Emergenza immigrazione in Friuli Venezia Giulia: botta e risposta tra Fedriga e Torrenti

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FVG immigrati immigrazione centro palmanova
Per il segretario leghista «bisogna intervenire per bloccare i confini e ripristinare i Cie». Secondo l’assessore regionale all’immigrazione «non c’è alcuna emergenza»

 

FVG immigrati immigrazione centro palmanovaSull’inarrestabile flusso di immigrati più o meno clandestini provenienti dal corridoio balcandino che vende nel Friuli Venezia Giulia una delle principali porte d’ingresso verso il Nord Europa si registra un botta e risposta tra il segretario regionale della Lega Nord e capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale all’immigrazione Gianni Torrenti.

«Bloccare i confini e ripristinare i Cie per non far circolare liberamente i clandestini» scrive in una nota Fedriga secondo cui «i flussi migratori in atto hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria invasione, nei confronti della quale dobbiamo agire con ogni mezzo a disposizione».

massimiliano fedrigaSecondo Fedriga, «premesso che è chiaro che un simile problema necessita di una soluzione a livello internazionale, il nostro Paese e tutte le amministrazioni locali devono recitare la propria parte con coscienza. Per questo, l’unica risposta è bloccare l’invasione attraverso il ripristino e il presidio dei confini da parte di esercito e forze dell’ordine e la riapertura dei Cie». Per il segretario leghista «il progetto non può inoltre prescindere dall’accantonamento di quel modello di accoglienza diffusa, voluto dal Partito Democratico, capace esclusivamente di incrementare il numero di reati commessi da immigrati e alimentare il panico nella nostra gente».

A Fedriga risponde a stretto giro l’assessore regionale all’immigrazione Torrenti: «i numeri dei profughi in arrivo in regione sono gli stessi da giugno, non sono aumentati. C’è da mesi una situazione stabile di flusso verso l’Ungheria, dal quale noi, però, siamo marginalmente interessati, solo per un mezzo punto percentuale. La rotta balcanica, infatti, non arriva qui – ha proseguito Torrenti – ma va in Ungheria, da dove poi i profughi si spostano verso altri Paesi europei, come Germania e Svezia. Rispetto ai 43.000 permessi dati dalla Macedonia negli ultimi 60 giorni – ha continuato – in regione ne abbiamo riscontrati 250. Si tratta, quindi, di numeri residuali». 

Torrenti ha poi indicato che la Regione è al lavoro per «completare quel lavoro di accoglienza diffusa iniziato nei mesi scorsi e FVG gianni torrentirallentatosi un po’ con il turnover dei prefetti in Friuli Venezia Giulia. Ora che i prefetti sono tutti in organico, dobbiamo rilanciare questi percorsi, dato che, finché ci sarà bel tempo, il flusso continuerà». Per quanto riguarda la cosiddetta emergenza sanitaria, che, ha puntualizzato Torrenti, «riguarda non noi, ma i profughi, ai quali dobbiamo offrire risposta adeguata», secondo l’assessore si deve proseguire sulla strada già sperimentata a Udine, nella Caserma Cavarzerani, ma anche altrove, «dove sono presenti presidi medici per le persone che arrivano», in maniera tale da «far sì che queste prestazioni non si cumulino con i servizi ordinari, cioè non vadano ad appesantire la gestione dei servizi per i nostri cittadini. Fortunatamente i ragazzi che arrivano qui – ha concluso Torrenti – sono soprattutto giovani uomini nella stragrande maggioranza in buona salute e i problemi, quando esistono, sono dovuti soprattutto alla pesantezza del viaggio affrontato».