Mancanza di controlli, facchini abusivi, illeciti di ogni tipo: questa la situazione di molte stazioni ferroviarie della regione, spesso trasformate in suk
«La quiete d’agosto delle città non si respira sui treni e nelle stazioni, e non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione soprattutto per quanto concerne la sicurezza di lavoratori e viaggiatori. In Regione, nonostante i treni usati abitualmente dai pendolari pressoché deserti, i capitreno continuano a doversi scontrare con l’aggressività e le minacce di gang di balordi».
Lo scrive in una nota la Filt-Cgil regionale. «La situazione nelle stazioni – spiega – non è tanto diversa, un esempio è Bologna: messa a nuovo con il restyling del “sottopassaggio 2” e l’aggiunta di scale mobili ai binari (finalmente!!!), è più che mai invasa da aggressivi gruppi di facchini abusivi che si scagliano contro utenti, ferrovieri e guardie giurate; un sottopassaggio rimesso a nuovo dove il personale ferroviario viene impropriamente utilizzato a guardia proprio delle nuove scale mobili per paura di sabotaggi da parte degli abusivi; una stazione trafficata e sempre più moderna dove la Polizia Ferroviaria chiede l’aiuto degli utenti per contrastare reati e azioni illecite; una stazione dove le fontanelle sono state chiuse da Rfi e Grandi Stazioni poiché indecorose e utilizzate in maniera impropria; una stazione dove agli utenti viene estorto denaro da questuanti presso le self service ferroviarie, i bagni pubblici, i distributori di bibite. Più che una moderna stazione, Bologna si presenta come un caotico suk».
Inoltre, prosegue l’analisi della Filt-Cgil, «continua l’esasperazione dei viaggiatori per le spesso pessime condizioni di viaggio (climatizzazione guasta e ritardi) soprattutto sui treni “Tper” utilizzati per il trasporto regionale. Un esempio emblematico sono gli obsoleti e inadeguati “Gigetto” della Modena-Sassuolo. E nella calura estiva il pensiero non può che volare verso le vetture ghiacciate dei treni regionali di Trenitalia nel prossimo inverno. Ma i problemi non riguardano solo il comfort e la sicurezza dei materiali rotabili, le criticità sono anche e soprattutto sulla rete Fer: una rete dove l’implementazione tecnologica SCMT non è sufficiente a garantire la sicurezza finché non verranno eliminati i 323 passaggi a livello ancora presenti sui 350 km di rete».
«Per evitare di gestire in futuro i problemi evidenziati in condizioni drammaticamente emergenziali – sottolinea il sindacato – la priorità deve essere data, oltre che al rinnovo del materiale rotabile per garantire maggiore comfort, efficienza e sicurezza, all’adeguamento della rete ferroviaria e delle stazioni Fer. Contrariamente, il rischio sarebbe di far correre delle Ferrari su dei tratturi; per scongiurare ciò bisogna gestire al meglio il periodo di transizione dal vecchio (in scadenza nel 2016) al nuovo contratto di servizio (dal 2018)».