricoltori per accedere ai contributi della Pac, e molte domande sono a rischio a causa della macchinosità delle procedure informatiche di Agea: è indispensabile una fortissima pressione a tutti i livelli affinché la situazione si sblocchi», sottolinea il presidente di Fedagri regionale, Giorgio Giacomello.

Fedagri Friuli Venezia Giulia, inoltre, chiederà sostegno sul fronte della viticoltura: «siamo stati i primi a credere nella Doc Friuli – ricorda ancora Giacomello -. Ora che l’iter è avviato, chiediamo alla Regione di essere fortemente presente e attiva sui tavoli della Doc interregionale del Pinot grigio che consideriamo strategica per la viticoltura regionale. La Doc Prosecco sta dando buone soddisfazioni ai nostri viticoltori e chiediamo, tra l’altro, che venga riconsiderato il blocco degli impianti: il mercato ci chiede sempre più Prosecco».

L’attenzione di Fedagri regionale è rivolta anche al prossimo Piano di sviluppo rurale: «il Psr 2014-2020 – conclude Giacomello – non solo dovrebbe avere una gestione burocratica meno onerosa per le aziende, ma dovrebbe anche puntare maggiormente al sostegno delle aggregazioni di filiera e agli investimenti finalizzati all’ammodernamento strutturale e produttivo delle imprese, singole e associate».