Tagli alla sanità e mancato indennizzo ai danni da tornado: il Veneto in attacco al governo Renzi

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beatrice lorenzin divisa medico
Zaia: «non accetto lezioni dal ministro Lorenzin in fatto di tagli». Finco: «Roma trova senza problemi 500 milioni per la Sicilia e 50 per la Calabria. Solo 2 per i danni in Veneto»

 

beatrice lorenzin divisa medicoSui tagli alla sanità e sugli sprechi del Governo Renzi che trova dall’oggi al domani 500 milioni di euro per la Sicilia e 50 per i disoccupati calabri che occupano un’autostrada e un porto ma non i soldi per i danneggiati dal maltempo in Veneto, la Serenissima abbandona le buone manieri per ingaggiare un corpo a corpo con Roma.

Il governatore Luca Zaia ribatte secco al ministro alla sanità Beatrice Lorenzin: «sulla sanità e su come gestirla con il bilancio in attivo non accetto lezioni da un Ministro che rispetto come persona, ma che verrà ricordata come il Ministro dei tagli alla sanità. Per questo, fossi al posto suo, mi sarei dimesso. Quanto ai comportamenti sul piano istituzionale prendo atto che le scelte da galantuomini fatte dal Veneto in ripetute occasioni vengono continuamente manipolate e strumentalizzate per descrivere situazioni che non corrispondono alla verità. Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Si sappia che smetteremo di comportarci da galantuomini».

luca zaia mani consertePer Zaia «secondo la Lorenzin le Marche in sanità sarebbero meglio di noi ma avrebbero rinunciato per non meglio precisate “ragioni politiche” ad essere Regione benchmark? Anche se fosse vero, la cosa sarebbe assolutamente irrilevante, perché il vero problema è che il Ministro della salute, ed il Governo Renzi per intero, nel tagliare la sanità, non hanno preso ad esempio assolutamente nessuna delle Regioni benchmark, se non a parole, ed hanno tagliato con l’accetta in modo indiscriminato e lineare». Zaia ne ha anche per Gutgeld: «quanto al nuovo guru della “spending” Yoram Gutgeld, prima di buttare lì tagli a casaccio, dovrebbe andarsi a vedere la situazione del Veneto su tutte le voci nazionali incriminate, a cominciare dall’appropriatezza delle prescrizioni e delle prestazioni, fino al contenimento della spesa farmaceutica e agli acquisti centralizzati. Se vuole gli mando i provvedimenti già approvati e quelli già pronti e qualche nostro tecnico con le spiegazioni del caso. E poi – incalza il Governatore – la finiscano con la presa in giro dei tagli che andranno a colpire solo gli sprechi. Per essere credibili facciano nomi e cognomi di questi sprechi e di chi li causa e lì intervengano. Scopriranno che alla porta del Veneto non devono permettersi nemmeno di bussare».

Riguardo ai 500 milioni stanziati pochi giorni fa dal Governo Renzi per la Sicilia, Zaia obbietta che «sono saltati fuori mentre alla sanità si tagliavano 2,4 miliardi» e aggiunge che «anche se fosse vero che sono dei siciliani, sarebbero comunque soldi dei siciliani per bene buttati al vento da chi li ha gestiti. E che dire del miliardo e 800 milioni di euro elargiti a suo tempo dal Governo Monti in due tranche da 900 più 900 per salvare dal default la sanità siciliana? Io credo – conclude Zaia – che sarebbe ora che tutti considerassero i soldi pubblici come il contributo di tutti i cittadini e si rendessero conto di una realtà incontrovertibile: tutti i fondi pubblici, in quanto tali, sono soldi che, almeno in quota parte, vengono pagati anche dalle tasse dei veneti. Il Veneto e i Veneti hanno diritto di chiedere conto, e lo farò ogni giorno, di come vengono usati o, come purtroppo accade, spesso sperperati, come quando si pagano stipendi a 20.000 operai forestali».

Sulla stessa lunghezza d’onda interviene il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale Nicola Finco: «ai soloni che pontificano sui media senza cognizione di causa, dico solo una cosa: il problema, quanto ai fondi da Roma per il tornado in Veneto, nasce dall’incapacità del Governo che non manda in Riviera del Brenta le risorse necessarie, ed anzi, taglia costantemente milioni di euro a una regione virtuosa come la nostra. Il problema sono anche i galli nostrani, che si azzuffano nel pollaio tra loro invece di far fronte comune per reperire fondi, attaccando l’unico che sta facendo qualcosa per i cittadini ancora sfollati, cioè il presidente Zaia. Trovo tutto questo vergognoso e ipocrita». Finco critica gli attacchi al Governatore arrivati da più parti negli ultimi giorni: «l’apoteosi è la Moretti, che pur di non ammettere la latitanza del suo Premier in merito alla destinazione di 90 milioni alle vittime del tornado, difende addirittura lo stanziamento di 500 milioni da Roma alla Sicilia sprecona, giustificandolo come “una partita di giro”. Ecco, allora se proprio vuol rendersi utile, Moretti vada da Renzi e porti a casa i soldi necessari a chi ha perso tutto». «A proposito – prosegue Finco – dove sta Renzi? Non aveva promesso dinicola finco capogruppo LN regione veneto venire in Riviera a vedere e valutare i danni? Son passate tre settimane esatte, e lo abbiamo visto solo sui giornali fotografato mentre gioca a calcio balilla con Orfini. Forse si vergogna di aver dato al Veneto solo 2 milioni dei 100 necessari. Forse è impegnato a trovare collocazione nella nostra regione a centinaia di clandestini, che son la sua assoluta priorità, mentre gli sfollati del tornado ancora non hanno una casa e per mesi non l’avranno. E in tutto questo la Moretti ancora pontifica, difendendo l’amico Crocetta e il mezzo miliardo che Roma gli ha appena devoluto per sanare il Bilancio siculo in rosso, lasciando il nostro Veneto all’asciutto».