Indagine Coldiretti sul turismo in Italia: crescono le presenze nazionali e straniere

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ponte del 2 giugno
Durante l’estate create opportunità di lavoro per un milione di persone

 

 spiaggia turisti passeggioLa stagione estiva, giunta alle battute finali, ha visto un aumento dei turisti sia italiani (+8%) sia stranieri (+3%) e, di conseguenza, si è verificato un effetto positivo sul fronte dell’occupazione con opportunità di lavoro per circa un milione di persone. A rilevarlo è un’analisi di Coldiretti evidenziando che tra i 30 milioni di vacanzieri italiani, più di otto su dieci hanno terminato le ferie estive. 

«Siamo di fronte ad una decisa inversione di tendenza rispetto al passato che – sottolinea Coldiretti – ha avuto un effetto diretto positivo per un milione di persone che lavorano nel turismo soprattutto durante il periodo estivo. Un “popolo” composto per la maggioranza da donne (57%) e da giovani under 40 anni (63%) con una forte presenza di stranieri (24%)».

Secondo Coldiretti, il turismo estivo ha creato numerose opportunità di lavoro: «a beneficiarne sono stati tutti quei profili professionali utilizzati dalle strutture vacanziere come cuochi, camerieri, addetti all’accoglienza, all’informazione, ai servizi e all’assistenza alla clientela ma anche tutte le strutture economiche impegnate ad offrire prodotti e servizi, a partire da quelli agroalimentari con circa un terzo della spesa turistica che è destinato al cibo». 

Sotto la spinta dell’incertezza internazionale con situazioni di crisi o conflitti in aree turisticamente molto vocate, l’82% dei vacanzieri italiani è rimasto nei confini nazionali con il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10, seguito dalla montagna con il 18% ma non mancano scelte alternative con l’aumento delle presenze in campagna, scelta dal 5% dei vacanzieri con un buon risultato per gli agriturismi anche in previsione di settembre.

La spesa media è stata di 504 euro a persona, ma nel dettaglio secondo l’indagine di Coldiretti il 59% ha speso meno di 500 euro, il 33% tra i 500 ed i 1.000 euro a persona, il 3% tra i 1.000 ed i 2.000 mentre solo una minoranza del 1% oltre i 2.000 euro, con il 4% che, invece, preferisce non rispondere. Nella distribuzione del budget c’è da segnalare che la spesa alimentare ha sorpassato quella per l’alloggio ed è diventata la prima voce della spesa turistica. Non è un caso che due stranieri su tre considerino la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia mentre ben il 78% degli italiani in vacanza vuole gustare i prodotti tipici del luogo in cui si reca. Quest’anno meno di uno italiano in vacanza su tre (31%) ha scelto di alloggiare in alberghi o pensioni con il 36% che si è orientato verso case o appartamenti di proprietà, di parenti e amici mentre un ulteriore 15% le ha affittate.