Danni da maltempo: nella Riviera del Brenta le stime salgono ad oltre 200 milioni

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Confcommercio Veneto vara un gruppo d’intervento a sostegno delle aziende danneggiate. Il Governo deroga alle regole del “patto di stabilità”

 

danni riviera brenta maltempo«Il Governo era presente fisicamente con l’intervento del sottosegretario al ministero dell’Economia Pierpaolo Baretta ma, francamente, la risposta in cui speravamo era un’altra». E’ il commento a caldo del sindaco di Mira, Alvise Maniero, dopo la conferenza dei sindaci dell’Asl 13 che riunisce i primi cittadini dei 17 comuni di quella che in molti hanno voluto definire “la Città della Riviera del Brenta”. «Ci si aspettava – spiega – una concretezza maggiore invece, in sintesi, ci è stato detto che possiamo usare i nostri fondi, in deroga al “patto di stabilità”. Noi, però, avevamo chiesto di avere fondi che consentissero di dare risposte precise ai cittadini che una settimana fa hanno perso tutto, in alcuni casi, sia l’azienda che la propria abitazione. Al momento non mi è possibile dare ai cittadini colpiti dal tornado una risposta certa su quando potranno nuovamente avere un tetto sopra la testa».

 

Se dal Governo, per bocca di Baretta, arriva una parziale rassicurazione sulla dichiarazione dello stato di calamità con una delibera da approvare nel primo Consiglio dei ministri utile, è dalla base – secondo Maniero -, dai sindaci della Riviera che arriva lo sforzo più apprezzabile. «C’è chi propone di ritoccare l’Irpef per poter devolvere i fondi raccolti alla ricostruzione, chi addirittura si autotasserebbe con 10 euro a cittadino – spiega – gesti di grande solidarietà che ribadiscono ciò che i tre comuni più colpiti di diversa appartenenza politica hanno già dimostrano in questi giorni: massima collaborazione, è un’unica terra quella attraversata dal Brenta». «Da tutto questo – aggiunge – impareremo a coordinare alvise maniero sindaco miraancor meglio le risorse in caso di emergenza e i legami fra amministrazioni si stanno rinsaldando. Ciò detto il problema resta. Non solo il sottosegretario Baretta ha detto chiaramente che il Fondo Nazionale Protezione Civile ha in cassa soltanto 62 milioni di euro al momento per oltre 15 situazioni analoghe alla nostra ancora da risolvere, non ha saputo indicare una via per ovviare alla riforma della legge 100 del 2000 che inibisce il ristoro dei danni ai privati. Purtroppo qui il 99% dei danni è a strutture private. Il paradosso crudele sarebbe riuscire ad ottenere in qualche modo dei fondi e poi non poterli usare per chi davvero ne ha un bisogno estremo. Per l’Emilia terremotata si è votata una legge ad hoc, servirebbe anche in questo caso. Credo che l’unica via e l’unica chance per questa terra di arrivare rapidamente alla ricostruzione sia quella virtuosa già intrapresa di stretta alleanza, al di là delle diverse appartenenze, fra Comuni, Anci e Regione. Roma ci deve ascoltare». Per quanto riguarda i lavori di messa in sicurezza, avviata a buon fine la bonifica dell’amianto, restano in comune di Mira sei case seriamente danneggiate su cui non si è ancora stabilita l’eventuale necessità di una demolizione.

I senatori del Pd eletti in Veneto, Laura Puppato, Giorgio Santini, Gianpiero Dalla Zuanna, Rosanna Filippin e Felice Casson, con un’interrogazione rivolta al Presidente del Consgilio Matteo Renzi chiedono «decretare immediatamente lo stato di calamità per la Riviera del Brenta, colpita dalla violentissima tromba d’aria che l’8 luglio ha causato un morto, 92 feriti, danni a 500 immobili tra cui due ville storiche, la chiusura di 15 aziende e oltre 100 milioni di danni. E’ una tragedia di cui i media nazionali hanno parlato poco, ma per il Veneto è stato un colpo durissimo». Nell’interrogazione, continuano i senatori democratici veneti «chiediamo anche una deroga al patto di stabilità per i Comuni colpiti, soprattutto Dolo, Mira e Pianiga, per gli interventi di ricostruzione delle infrastrutture e degli edifici pubblici e l’immediata sospensione dell’Imu e della Tasi sugli edifici non utilizzabili. Chiediamo inoltre il rifinanziamento del fondo per le vittime delle calamità naturali, istituito nel 2010, per assicurare i risarcimenti in casi tragici come questo».

Anche il governatore del Vento Luca Zaia chiede a Renzi l’erogazione di fondi straordinari per aiutare le popolazioni colpite dalla tromba d’aria. Zaia ha raccolto le firme da tutti gli schieramenti politici, dai tosiani al Pd, da M5S a Ncd e Fi.

A supporto delle aziende danneggiate scende in campo Confcommercio Veneto, che apre un’unità di crisi e fa decollare due droni per documentare i danni alle imprese. La Confederazione regionale delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi mette a disposizione delle aziende associate e delle imprese colpite dal tornado di mercoledì scorso un servizio di consulenza peritale avanzato, con l’ausilio di due droni pilotati da docenti esperti del centro di ricerca sui droni dell’Università degli studi Link Campus University di Roma, per dare un supporto tecnico per il calcolo dei danni subìti dalle aziende. Confcommercio Veneto sarà coadiuvata da un team di periti esperti che effettueranno gratuitamente la prima uscita di sopralluogo. Le imprese colpite dal tornado potranno rivolgersi agli uffici di Confcommercio Venezia telefonando, e inviando una mail all’indirizzo di Confcommercio Veneto al fine di essere supportati nelle pratiche di risarcimento dei danni subìti avviate attraverso compagnie assicurative o nelle pratiche di richiesta danni legate alla richiesta di calamità naturale avanzata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Confcommercio Venezia e Fidimpresa Veneto (Consorzio di garanzia fidi)  mettono a disposizione i loro servizi alle aziende colpite dal tornado, senza costi aggiuntivi. E fanno sapere che la Cassa Rurale Santo Stefano di Martellago ha aperto una linea di credito agevolato per le imprese.

«Siamo profondamente colpiti per quanto accaduto ed esprimiamo la nostra vicinanza ai cittadini e ai colleghi della Riviera del Brenta – dichiara il presidente di Confcommercio Venezia Massimo Zanon – Da subito i nostri responsabili della Confcommercio territoriale della Riviera si sono attivati effettuando sopralluoghi nelle zone del disastro e rendendosi disponibili per qualsiasi evenienza. Sono diversi gli alberghi associati che nelle zone colpite hanno da subito messo a disposizione le camere per l’emergenza-sfollati. Ci sono imprese seriamente danneggiate e negozi che subiranno danni indiretti perché non venderanno nulla per settimane a causa della difficoltà di essere raggiunti. Molti di questi hanno dovuto trasferire la merce dal magazzino ad altri siti per evitare azioni di sciacallaggio».