Comune di Bolzano, strada in salita per la formazione della giunta Spagnolli

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luigi spagnolli
luigi spagnolliLa pattuglia della sinistra si sfila dalla coalizione. A dividere ancora il progetto di riqualificazione urbana dell’areale urbano del centro dopo lo spostamento dello scale ferroviario

Eletto al ballottaggio con molta difficoltà, per Luigi Spagnolli il terzo mandato da sindaco è iniziato con le difficoltà di coalizzare una maggioranza con un consiglio comunale frazionato in ben 18 formazioni politiche. La carta di formare una giunta di centro sinistra allargata di molto a sinistra sembra sfumare sul solito puntodi contrato, ovvero il progetto “Benko” (dal nome dell’immobiliarista austriaco che lo ha proposto) relativo al riassetto del centro città a seguito dello spostamento dello scalo ferroviario commerciale che libererà tantissimo spazio in una delle zone più pregiate di Bolzano.

«La proposta del sindaco Spagnolli di togliere dal programma di coalizione il progetto “Benko” e giocarcela in consiglio comunale è inaccettabile oltre che moralmente discutibile» afferma Cecilia Stefanelli dei Verdi secondo la quale «se la politica vuole recuperare credibilità deve saper parlare chiaro e non nascondersi dietro la libertà di coscienza». «Al termine del tavolo di trattative per trovare una maggioranza in consiglio comunale – aggiunge la candidata sindaco degli ecosociali – al sindaco Spagnolli ho dichiarato la mia indisponibilità a sostenere una maggioranza i cui partiti non sono in grado di esprimersi su quello che è uno dei progetti più importanti per la nostra città degli ultimi decenni».

Il progetto “Benko” non è l’unico punto che segna la distanza con le altre forze del centro sinistra, spiega ancora Stefanelli, che cita «le incongruenze sul taglio delle tasse: anche io sono per l’abolizione dell’Irpef, se però vengono garantiti nel lungo periodo i servizi sociali e pubblici in generale» e le «idee diverse sulla garanzia di sicurezza dei cittadini che non è garantita da vigilantes e da telecamere ovunque, ma da politiche di intervento coordinato tra le diverse forze pubbliche, economiche e sociali». «I segnali che mi aspettavo, a seguito del fallito tentativo del sindaco di spostarsi a destra, non sono arrivati».

Se a sinistra non si riesce a costruire, per Spagnolli l’alternativa rimane quella della destra, ma qui i rospi da ingerire (e belli grossi) sono per il partito del sindaco, per un PD che vede come il fumo negli occhi l’imbarcamento della destra e della Lega in maggioranza. I tempi per Spagnolli non sono però eterni: se entro il prossimo 25 giugno il sindaco del centro sinistra non avrà formato una giunta, il comune di Bolzano sarà sciolto, con la nomina del commissario e l’indizione di nuove elezioni.