Roberto Ciambetti eletto presidente del Consiglio regionale del Veneto

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luca zaia stringe mano a roberto ciambetti nuovo president econsiglio regionale veneto
Lunedì 29 seduta per la presentazione della giunta regionale e del programma di governo

 

luca zaia stringe mano a roberto ciambetti nuovo president econsiglio regionale venetoDopo una vicenda al limite dell’assurdo legata alla proclamazione degli eletti, il Consiglio regionale del Veneto apre la legislatura con l’elezione del nuovo presidente. Alla massima carica dell’Assemblea è stato eletto il leghista Roberto Ciambetti, vicentino e già assessore regionale al bilancio nella scorsa legislatura.

«Superare i vecchi riti della politica logorroica fatta di dibattiti estenuanti, che allontanano l’approvazione di norme fondamentali per la vita comune, confrontarsi democraticamente, ma fare sintesi di questo confronto per dare risposte reali ai tanti problemi dei veneti». Questo l’invito che un emozionato Roberto Ciambetti, neo eletto presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha rivolto all’aula durante il suo discorso d’insediamento.

«Sono stato consigliere e poi assessore regionale – ha ricordato – e so bene quali siano le preoccupazioni, le ansie, le aspirazioni, degli uni come degli altri, ma so anche che i nostri problemi sono piccolissima cosa dinnanzi alle preoccupazioni vissute da tanti veneti, sofferte da tante famiglie e aziende della nostra regione, vittime di una crisi che pare senza via d’uscita: E’ a questi cittadini che noi dobbiamo dare una risposta reale». Richiamando poi l’articolo 3 della Costituzione, Ciambetti – che nel suo intervento ha anche citato Piero Calamandrei, Papa Francesco, Primo Levi, e Benjamin Franklin – ha sottolineato che «compito delle istituzioni è quello di rimuovere quegli ostacoli che impediscono di dare un lavoro a tutti, assicurare una giusta retribuzione, garantire la formazione scolastica, assicurare a tutti pari dignità».

Non solo. «Democrazia, lavoro, dignità – ha ribadito il neopresidente – sono concetti, specialmente in Veneto, inscindibili tra loro: se quest’aula è palestra autentica di democrazia, essa deve essere anche il luogo dell’impegno della difesa del lavoro, della scuola e della dignità e a maggior ragione noi assumeremo questo ruolo se sapremo essere austeri e rigorosi: l’austerità e rigore nei costumi, nei comportamenti dovranno regnare anche dentro questo palazzo, nelle Commissioni come nelle sedute plenarie». Ciambetti ha quindi chiesto ai Consiglieri di «non rinunciare alla propria missione politica sul territorio, che significa – ha precisato – stare tra le gente, parlare con i cittadini, ascoltare gli attori sociali e difendere le proprie ragioni, le ragioni della democrazia, che stanno alla base del Diritto e della Costituzione». «Ogni giorno – ha sottolineato – dobbiamo mettere nel motore della democrazia il nostro impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le promesse che abbiamo fatto ai cittadini. Lo dobbiamo fare qui, ma lo dobbiamo fare anche tra la gente, nei nostri collegi elettorali, perché questo è il migliore antidoto a tanti mali della nostra politica». «Mali tra i quali troviamo – ha osservato – una politica autoreferenziata, che crede di sapere e potere tutto, nemica della democrazia».

«La democrazia, – ha affermato Ciambetti – è lo strumento con cui si cerca di contenere e contrastare quel potere che di per sé aspira a sfuggire ad ogni controllo e mira esclusivamente ad accumulare profitti su profitti non curante dei diritti degli esseri umani e dell’ambiente. La Costituzione italiana, non a caso, – è stata la sottolineatura del neopresidente – aveva posto come punto forte il regionalismo e il decentramento: più la politica è vicina ai cittadini, più è controllata, più è tenuta a fare gli interessi della cittadinanza». «Gli attacchi coordinati al sistema delle Regioni possono solo favorire chi vuole non essere controllato. Non è un caso se i totalitarismi usciti sconfitti dal Novecento avevano come perno un rigoroso centralismo. – ha ricordato – Non è un caso se oggi si ripropone un neocentralismo funzionale ai poteri forti dell’economia e della finanza delle multinazionali. Contro questo neocentralismo, ve lo anticipo affinché non vi siano domani dei fraintendimenti, io, uscito da quest’aula, quando cioè avrò smesso le vesti del garante imparziale dei lavori consiliari, mi batterò con scienza e coscienza».

Ciambetti ha ribadito di credere «nell’autonomia, non rinuncio al mio sogno per l’indipendenza del Veneto e mi batterò affinché anche il Veneto possa seguire la strada già percorsa in piena democrazia e trasparenza dalla Scozia, perché credo che l’autonomia e l’Indipendenza delle Regioni dell’Europa dei popoli sia la forma migliore per affrontare le contraddizioni e le ingiustizie della globalizzazione. Le Regioni autonome Indipendenti sono la forma migliore del “glocal”, cioè il pensare globalmente, ma agire localmente. Su questo avremo modo di approfondire le sentenze depositate ieri sulle leggi referendarie approvate in quest’aula dal precedente Consiglio».

Dopo aver rivolto un saluto e un augurio di buon lavoro al mondo dell’informazione e a tutti dipendenti regionali, compresi quelli della sanità, Ciambetti ha reso «un doveroso omaggio» alle comunità venete sparse nel mondo: «C’è una nazione senza stato – ha dichiarato il neopresidente concludendo – che si riconosce nella bandiera marciana che rappresenta il Veneto: di quella bandiera noi dobbiamo essere fieri. Essa testimonia la nostra storia, la storia di una Repubblica che si dette basi di diritto e leggi in epoche in cui vigeva il dispotismo dei tiranni, una Repubblica conosciuta nel mondo grazie non solo a questa straordinaria città che ci ospita ma in virtù di arte, cultura e ingegno, che per secoli videro il Veneto essere fucina, scuola e ostello di alti spiriti, modello e punto di riferimento internazionale, che rivive oggi nelle nostre Università, nei centri di ricerca, come anche nella rete delle nostre aziende e nella qualità del nostro vivere». «In Veneto c’è un glorioso passato, ma c’è anche uno straordinario presente e per questo, dico che noi possiamo garantire ai nostri giovani salde radici, ma anche dare splendide ali per volare verso il domani. E’ questo il compito più alto che ci attende», ha concluso Ciambetti ricevendo una vigorosa stretta di mando da parte del governatore Luca Zaia che lunedì 29 giugno, in occasione di una seduta straordinaria del Consiglio presenterà la nuova Giunta regionale e il programma di governo della nuova legislatura.