Nel mondo 1000 società costruiscono smartphone, ma il 92% degli utili lo fa solo Apple

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Apple iPhone 6 and iPhone 6 Plus
I cellulari di Cupertino sono leader anche nel prezzo: a fronte di un prezzo medio di 148 dollari di un terminale Android, quelli con Os viaggiano in media a 624 dollari

 

Apple iPhone 6 and iPhone 6 PlusAnche nel campo della telefonia, Apple detta le regole, ottenendo un notevole successo finanziario. Secondo una ricerca condotta dal Wall Street Journal, nel mondo ci sono circa 1.000 costrutori di cellulari evoluti o “smartphone”, ma praticamente tutti i profitti del settore, ben il 92% del totale, sono appannaggio di Apple, che vende meno del 20% del totale dei terminali.

Un’impressionante asimmetria di mercato, soprattutto per quanto riguarda la capacità di Cupertino di generare profitti, tale da poterla definire una sorta di miracolo del marketing, rafforzato oltretutto dal successo di mercato degli iPhone 6 e 6Plus, pronti ad esser sostituiti entro il prossimo settembre dalle versione evoluta che, con tutta probabilità, sfoggerà un nuovo reparto fotografico, capace di effettuare riprese video a standard 4K e fotografie a 12 mpx, oltre a ricevere uno schermo capace di distinguere i comandi sulla base della forza di tocco applicata.

Proprio i nuovi terminali di dimensione maggiorata, attesi da tempo dal mercato, il balzo nei profitti è aumentato ancora di più nell’ultimo anno, passando dal 65% del 2014 all’attuale 92%. Anche se, calcoli alla mano, agli altri 1.000 costruttori di smartphone sul mercato sembrerebbe rimanere solo l’8% dei profitti da spartirsi, in realtà la situazione è molto diversa. Sempre secondo Canaccord Genuity, Samsung ottiene il 15% dei profitti, con un totale di Apple e Samsung sommate insieme che registrano il 107% dei profitti del settore, risultato possibile perché molti costruttori operano con margine zero assoluto o addirittura negativo.

Alcuni produttori più che a margini derivanti dalla vendita del terminale, puntano a fare profitti sulla vendita dei servizi: questa è la via intrapresa da Microsoft (con l’acquisita Nokia) e la cinese Xiaomi, che vendono cellulari a prezzo di costo o in perdita. Una strategia completamente diversa da quella di Apple che è l’unico costruttore a imporre prezzi elevati, addirittura in aumento, nonostante il prezzo dei componenti installati a bordo di un iPhone 6 si aggiri secondo stime effettuate da iFixit attorno ai 250 dollari: tutto il resto è remunerazione dei costi di sviluppo, ingegnerizzazione e commercializzazione del prodotto, oltre che i margini di profitto netto.

Se il prezzo medio di un cellulare evoluto che impiega come sistema operativo Android è di 185 dollari, gli iPhone che sfruttano il sistema operativo proprietario iOs costano in media 624 dollari, con punte proporzionalmente superiori per quelli equipaggiati con memoria più grande (quello da 128 GB supera la soglia dei 1.000 dollari).

Nei risultati del trimestre di marzo Apple ha registrato un aumento delle vendite del 43% di iPhone rispetto al 2014 mentre il prezzo medio è salito a 659 dollari grazie agli iPhone 6. Così mentre tutti i costruttori Android sono costretti a un unico sistema operativo e a competere tra loro con prezzi sempre al ribasso, Apple è l’unica a macinare profitti sempre più elevati, a tutto vantaggio degli azionisti che si trovano in mano uno dei titoli con maggiore capitalizzazione della borsa di Wall Street. Con tutta probabilità, a settembre al lancio della versione evoluta degli iPhone 6 e 6 Plus, gli utili vedranno un’altra impennata verso l’alto, visto che sembra che da Cupertino si siano già ordinati ai vari assemblatori attivi in Cina oltre 100 milioni di pezzi per soddisfare tutta la domanda del mercato, specie quella dei regali di Natale.